“Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele. Gli avevamo dato fiducia...speravamo. Invece son passati tre giorni da quando queste cose sono accadute...insomma già tre giorni: è la prova inconfutabile che è proprio morto.”SCLEROCARDICI!...(continua)
del 11 aprile 2003
 
Il Signore ci dice che siamo sclerocardici, uomini dal cuore indurito, incapaci di amare, di conoscere, di accogliere. Ci dice che una fede basata sulla constatazione non è autentica: “se non ascoltano Mosè ed i Profeti neanche se vedranno un morto risorto si convertiranno.”
GULP!
Questo numero vuol essere uno sguardo alla realtà a partire dalla risurrezione di Cristo con gli occhi di credenti un po’ spaventati, un po’ fiduciosi, un po’  arrabbiati.
Fino a che punto i nostri affetti sono disposti ad accettare leggi? Esistono ancora i mercenari? Cos’è capitato dietro le quinte del Workshop 2003? La politica è la prima carità? Cos’è il fondamentalismo islamico?
Il nostro sguardo sui fatti e sulle situazioni drammatiche di questa storia vuol essere uno sguardo di speranza e con il desiderio di portare vita anche là dove si leggono o si vedono solo segni di morte.
Le lunghe discussioni sulla pace ci hanno fatto pensare…Siamo pacifisti o operatori di pace? E che differenza c’è? Ci sembrava ovvio rispondere “operatori di pace”, ma era la risposta bella…quella da libro di catechismo. Cosa significa davvero, nel quotidiano, essere operatori di pace? Per capirci un po’ di più abbiamo scritto subito una mail ad un operatore di pace: Ernesto Olivero. In questo numero c’è la risposta. Forse non basta solo manifestare in piazza…e tra l’altro probabilmente “è un lusso che può permettersi solo la borghesia occidentale”. I ragazzi dell’Albania che non hanno da vestire e da mangiare manifestano per la pace?
“Era notte. Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme senza aspettare l’alba.”
La redazione
Redazione GxG
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