√â il quadro generale che emerge dal rapporto dell' Eurispes e di Telefono Azzurro sulla condizione in Italia dell' infanzia e dell'adolescenza. Ecco alcuni dei dati più significativi, secondo una rilevazione che ha riguardato 80 scuole di ogni ordine e grado, di 6.276 fra bambini (7-11 anni) e ragazzi (12-19 anni).
del 01 gennaio 2002
Coccolati dai genitori; sicuri di se'; allarmati dalle guerre; contrari all'aborto e alla fecondazione artificiale ma favorevoli al divorzio, i ragazzi italiani confermano che la famiglia e' per loro il principale valore. E' il quadro generale che emerge dal 5/o rapporto dell' Eurispes e di Telefono Azzurro sulla condizione in Italia dell' infanzia e dell'adolescenza, presentato questa mattina a Roma. Ecco alcuni dei dati piu' significativi, secondo una rilevazione, svolta nel maggio 2004 su un campione, che ha riguardato 80 scuole di ogni ordine e grado, di 6.276 fra bambini (7-11 anni) e ragazzi (12-19 anni).
- RAGAZZE INDIPENDENTI, RAGAZZI MAMMONI. L'88,6% degli adolescenti sostiene che si puo' costruire un futuro migliore per tutti con l'impegno personale. Quasi la meta' dei ragazzi (49,6%) immagina, una volta finiti gli studi o trovato un lavoro, di andare a vivere per conto suo. Il desiderio di indipendenza e' maggiormente sentito dalle ragazze che dai ragazzi (51,3% contro il 47,9%). Il lavoro inteso come realizzazione personale e dei propri sogni interessa il 17,6% delle ragazze e il 16,4% dei ragazzi.
- PAURA DELLE GUERRE. Il 58% dei giovani e' allarmato dalla guerra e dal terrorismo.
- LA FAMIGLIA IL PRIMO VALORE. Il 92,4% dei ragazzi vede nella vita familiare serena l'elemento di sicurezza maggiore. Il 60,6% dei giovani dice che nei momenti difficili i genitori ci sono sempre. Il 79,9% dei ragazzi prende le decisioni importanti insieme ai propri genitori e il 90,6% afferma che le loro richieste e desideri sono accolti. La famiglia e' il principale luogo di riferimento: influenza le scelte politiche (37,9%), quelle religiose (38,5) e culturali (22,9%). Gli amici influenzano il modo di vestire (56,9%) e i rapporti con l'altro sesso (68,5%).
- SICURI DI SE'. Ben l'88,7% degli adolescenti si sente molto o abbastanza sicuro di fronte alle proprie scelte e l'80% ritiene che la stima altrui sia un fattore in grado di trasmettere molta (38,2%) o abbastanza ( 41,8%) sicurezza. L'amore rende molto (45,4%) o abbastanza (28,2%) sicuro il 73,6%.
- LA FEDE IN DIO DA' SICUREZZA MA IL DENARO ATTRAE. Il 57,3% dei giovani crede in Dio e ritiene che la fede possa essere un elemento di sicurezza. Tuttavia, il denaro e' fonte di sicurezza per il 54%.
- I COMPORTAMENTI IMMORALI. L'85,5% degli adolescenti condanna il maltrattamento degli animali e il 78% ritiene grave il tradimento. Per il 69,4% e' grave andare sul motorino senza casco e il 64,2% e' critico nei confronti delle bugie cosi' come ricorrere alle raccomandazioni per un lavoro (52,8%). E' di scarsa importanza invece fingersi malati per non andare a scuola. Il 72,6% ritiene non grave l'acquisto di cd-videogiochi-film pirata.
- SI' AL DIVORZIO, NO ALL'ABORTO. E' favorevole il 54,9% degli adolescenti ma il 49% e' contrario all'aborto. Favorevole alla fecondazione artificiale il 40,2%.
- LA TV E' DIVERTENTE. Lo e' per l'85,4%. Per il 77% e' interessante e quindi e' ottimo mezzo di svago.
- I RISCHI DELLA RETE. Da un'indagine del Child internet risk perception, il 77% dei minori usa la rete. Il 23% chatta. Il 13% ha detto di aver incontrato on line un adulto, presunto pedofilo, con cui ha parlato di sesso. Nel 70% dei casi questi minori non hanno riferito la cosa ai genitori.
- SESSO SENZA PROTEZIONE. Il 60% dei barebackers, ossia chi pratica sesso senza precauzioni, sono minorenni. Si tratta di 15 mila unita'.
- AUMENTANO I MINORI SCOMPARSI. Tra il 2002 e il 2003 i minori scomparsi sono aumentati del 67,2%. Lo scorso anno le ricerche attivate per minori scomparsi sono state 1.552. La Lombardia ha il maggior numero di scomparsi (305), seguita dal Lazio (254) e dalla Campania (229). Sono 500 i minori contesi da genitori separati e in cui uno dei due vive all'estero.
- IL MERCATO DEL SESSO. Il 35% delle 50 mila donne straniere coinvolte nella prostituzione in Italia ha fra i 14 e 18 anni.
- I BAMBINI NUOVI POTENZIALI CONSUMATORI. La pubblicita per questo pubblico occupa il 10% degli investimenti complessivi. Il giro di affari e' di 105.000.000 di euro.
- COME VEDONO LA SCUOLA. E' una tappa obbligata per il 33,2%, e' un importante luogo di socializzazione per il 28,6%. I maschi danno un giudizio piu' negativo rispetto alle femmine.
- NEI SOGNI DI BAMBINI C'E' LA BALLERINA E IL MUSICISTA. Nel tempo libero i minori svolgono soprattutto attivita' fisica, in particolare giocano a calcio (50,7%) o a pallavolo (25,5%) e nuotano (23%). La soddisfazione maggiore si registra nella danza e nello studio di strumenti musicali: la ballerina e il musicista sono infatti le professioni che si ritrovano spesso nei sogni dei bambini. Solo un minore su 10 dice di annoiarsi.
- GLI ADOLESCENTI SI RIUNISCONO AL BAR E A CASA. Dopo bar e pizzeria, i giovani si ritrovano a casa (39,8%). Il 60,7% degli adolescenti segue spettacoli sportivi dal vivo mentre le ragazze preferiscono il teatro (31,6%) e le mostre (46,2%).
- LO SCOUTISMO E' IN CRISI. Dal 1996 al 2004 gli iscritti all'Agesci, al Fse e al Cngei sono calati dell'8,4%.
ROMA - I bambini poveri in Italia sono quasi due milioni. La maggioranza di questi, circa 1.350.000, risiede al Sud. La stima, riferita al 2003, e' contenuta nel 5/o rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro sulla condizione dell' infanzia e dell'adolescenza, presentato oggi a Roma. Al Nord, i bambini poveri sono circa 340 mila mentre al Centro sarebbero 285 mila.
Il rapporto fornisce anche indicazioni sul costo dei figli. Rispetto ad una famiglia senza prole, la famiglia con un figlio spende mediamente 269 euro in piu' al mese. Il surplus di spesa sale a 408 euro se nel nucleo ci sono due figli e di 413 per una coppia con tre o piu' figli. Il costo stimato dal rapporto per una coppia con un figlio e' del 10,7% in piu' rispetto ad una senza prole. Il costo dei figli e' quasi raddoppiato nel triennio 2001-2003 (da 138 euro a 269). Il rapporto stima, inoltre, anche il costo-opportunita', ossia la quota di reddito sacrificata nella maggior parte dei casi dalla madre, in termini di denaro sottratto al lavoro o alla carriera, a causa del suo impegno nella cura dei figli: questo costo e' pari al 15% del reddito annuale di una donna con un figlio e sale al 30% in presenza di due.
Nell'Unione europea, sarebbero 17 milioni i bambini poveri (un ragazzo con meno 18 anni su 5). L'Italia occupa un indecoroso quarto posto (23,2%) nella graduatoria degli stati membri, preceduta da Gran Bretagna (28,5%), Portogallo (26,3%) e Spagna (25,2%). I paesi con valori piu' contenuti sono Finlandia (5%), Danimarca (5,5%), Svezia (7,9%).
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