Dopo la bocciatura dell'emendamento con cui si chiedevano più risorse, il presidente del Centro nazionale per il volontariato Edoardo Patriarca ha rivolto un appello ai suoi colleghi.
Per il servizio civile l'obiettivo resta il traguardo dei 100 mila posti, così come annunciato dal Governo. E' per questo che dopo la bocciatura dell'emendamento con cui si chiedevano più risorse (200 milioni di euro), il presidente del Centro nazionale per il volontariato Edoardo Patriarca (parlamentare Pd e membro della Commissione affari sociali) ha rivolto un appello ai suoi colleghi affinché "non si perda l'occasione di sostenere la leva civica del prossimo anno".
Tra i primi firmatari compaiono i nomi di Tiziano Arlotti, Ezio Casati, Carlo Dell'Aringa, Paolo Beni, Filippo Fossati e Nicodemo Oliverio. Nei prossimi giorni questa lettera sarà consegnata al presidente del consiglio Matteo Renzi. La speranza di Patriarca, primo firmatario dell'emendamento accantonato, auspica che "nell'iter di approvazione della legge di stabilità si trovino le giuste risorse". E' anche per questo che il presidente del Cnv invita i parlamentari e tutti i cittadini "a sostenere la campagna #sognocivile" attraverso i social network.
Ecco il testo integrale dell'appello inviato ai parlamentari per il mantenimento dei fondi al servizio civile:
"Care Colleghe, cari Colleghi,
con la riforma del terzo settore il Governo ha dato un segnale di apertura e speranza al non profit italiano. Ha dimostrato che è possibile pensare di sbloccare l'Italia anche in un mondo, quello del terzo settore, fondamentale per la coesione sociale. Fra i tanti obiettivi della delega di riforma del terzo settore vi è la volontà di aprire un percorso verso il servizio civile universale, permettendo gradualmente a tutti i giovani che lo desiderino di svolgere il servizio civile, con l'obiettivo di arrivare a mettere in servizio 100.000 giovani.
Mentre fissiamo tali obiettivi importantissimi, viviamo un tempo di incertezza di risorse che porta però a ridimensionare ancora una volta il servizio civile nel breve periodo.
I 65 milioni di euro messi in campo dal governo sono insufficienti per fare in modo che già dal 2015 vi sia un'inversione di rotta e che si inizi a dare adeguate risposte alle attese generate con il lancio dell'idea del servizio civile universale.
Secondo i calcoli effettuati dagli enti del servizio civile, in questo modo salteranno 1.800 posti nella programmazione per l'entrata in servizio nel 2015: quindi non saranno più 24.500 (al netto di quelli di Garanzia Giovani che è un'iniziativa diversa). E, sempre di questo passo, nel 2016 ci saranno risorse per meno di 9.000 posti Italia.
L'incertezza e il ridimensionamento mettono in grande difficoltà gli enti che promuovono progetti di servizio civile, ma soprattutto impediscono a tanti giovani di svolgere un servizio fondamentale non solo e non tanto per impiegare un anno con una certa retribuzione minima, ma soprattutto per svolgere un'esperienza fondamentale alla crescita loro e della coscienza civile del Paese.
L'emendamento che chiedeva la messa in campo di 200 milioni di euro per invertire la rotta e restituire dignità al servizio civile è stato respinto. Siamo consapevoli delle difficoltà che esistono a reperire risorse in ogni campo, ma crediamo che occorra trovare risorse a tutti i costi. Perché i soldi destinati al servizio civile non sono sprecati, ma rappresentano un investimento.
Per questo da qualche giorno sosteniamo la campagna sui social network “#sognocivile” a cui vi invito ad aderire. E vi chiedo con questa lettera di dare il vostro contributo di firma per un appello al presidente del consiglio affinché non si perda l'occasione di sostenere la leva civica del prossimo anno e nell'iter di approvazione della legge di stabilità si trovino le giuste risorse. Non tradiamo le speranze dei ragazzi".
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