Come ogni 11 del mese vi proponiamo la biografia di un missionario salesiano. Per gennaio ecco a voi Padre Alberto De Agostini...
del 10 gennaio 2017
Come ogni 11 del mese vi proponiamo la biografia di un missionario salesiano. Per gennaio ecco a voi Padre Alberto De Agostini...
Padre Alberto Maria De Agostini (Pollone, 1883- Torino, 1960), salesiano, è una figura di assoluto rilievo nella storia delle esplorazioni di intere aree sconosciute all’estremo confine meridionale delle Americhe, agli inizi del XX secolo. Oltre che sacerdote fu infatti scrittore, geografo, fotografo, esploratore e alpinista. Fratello di Giovanni De Agostini, fondatore del celebre Istituto Geografico che da lui prese il nome, diede un contributo determinante alla conoscenza e la mappatura di molte zone totalmente ignote della Patagonia, tra Cile e Argentina. Docente al Liceo Salesiano di San Josè, alterna l’insegnamento all’attività esplorativa, svolgendo funzioni pastorali anche nelle zone visitate. Fino al 1929 esplora la Terra del Fuoco, i canali dell’arcipelago dello Stretto di Magellano, il massiccio del Paine e il monte Balmaceda. Si sposta quindi nelle zone dei ghiacciai: lo Hielo Continental, uno dei più estesi del mondo, il Perito Moreno e Upsala del Lago Argentino. Effettua inoltre spedizioni nella regione del monte Fitz Roy, il Cerro Torre, il monte San Lorenzo. E nel versante cileno delle Ande, i fiordi che si affacciano sull’Oceano Pacifico. Si dedica poi all’insegnamento e alla preparazione delle sue pubblicazioni. Gira due documentari, il più noto dei quali è “Terre Magellaniche”, che compare nelle sale cinematografiche nel 1933. Pubblica articoli sulle riviste del Cai e di istituti geografici, e compila la prima guida turistica della Patagonia. Per molti anni tenta di scalare il monte Sarmiento, senza riuscirci. Avrà successo solo con la spedizione del 1957-58. Negli stessi anni è consulente tecnicoorganizzativo della spedizione di Guido Monzino al massiccio del Paine. Proprio De Agostini aveva consigliato il Paine come obiettivo della prima spedizione extraeuropea di Monzino. Sarà l’ultima volta che il Padre salesiano si reca in Patagonia.
Dalle lettere di Padre De Agostini
La steppa patagonica è piena di immensa, sublime poesia. La sapienza creatrice di Dio, che tutto ha meravigliosamente disposto, anche qui ha distribuito largamente i suoi tesori di bellezza e di incanto…
La stessa sconfinata distesa di questi tavolati vasti come un oceano, produce nell’animo un senso vago e piacevole dell’infinito e sembra quetare gli innati aneliti dello spirito umano verso gli spazi incommensurabili e verso gli orizzonti senza limiti.
La solitudine influisce poderosamente sopra lo spirito allontanandolo da ogni pensiero mondano e facendogli assaporare la sublime poesia della montagna.
Quandoi nostri occhi contemplano di botto la volta azzurra del cielo dove scintillano migliaia di stelle, l’anima si sente come sorpresa e annichilita, e innalza spontaneamente la sua umile preghiera di adorazione a Dio, sommo Fattore di sì grandi meraviglie.
I numeri di Padre De Agostini
30-40.000 fotografie.
60 libri scritti in più lingue: italiano, inglese, tedesco, spagnolo, magiaro. Tra i più importanti: “I miei viaggi nella Terra del Fuoco”, “Trent’anni nella Terra del Fuoco”, “Sfingi di ghiaccio”, “Ande Patagoniche” e la prima guida turistica alla Patagonia 60 film ritrovati nelle sedi dei Salesiani ma non ancora del tutto visionati.
2 documentari Tra i materiali inediti, una summa di tutta la vegetazione patagonica.
Probabilmente, molto altro materiale sta ancora aspettando di essere ritrovato negli archivi, sia in Italia che a Punta Arenas nel Cile meridionale.
Redazione
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