Una riflessione su questi giorni in cui in varie parti d'Italia gli studenti ritornano a scuola.
“Riprende”, “ricomincia”, “si ritorna”... di fatto - per tutti gli studenti - a parte chi davvero inizia la scuola dalla prima classe della Primaria, si ritorna tra i banchi di scuola. Non è un inizio, ma una ripresa. Forse perché la scuola e lo studio (in particolare) è un processo che sempre si rinnova. Ma da dove ha inizio? Dal fatto di entrare in un luogo dove ci sono degli adulti (maestri, professori, docenti…) che insegnano qualcosa?
Se ci riflettiamo attentamente, l’arte di imparare inizia con il momento stesso in cui si viene al mondo e termina con la nostra dipartita. In mezzo ci sta tutto quel processo di apprendimento che possiamo chiamare “scuola”. Andare a scuola è quindi una azione permanente. Sempre si va a scuola (al di là del luogo specifico, perché ovunque si possono imparare cose e si può apprendere qualcosa di nuovo), sempre si torna a scuola, perché quel luogo in cui ci si raduna per apprendere i saperi è solo il punto da cui partire per mettersi in gioco, nella vita.
In questi giorni la quasi totalità della generazione di persone tra i 6 e i 18 anni riprende ad andare tra i banchi di scuola, milioni di giovani italiani hanno la possibilità di apprendere nuove nozioni, ma soprattutto di imparare che la scuola non è un luogo da amare od odiare, ma un processo che abilita a stare nel mondo, con la capacità di conoscere sempre di più la bellezza della realtà che ci circonda, che ovunque e sempre ha da insegnarci qualcosa.
A tutti gli studenti che si apprestano a tornare a scuola, l’augurio di poter cogliere l’essenza del processo scolastico, per imparare ogni giorno (e di giorno in giorno) qualcosa di nuovo e interessante.
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