Con la decisione di cambiare la formula di adesione al movimento, cade un'altra frontiera nella battaglia tra religione e secolarizzazione in Gran Bretagna.
È caduta un’altra frontiera nella battaglia tra religione e secolarizzazione in Gran Bretagna. Con la decisione del movimento scout femminile di cambiare la formula del giuramento per far promettere alle guide fedeltà “a loro stesse” anziché a Dio, l’ideologia del politicamente corretto impone, ancora una volta, la sua “dittatura del relativismo”.
L’ha detto la Chiesa cattolica d’Inghilterra e del Galles commentando la notizia che gli oltre mezzo milione di aderenti all’associazione fondata da Robert Baden-Powell non s’impegneranno più ad “amare Dio”, pur continuando a “servire la Regina”. Le ragazze sostituiranno al Creatore il loro percorso interiore individuale. I ragazzi potranno scegliere tra formule diverse a seconda della fede alla quale appartengono e vi sarà una soluzione senza Dio anche per chi è ateo. Insomma, l’imbarazzo di dichiarare a chiare lettere la propria fede cristiana ha avuto il sopravvento ancora una volta come è già capitato per le recite di Natale, quei “nativity plays” così radicati nella tradizione inglese dai quali spesso viene abolita la capanna di Betlemme per timore di offendere gli alunni musulmani e indù.
In realtà, le altre religioni hanno più volte dichiarato di sentirsi vicine a cattolici e anglicani che cercano Dio e lontane dalla “Associazione umanista”, guidata dal famoso ateo Richard Dawkins, che ha fatto dell’abolizione di Dio dalla sfera pubblica il proprio cavallo di battaglia. «C’è una profonda differenza tra accomodare una diversità di coscienze, come la libertà religiosa domanda, e imporre una ideologia secolarista autoritaria», ha dichiarato Catholic voices, movimento di pressione avviato dalla Chiesa cattolica d’Inghilterra e del Galles per resistere ai crescenti attacchi contro la religione.
«Nel primo caso si aiuta un’istituzione a riflettere le differenze. Nel secondo caso si impone, nelle parole di Papa Benedetto XVI, “una dittatura del relativismo”. Le guide - ha detto ancora la Chiesa cattolica - abolendo la loro fedeltà a Dio vivono un’illusione secolarista tale per cui è possibile unire le persone imponendo una formula banale che è una licenza per un egoismo senza limiti». Alle parole della Chiesa cattolica ha fatto eco il vescovo anglicano di Bradford, Nick Baines, il quale ha dichiarato che il nuovo giuramento delle guide, ponendo al posto di Dio l’ego individuale, con le sue emozioni inaffidabili, non riconosce nessuna autorità vera al di fuori di noi stessi e «apre quindi la porta a dei piccoli Hitler».
Silvia Guzzetti
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