Sabato e domenica scorsa, 7 e 8 ottobre, a Porto Viro, è cominciato il cammino del gruppo ricerca e faccia a faccia. Dopo un’estate ricca di proposte e provocazioni è bello pensare di ricominciare l’anno avendo dei momenti in cui fare il punto della propria storia e delle proprie scelte.
“Casa è il luogo dove cessano tutti i tentativi di fuga”
Sabato e domenica scorsa, 7 e 8 ottobre, a Porto Viro, è cominciato il cammino del gruppo ricerca e faccia a faccia. Dopo un’estate ricca di proposte e provocazioni, delle quali il mio cuore si è nutrito, è bello pensare di ricominciare l’anno avendo dei momenti in cui fare il punto della propria storia e delle proprie scelte.
Il gruppo ricerca è il luogo in cui far luce sui propri desideri perché questi divengano scelte e, poi, progetti per il futuro, ma è anche il luogo dove vieni allenato a stare nella fatica, perché scelte e fatica vanno sempre di pari passo. Il gruppo ricerca, però, è anche casa. E forse è per questo che non fuggo davanti alla fatica.
Arrivata nel grande e pieno cortile dell’oratorio San Giusto, il gusto di casa l’ho assaporato subito, non appena ho incrociato lo sguardo con gli altri ragazzi del gruppo. Ho subito pensato a quanto fosse bello vedere veramente tanti miei coetanei, ragazzi e ragazze, prendere sul serio il loro desiderio di luce, di fare verità in sé e di compiere scelte di pienezza per la loro vita.
In quei giorni, siamo state guidate dal tema della custodia: delle radici con la propria casa, delle nostre amicizie, della carità, dello sguardo di Qualcuno che ci ama fin da quando siamo piccole, e, non banale e molto faticoso, di noi stesse. Amare e custodire me e il mio corpo, i miei pensieri e difetti, così come sono. Proprio perché sono così come sono. Forse può sembrare che ci siamo dette cose scontate, ma tutto questo ha portato riflessioni molto profonde e intime perché in ognuno di questi aspetti si forma il nostro essere donne di cura.
A proposito di custodia e cura, abbiamo avuto la grazia di avere davanti una testimonianza viva di donne, custodi nella loro quotidianità, e di giovani con il desiderio di farsi casa. Proprio domenica si è inserita ufficialmente la nuova comunità delle figlie di Maria Ausiliatrice nei luoghi e attività pastorali di Porto Viro. È stato un momento davvero di famiglia e condivisione tra la comunità di Porto Viro, le Figlie di Maria Ausiliatrice, i salesiani di don bosco e i giovani dell’oratorio e del gruppo ricerca e faccia a faccia. Ho percepito tutto il desiderio di una comunità di “farsi casa”, ma anche il bisogno di uno sguardo materno di custodia.
Da questi due giorni, sicuramente, mi porto a casa questi momenti di condivisione e fraternità, sia tra noi ragazzi del gruppo ricerca e faccia a faccia, ma anche con la comunità. Mi da sempre molta gioia ricordarmi delle chiacchere, delle risate e dei momenti di allegria nati in modo molto semplice, come in famiglia. Voglio portarmi a casa l’impegno di non fuggire da me e dal prendermi cura del mio corpo e della mia anima. Vorrei ricordarmi più spesso quanto sia importante aver custodia di me stessa per non essere di mia proprietà, essere dono da proteggere per gli altri.
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