Queste che seguiranno sono alcune istruzioni e concetti basilari con i quali l'animatore deve imparare a convivere per svolgere in maniera adeguata il suo servizio...
Ciao animatori! Ecco qui un piccolo aiuto che vogliamo darvi per svolgere il vostro servizio! Intanto leggete quanto segue… io l’ho trovato molto suggestivo!
I bambini imparano quello che vivono
Se un bambino vive con le critiche, impara a condannare.
Se un bambino vive con l'ostilità, impara ad aggredire.
Se un bambino vive con il timore, impara ad essere apprensivo.
Se un bambino vive con la pietà, impara a commiserarsi.
Se un bambino vive con lo scherno, impara ad essere timido.
Se un bambino vive con la gelosia, impara cos'è l'invidia.
Se un bambino vive con la vergogna, impara a sentirsi in colpa.
Se un bambino vive con l'incoraggiamento, impara ad essere sicuro di sé.
Se un bambino vive con la tolleranza, impara ad essere paziente.
Se un bambino vive con la lode, impara ad apprezzare.
Se un bambino vive con l'accettazione, impara ad amare.
Se un bambino vive con l'approvazione, impara a piacersi.
Se un bambino vive con il riconoscimento, impara che è bene avere un obiettivo.
Se un bambino vive con la condivisione, impara la generosità.
Se un bambino vive con l'onestà e la lealtà, impara cosa sono la verità e la giustizia.
Se un bambino vive con la sicurezza, impara ad avere fiducia in se stesso e in coloro che lo circondano.
Se un bambino vive con la benevolenza, impara che il mondo è un bel posto in cui vivere.
Se vivi con serenità, il tuo bambino vivrà con la pace dello spirito.
Con che cosa sta vivendo il tuo bambino?
Dorothy L. Nolte
Queste che seguiranno sono alcune istruzioni e concetti basilari con i quali l’animatore deve imparare a convivere per svolgere in maniera adeguata il suo servizio (tratte da sussidi, incontri e da esperienze personali)…
Chi è l’animatore?
Gli animatori sono coloro i quali hanno il ruolo molto importante di affiancare i responsabili nelle varie attività per i bambini o ragazzi “animando” i tempi a loro dedicati e divertirsi insieme a loro. Ciò non è comunque sufficiente all’animatore per essere affidabile, in quanto per compiere il suo splendido servizio EDUCATIVO nei confronti dei bambini, ha il dovere di fare attenzione alle loro esigenze, “conoscere un po’ di tecniche di animazione” e alcune semplici regole educative.
COM’È IL BRAVO ANIMATORE?
Perché fare l’animatore?
Fare l’animatore non è un obbligo, ma una SCELTA. Non tutte le persone hanno il dono di saper stare con i ragazzi e voler vivere esperienze per loro ed insieme a loro. Bisogna avere VOLONTÀ di stare a contatto con i più giovani e di viverci in mezzo (“qui con voi mi trovo bene, è proprio la mia vita...” diceva S. Giovanni Bosco).
Come si prepara l’animatore?
L’ animatore non può permettersi di non partecipare con serietà agli incontri formativi, di confronto e organizzazione con i/il responsabile/i e gli altri animatori, sono anch’essi importanti per migliorarsi.
CERCARE quindi DI ASSICURARE LA PRESENZA a questi incontri e portar fede fino in fondo all’impegno preso. E’ essenziale anche la PUNTUALITA’ nei lavori da svolgere e negli orari di incontro. Dimostrare RESPONSABILITA’, in quanto le famiglie devono essere sicure di chi segue i loro figli.
L’equipe degli animatori
Tutti gli animatori devono collaborare insieme puntando ad un obiettivo comune, quindi, insieme anche ai responsabili, formano una equipe. In essa è richiesta una assoluta COLLABORAZIONE con il responsabile e il/i sacerdote/i, ai quali si deve far sempre riferimento.
E’ importante formare un GRUPPO compatto e unito, nelle DECISIONI, nelle sconfitte e nei rapporti (che sono anch’essi IMPORTANTI) con i genitori.
Cercare una “uniformità di giudizio” : tutti gli animatori devono avere ben fisse in mente le regole di comportamento e giudicare o dare permessi alla stessa maniera di qualsiasi altro. Non ci possono essere animatori + permissivi e altri più severi a cui i bimbi sanno chiedere o no le cose per ottenerle o meno.
EVITARE DISCUSSIONI, più o meno accese, o comunque contrasti e commenti di qualsiasi genere tra ANIMATORI, né tanto meno SMINUIRE o criticare una DECISIONE presa da un altro animatore o dal responsabile, davanti ai ragazzi.
Durante gli incontri gli eventuali contrasti o critiche invece possono saltare fuori se esistono per essere poi risolti. Lasciatevi i problemi personali, che possono crearsi, al di fuori dell’ambito nel quale prestate servizio.
Cosa fare quando si è animatori?
Cercare di amare ciò che i bambini amano, CAPIRLI, AIUTARLI E VOLER LORO BENE e soprattutto ASCOLTARLI rispondendo alle loro domande.
Far capire che se siamo lì con loro non è perché non avevamo niente di meglio da fare ma perché sono importanti, le cose che dicono ci interessano ed esserci fa stare bene anche noi. Se il nostro affetto è sincero, se traspare dai gesti, sarà più facile diventare loro amici.
L’animatore dovrebbe “coltivare” un paio di “antenne” per captare gli umori, i desideri, gli interessi, le incomprensioni. Ascoltare dunque, ma anche osservare i movimenti, i gesti, gli atteggiamenti per cogliere quello che viene detto non solo con le parole ma anche con il corpo.
Essere consapevoli del fatto che i ragazzi (o bambini che siano) osservano sempre in qualsiasi momento e imitano chi li educa ed è quindi fondamentale dare loro il BUON ESEMPIO .
Durante tutti i momenti nei quali gli ANIMATORI svolgono il loro servizio DEVONO STARE CON I BIMBI E NON TRA DI LORO. Cercare di stare insieme a tutti i bambini, non sempre con gli stessi.
Evitare un linguaggio “colorito” o discorsi non adatti, evitare anche le chiacchiere tra animatori quando si chiede il silenzio ai ragazzi.
Fare sempre noi per primi quello che chiediamo loro di fare!
Come si comporta l’animatore?
L’animatore deve saper richiamare il rispetto per il ruolo che ricopre, non si deve lasciare “sopraffare” dai bambini. Ad esempio deve richiedere sempre il massimo silenzio quando parla perché tutti hanno il diritto/dovere di ascoltarci.
L’animatore è e deve essere ALLEGRO, SCHERZOSO, AFFETTUOSO, BUFFO (dal suo atteggiamento deve trasparire che vuole bene ai bimbi ed è contento di stare con loro) ma deve anche essere capace di trasformarsi in serio e severo, seppur con moderazione e al momento giusto.
Farsi rispettare ed ascoltare. Come si può fare ?
1) mai lasciare correre qualcosa che si ritiene importante da sottolineare
2) essere sicuri di quel che si dice
3) non urlare in continuazione e per niente (si ottiene l’effetto contrario e si rischia di venire etichettati come “urlatori” e non ottenere più risultati)
4) senza essere sbruffoni fatevi rispettare
5) non crediate che a sgridare (quando serve) passiate per animatori “cattivi”, i bimbi sanno di sbagliare e vi vogliono comunque bene…
I bimbi “difficili” : come fare ?
Ci sono sempre quei bambini “terribili” oppure difficili, magari tristi, svogliati, problematici…..Per avere effetti positivi su di loro è necessario volergli particolarmente bene, stargli maggiormente vicino, essere affettuosi con loro (spesso a casa non ricevono affetto) ma anche severi quando esagerano e trasgrediscono alle regole....magari responsabilizzateli maggiormente rispetto agli altri (è molto efficace)..ma non umiliateli con confronti “con quelli più buoni” che magari a casa vivono una situazione idilliaca e gli riesce più facile esserlo....osservateli molto in tutti i loro aspetti per capirli meglio e pregate un po’ anche per loro!
Attenti alla Comunicazione
Quando comunichiamo anche se non ce ne rendiamo conto, lanciamo dei messaggi. Attenzione perché questi messaggi potrebbero non essere tutti positivi: lo sono quelli che esprimono “Tu mi vai bene, sono d’accordo”, oppure “Non sono d’accordo, parliamone”, ma MAI dare messaggi di DISCONFERMA tipo “Tu per me non esisti” che spesso sono inconsapevoli ma molto pericolosi.
Attenzione anche alla COMUNICAZIONE PARADOSSALE à dire qualcosa e poi comportarci in maniera opposta a quello che abbiamo appena detto… chi riceve questo tipo di messaggio entra in una situazione di indecisione incredibile !
Importanza del linguaggio non verbale oltre a quello verbale.
Come rispondere alle tante domande che i bambini ci fanno?
I bimbi sono curiosi e fanno tante domande. Spesso queste domande sono anche difficili o imbarazzanti. Innanzitutto non facciamoci imbarazzare da loro (spesso, in particolare quelli più grandi, lo fanno apposta per vedere le nostre reazioni. Se succede sdrammatizziamo…).
Alle altre domande rispondiamo in maniera chiara, facilmente comprensibile, magari premettendo una piccola definizione e poi un paio di esempi se dovete spiegare qualcosa che non sanno. Se vi fanno delle domande non “bloccate la comunicazione” con NO o SI secchi!
Tenete sempre presente che il tempo di ascolto di un bambino della fascia di età 6-12 anni è di circa 10’ massimi, evitate “delle pezze”… non vi ascolterebbero (ricordatelo anche quando li sgridate)!
Come anima l’animatore?
L’animatore deve essere in grado di :
Ø far rispettare le regole.
Ø essere gioioso e pieno di carica.
Ø animare la “confusione organizzata e controllata”. (I bimbi non sono robot, hanno bisogno di tanto in tanto di sfogarsi, non riescono a mantenere il silenzio troppo a lungo e tra l’altro sono meteoropatici.....in caso di brutto tempo sono molto più agitati del normaleàtenetene sempre conto!). L’animatore bravo riesce a creare momenti di confusione che può iniziare ed interrompere quando vuole.
Ø e, a seconda delle sue doti, deve proporre attività di vario genere.
Come gioca e come fa giocare l’animatore?
Lasciamo a casa la troppa competitività e la foga di VINCERE a tutti i costi: nei giochi favorire i più deboli e non quelli più “svegli”, assicurare l’onestà, lasciare trasparire ai ragazzi il motto “L’importante è...divertirsi!”. Viviamo in una società fin troppo competitiva, non angosciamo i bimbi ulteriormente…
Nei giochi l’animatore organizza (non lasciare nulla al caso… i ragazzi se ne accorgono!!!) gioca con i ragazzi, non con gli altri animatori, le parti più importanti non le ricopre lui “perché così vinciamo”, ma i bimbi (magari un po’ tutti a turno).
Come propone bans l’animatore?
Innanzitutto bisogna che l’animatore conosca molto bene il bans che deve insegnare, lo deve proporre con entusiasmo, carica e senza vergogna cercando di immedesimarsi nei personaggi.
Quando proporre i bans? I bans molto spesso non piacciono molto, cerchiamo di usarli per fare un po’ di caos organizzato, per lanciare un gioco, prima di fare silenzio…
Che ruolo ha l’animatore nelle gite?
Le GITE sono importanti nell’Estate Ragazzi, i bimbi sono entusiasti, spezzano magari un po’ di monotonia che i bambini possono verificare nel corso delle settimane. L’importante è continuare a mantenere lo stile creatosi, avvertire e rassicurare i genitori, favorire il divertimento dei bimbi e non volere strafare, ma fare tutto proporzionato alle proprie forze.
Bisogna sottolineare che le gite sono fatte per i ragazzi, non per favorire la “balotta” tra animatori. Spesso sono di tutto il giorno, la responsabilità che si ha nei confronti dei bambini è enorme. È necessario stare vicini ai ragazzi in ogni momento, controllare in particolare i più piccoli, quelli più in difficoltà ed assisterli nei loro bisogni. I genitori si fidano ed è necessario assicurare loro un servizio sicuro per i loro figli.
La divisione dei compiti
In una equipe è importantissima la suddivisione dei compiti, per settorializzare il lavoro e far sì che non ci sia chi fa tutto e chi nulla o per evitare il problema del “faccio tutto io”.
C’è il responsabile della manifestazione, il suo compito è quello di coordinare tutti gli animatori, caricarli, riprenderli se serve, semplificargli il lavoro… e di condurre la giornata dando i tempi e mantenendo la linea educativa necessaria.
Il/i sacerdote/i, diaconi, seminaristi… fungono da altri responsabili (avendo un certo tipo di esperienza) che coordinano non necessariamente la parte più tecnica, ma lo stile educativo (pensato con il responsabile) e la contenutistica.
Gli animatori sono divisi in alcuni gruppetti secondo le attività dell’Estate Ragazzi.
Tra di essi si scelgono anche i responsabili dei laboratori in base alla loro esperienza, alla loro età.....
È IMPORTANTE CHE I RAGAZZI VEDANO E SENTANO UNA GERARCHIA, PERCHÉ SAPPIANO CHE CI SONO PUNTI DI RIFERIMENTO FISSI AI QUALI RIVOLGERSI PER QUALSIASI ESIGENZA (E COSÌ ANCHE LE FAMIGLIE!).
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