Ci scrive Maria Vittoria: "L'attesa di questo Natale è stata diversa dagli anni precedenti. Ho capito che certe cose, che per me sono importanti e scontate sono futili e insulse"...
del 28 dicembre 2018
Ci scrive Maria Vittoria: "L’attesa di questo Natale è stata diversa dagli anni precedenti. Ho capito che certe cose, che per me sono importanti e scontate sono futili e insulse"...
Sono un’alunna dell’Istituto Salesiano “Maria Ausiliatrice” di Trento e anche quest’anno nella nostra scuola è stata proposta l’iniziativa dell’Otnevva, spiegata accuratamente sul nostro sito (www.sdbtrento.it).
La nostra è una scuola cattolica, fondata da San Giovanni Bosco, un prete nato e vissuto nell’Ottocento e fondatore delle congregazioni dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Don Bosco oggigiorno viene ricordato soprattutto per la sua felicità e la sua allegria; lui ha aiutato molti ragazzi, purtroppo abbandonati a loro stessi, crescendoli come propri figli con due valori fondamentali: la gioia e l’amore verso Dio.
Tutti noi conosciamo il classico calendario dell’avvento, con le varie caselle. In vista del 25 dicembre, ogni giorno del mese, si mangia un cioccolatino trovato nella casella corrispondente.
Il Vicepreside della nostra scuola, don Andrea Lovisone, ci ha chiesto: ”E se noi facessimo il contrario?”.
Quindi, in pratica, che cos’è l’Otnevva?
In sostanza è il calendario dell’avvento al contrario: l’iniziativa consiste nel preparare degli scatoloni per metterci all’interno, ogni giorno di Avvento: alimenti, prodotti per l’igiene personale, vestiti… Insomma qualcosa di utile da donare ai più bisognosi.
I vari scatoloni verranno poi donati alla Caritas e all’Associazione Nuovi Orizzonti di Trento.
Ogni anno nella nostra scuola viene proposto un tema formativo; quest’anno è stato scelto il seguente: Io sono una missione. Ciò significa che tutti noi, nel nostro piccolo, possiamo essere missionari. Questo si ricollega all’Otnevva: anche noi così siamo dei piccoli missionari, che aiutano le persone in difficoltà.
Anche l’anno scorso siamo stati protagonisti di quest’iniziativa, la differenza è che quest’anno la si deve proporre ad altre persone mediante dei volantini scritti dal nostro Vicepreside.
Alcuni alunni, per presentare questa proposta, durante il laboratorio degli Amici di Domenico Savio, hanno fatto volantinaggio, sono andati ai mercatini di Natale in piazza Fiera e hanno cercato di coinvolgere più gente possibile. Non tutti hanno reagito alla stessa maniera: certe persone sono apparse interessate e hanno accolto con entusiasmo la nostra iniziativa, mentre alcuni ragazzi l’hanno trovata una baggianata.
Credo che questa sia un’occasione molto bella per prepararsi al Natale, diversa dal solito, sapendo di aver reso felice qualcun altro.
Io trovo l’Otnevva un modo utile per capire che il Natale va vissuto con uno spirito di bontà e di generosità verso chi lo sta vivendo peggio di noi, in condizioni in cui nessuno si vorrebbe e si dovrebbe trovare.
Penso che in questa maniera potremo capire che non dovremo lamentarci dei nostri problemi insignificanti, perché c’è chi davvero non ha neanche un letto caldo e delle coperte.
L’attesa di questo Natale è stata diversa dagli anni precedenti. Ho capito che certe cose, che per me sono importanti e scontate, non hanno valore significativo, anzi sono futili e insulse. Questo cammino di avvento mi ha rallegrato il cuore, mi ha reso più felice e gioiosa, inoltre mi ha insegnato che il mondo va visto con il sorriso, anche quando sembra che non ci sia via d’uscita e che tutto stia andando storto.
Maria Vittoria Patrese
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