È una “Casa che Accoglie”, e stupisce vedere come mondi diversi, culture e religioni lontane, riescano a convivere tranquillamente in quel “piccolo mondo”. Di lavoro lì ce n'è molto, il quartiere presenta le sue difficoltà, ma ciò non limita la comunità nel suo operare: grazie anche all'aiuto di alcuni volontari, i salesiani continuano ad offrire un ambiente sano...
del 29 agosto 2005
E anche quest’anno si parte! Destinazione: Palermo!
Carichi di entusiasmo e di desiderio di donarsi agli altri, abbiamo accolto la proposta di trascorrere un mese, durante il periodo estivo, insieme ai ragazzi e alla comunità salesiana dell’Oratorio Santa Chiara di Palermo.
L’emozione, fin dai primi giorni è stata forte, sia per chi tornava a distanza di anni, sia per chi si trovava per la prima volta a contatto con questa nuova realtà.
L’accoglienza da parte di tutti si è fatta sentire fin dai primi istanti: grande era la voglia di conoscersi e il desiderio di condividere insieme l’esperienza che ci attendeva.
La prima settimana l’abbiamo dedicata alla realizzazione del “grest giovani”, attività formativa, ma anche di gioco e divertimento, dedicata ai ragazzi tra i 14 e i 20 anni, ormai troppo “grandi” per partecipare al grest come animati e ancora non del tutto “pronti” per poter fare gli animatori.
Molti di loro provengono da situazioni familiari difficili, alcuni vivono in casa famiglia o hanno precedenti penali, ma tutti hanno un gran bisogno di rapporti veri, puliti, di qualcuno con cui parlare e a cui chiedere consiglio, di qualcuno che li aiuti a diventare adulti.
Noi con loro abbiamo cercato di costruire qualcosa che andasse al di là del semplice stare insieme: sono nate belle amicizie basate sulla fiducia e sul rispetto reciproco che si sono consolidate sempre più con il passare del tempo.
La seconda e la terza settimana le abbiamo trascorse insieme ai ragazzini delle scuole medie e elementari, vivendo con loro due splendide esperienze di colonie estive in una casa salesiana vicino Catania.
Questa occasione ci ha permesso di conoscerli più da vicino, di condividere con loro ogni momento della giornata, e insieme a loro abbiamo lavorato per poter essere ogni giorno sempre pronti ad affrontare la realtà che ci circonda. È stato sorprendente vedere come, in un luogo per molti aspetti lontano da quello in cui vivono, emergessero qualità e talenti molte volte tenuti nascosti.
Non sono mancati momenti di divertimento, momenti in cui ogni ragazzo metteva in gioco la propria personalità e le proprie doti per aiutare gli altri, momenti di difficoltà superati grazie all’impegno di tutti, momenti di preghiera per poter ringraziare il Signore dell’immensa opportunità che ci stava donando.
Abbiamo camminato insieme e anche noi come gruppo ci siamo rafforzati: ogni energia donata è stata “ripagata” dall’immenso affetto che abbiamo ricevuto e che quei ragazzini, con la loro spontaneità, ci hanno trasmesso.
Nel mese di permanenza lì al Santa Chiara abbiamo avuto modo di conoscere l’importanza dell’opera che i salesiani ogni giorno portano avanti per la gente del quartiere: la struttura infatti, oltre ad offrire uno spazio per i giovani nell’Oratorio, dà alloggio a una settantina di immigrati e accoglie circa ottanta bambini in una ludoteca: figli di donne che pur lavorando, non riescono a permettersi il pagamento di un asilo statale.
È una “Casa che Accoglie”, e stupisce vedere come mondi diversi, culture e religioni lontane, riescano a  convivere tranquillamente in quel “piccolo mondo”.
Di lavoro lì ce n’è molto, il quartiere presenta le sue difficoltà, ma ciò non limita la comunità nel suo operare: grazie anche all’aiuto di alcuni volontari, i salesiani continuano ad offrire un ambiente sano, vero, in cui la gente, e in particolar modo i bambini, possono incontrarsi e crescere secondo lo stile di Don Bosco.
Valentina, Masha Sirignano, Arianna, Gigi, sr Nazzarena
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