Promemoria di un'esperienza. 4. Conclusione

La visione educativa integrale incarnata in Don Bosco è «una pedagogia realista della santità». Del resto «l'originalità e l'audacia della proposta di una santità giovanile è intrinseca all'arte educativa di questo grande santo».

Promemoria di un'esperienza. 4. Conclusione

 

Eppure il mistero Don Bosco va ancora al di là di tutto ciò. Don Bosco ha vissuto la sua passione educativa per la felicità dei giovani come apostolo, in risposta a una missione ricevuta.

 

 

Il segreto esplicatore sta propriamente in questo: la sua non è semplicemente sensibilità di filantropo o ricercata genialità di educatore. Don Bosco si è sentito un inviato. «La persuasione di essere stato sotto una pressione singolare del divino domina la vita di Don Bosco, sta alla radice delle sue rivoluzioni più audaci... La fede di essere strumento del Signore per una missione singolarissima fu in lui profonda e salda... Ciò fondava in lui l'atteggiamento caratteristico ... del profeta che non può sottrarsi ai voleri divini» (P. Stella).

 

 

Così l'educatore santo, inviato fedele, aderì al progetto di Dio su di lui: servire i giovani rendendo trasparente per loro la bontà paterna di Dio, essere segno e portatore dell'amore di Dio per loro (C. 2).

 

 

Era tale la sua convinzione di compiere la cosa più santa del mondo, da esortare altri a seguirlo: «Volete fare una cosa buona? Educate la gioventù. Volete fare una cosa divina? Educate la gioventù. Anzi questa, tra le cose divine, è divinissima» (MB XIII, 629).

 

 

Appunto! Il sistema di Don Bosco si basa tutto su una visione evangelica della vita, e non su schemi ideologici. Uno spirito di profonda fiducia in Dio, una sconfinata carità educativa e una squisita ragionevolezza promanano dalla sua pedagogia. In tal modo il sistema preventivo possiede una ispirazione che coinvolge l'educatore talmente in profondità da dare vita a una autentica spiritualità dell'azione educativa.

 

 

La vasta simpatia per Don Bosco educatore proviene certo dall'aver interpretato criteri educativi largamente condivisi. Ma all'origine sta la simpatia per un cuore educativo, per un sistema, che ha saputo additare con semplicità e coerenza grandi ideali umani e cristiani. Anzi, la visione educativa integrale incarnata in Don Bosco è «una pedagogia realista della santità». Del resto «l'originalità e l'audacia della proposta di una santità giovanile è intrinseca all'arte educativa di questo grande santo, che può essere giustamente definito «maestro di spiritualità giovanile» (JP 16).

 

 

Don Bosco vive immerso nella santità di vita: realizza la sua personale santità mediante l'impegno educativo, vissuto con cuore apostolico, e sa proporre al tempo stesso la santità quale meta concreta della sua pedagogia. E proprio una tale compenetrazione tra educazione e santità ne fa emergere la figura di santo educatore: «Egli è un educatore santo, si ispira a un modello di santo - Francesco di Sales -, è discepolo di un maestro spirituale santo - Giuseppe Cafasso -, e sa formare tra i suoi giovani un educando santo, Domenico Savio» (JP 5).

 

 

Giovanni Battista Bosco

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