...VOGLIO tutelare la salute delle donne e la vita del concepito, VOGLIO difendere la ricerca scientifica e impedire la sperimentazione su cavie umane, VOGLIO limitare la soppressione di embrioni umani, VOGLIO impedire lo sfruttamento economico delle coppie...
del 04 giugno 2005
VOGLIO TUTELARE LA SALUTE DELLE DONNE  -  Prima della legge le donne subivano una violenta e dannosa iperstimolazione ovarica, che aveva lo scopo di far produrre alle donne non il normale ovocita prodotto per ciclo, ma un numero notevolmente maggiore. Produrre non uno ma otto, dieci, quindici ovociti (che una volta fertilizzati davano vita ad embrioni umani, molti dei quali congelati perché non immediatamente utilizzabili) comportava un grave rischio per la salute della donna. La legge 40 ha posto fine a questo sfruttamento del corpo femminile, prevedendo che si debbano creare un massimo di tre embrioni. Dunque il numero degli ovociti scende e la stimolazione ovarica subita dalle donne è decisamente più modesta. Al punto che, qualora servisse, può essere ripetuta con minori rischi.
 
VOGLIO DIFENDERE LA VITA DEL CONCEPITO – Prima della legge ogni dieci embrioni creati in laboratorio solamente uno giungeva a nascere. Gli altri morivano nel tragitto o, peggio, venivano deliberatamente uccisi. La legge 40 ha attenuato questo “spreco” di embrioni umani, prevedendo che essi non possano più essere uccisi in modo deliberato attraverso tecniche che ne comportano la fine. Dunque, poiché congelare e scongelare embrioni significa ucciderne un gran numero, ciò non è permesso. Men che meno è permesso utilizzarli come cavie per la ricerca scientifiche (le cavie muoiono) e come serbatoio di cellule staminali. Anche la selezione fra presunti sani e presunti malati, con l’eliminazione di quelli malati, non è ammessa. Al di là di questi limiti, tutto il resto è consentito. La fecondazione artificiale è permessa dalla legge e i laboratori hanno le capacità per aiutare le coppie ad avere un figlio anche senza uccidere un gran numero di embrioni. Ne è prova il fatto che il numero delle gravidanze è sceso solo leggermente in quest’anno, e come conseguenza non delle tecniche, ma dell’innalzamento dell’età delle donne, che come ovvio rende più difficile una gravidanza. 
 
VOGLIO DIFENDERE LA RICERCA SCIENTIFICA – La ricerca scientifica con cellule staminali adulte si rivela ogni giorno che passa una realtà. Vi sono già applicazioni mediche, ci sono persone che con le staminali adulte sono guarite. E’ urgente approfondire questo campo, destinando risorse finanziarie a tutto ciò. Ricercare su cellule staminali embrionali non è, secondo molti scienziati, necessario e anzi, considerando le difficoltà con le quali, su di esse, si è mossa la ricerca sugli animali, sarebbe controproducente. Certamente non è una prospettiva concreta per guarire dalle malattie e il rilevante problema etico dell’eliminare un essere umano pur di averle a disposizione dovrebbe suggerire la massima cautela e il pieno impegno nella direzione delle staminali adulte.
 
VOGLIO IMPEDIRE LA SPERIMENTAZIONE SU CAVIE UMANE – La ricerca e la scienza sono una cosa buona, ma non sono onnipotenti né possono permettersi ogni cosa. Nel corso dei decenni passati molte applicazioni scientifiche hanno portato danno agli uomini, o addirittura sono state testate utilizzando degli esseri umani come cavie. Sperimentare sugli embrioni umani significa questo: utilizzare come cavie degli embrioni umani. Sempre più spesso si alzano voci contrarie alla ricerca e alla sperimentazione sugli animali, e addirittura sulle piante. Perché mai sull’utilizzo di embrioni umani si dovrebbe invece essere d’accordo? Perché i pomodori e i topolini no, e l’essere umano si?
 
VOGLIO LIMITARE LA SOPPRESSIONE DI ESSERI UMANI – La legge 40 consente le pratiche di fecondazione artificiale e pone solamente alcuni limiti a quelle azioni che provocano la soppressione deliberata di embrioni umani. Poiché si tratta di esseri umani creati per fini procreativi – sono la coppia e il medico a decidere la loro creazione, perché l’uomo e la donna desiderano un figlio – la legge prescrive che vengano utilizzati, appunto, per il fine per il quale sono stati creati. Sono stati creati per nascere? Bene, che gli si dia almeno la possibilità di nascere. Pare un principio di ragionevolezza.  
 
VOGLIO IMPEDIRE LO SFRUTTAMENTO ECONOMICO DELLE COPPIE E STABILIRE PER ESSE TERAPIE GRADUALI E NON INVASIVE – La fecondazione artificiale non è una passeggiata referendaria. Su quattro coppie che vi ricorrono, solamente una torna a casa – dopo alcuni cicli – con un bimbo in braccio. Un bimbo avuto al prezzo di sacrifici di salute e di sacrifici economici non indifferenti. La legge 40 prescrive che ogni coppia deve essere seguita sulla base del suo problema (ogni coppia è diversa dall’altra) e avviata alle costose tecniche di fecondazione solamente quando siano stati perseguite le altre modalità per superare la sterilità. La fecondazione, cioè, in quanto scelta limite, non può essere la normalità, non può essere il primo tentativo di risoluzione. Deve essere una scelta ponderata, quando altre alternative meno invasive e meno costose siano state provate. Questo principio di gradualità viene abbattuto dal referendum.
 
VOGLIO AFFERMARE CHE SULLA VITA UMANA NON SI DECIDE A MAGGIORANZA – Questa è un’argomentazione di principio, che sorge dall’inquietudine profonda nel vedere la vita di alcuni esseri umani messa ai voti in un referendum. Se una democrazia è tale anche perché vi sono dei diritti insopprimibili e indisponibili, è anche vero che la vita di altri esseri umani non può essere decisa da altri, quand’anche essi fossero in maggioranza. In termini più direttamente riferibili ai quesiti che abbiamo di fronte, sarebbe stato quanto meno segnale di cautela e di attenzione l’evitare che su questioni così complesse si potesse decidere con un SI e con un NO. La via binaria, “o così o colà” priva ognuno di noi della possibilità di porre dei distinguo, di precisare, di esaltare un aspetto piuttosto che un altro, ed eventualmente modificarlo. Insomma: non si decide della vita di altri esseri umani, e soprattutto non si decide il tutto con un referendum.
 
VOGLIO CONSENTIRE ALLE COPPIE DI AVERE UN FIGLIO – Insomma, non vado a votare perché difendo la legge 40, e difendo la legge 40 perché grazie alla legge 40 è possibile consentire a coppie sterili di avere un figlio. Il tutto nel rispetto della salute della donna e della vita dei suoi figli.
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