Non si ferma la campagna SlotMob che dall'inizio di settembre sta attraversando l'Italia da Nord a Sud per premiare i bar che riescono a resistere alle chimere delle macchinette mangiasoldi.
del 17 dicembre 2013
Non si ferma la campagna SlotMob che dall’inizio di settembre sta attraversando l’Italia da Nord a Sud per premiare i bar che riescono a resistere alle chimere delle macchinette mangiasoldi.
Dopo gli appuntamenti di venerdì a Forlì e Biella (seconda edizione), Domenica è stata la volta di Figline Val D’Arno (Firenze) e di Carpi (Modena). E proprio la città emiliana è stata teatro di una manifestazione molto partecipata, che ha visto l’intervento a sorpresa anche del vescovo Francesco Cavina, il primo presule ad uno SlotMob contro l’azzardo.
«Andate avanti, vi incoraggio ad intraprendere ogni iniziativa per contrastare positivamente questa piaga sociale». Ha detto monsignor Francesco Cavina, davanti ai rappresentanti di associazioni, movimenti, sindacati. «Il gioco d’azzardo – ha proseguito il vescovo – va contrastato con ogni mezzo e i giovani vanno educati a non ricorrere a queste illusioni di guadagni facili che poi conducono a situazioni di grave disagio». Presenti anche alcuni assessori e numerosi consiglieri comunali. Tanti i giovani che hanno intonato slogan, canti e improvvisato una danza che ha attraversato il piazzale sul quale si affacciano i due bar che hanno aderito all’iniziativa.
Daniela Mammi e Francesco Caloia, i due titolari degli esercizi, sono stati premiati con una targa per la loro scelta di rinunciare agli introiti delle slot machine. «Il mio lavoro è fornire un servizio – ha spiegato Daniela – non guadagnare sulla disperazione delle persone, per questo quando ho rilevato questo bar, con non poca fatica, sono riuscita a liberarmi dalle slot machine».
Al pomeriggio tavola rotonda sul tema la tavola rotonda sul tema con Edoardo Patriarca (deputato Pd), i rappresentanti di Libera, Federconsumatori, Focolarini e di don Armando Zappolini, coordinatore nazionale della campagna "Mettiamoci in gioco". Tutto il supporto organizzativo è stato fornito dalla Fondazione Casa del Volontariato di Carpi.
di Luigi Lamma
tratto da: http://www.avvenire.it
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