Sei mesi fa si concludeva la tragedia della scuola n°1 di Beslan che ha coinvolto 1.200 persone come ostaggi e causato 331 vittime, 172 delle quali bambini. L'UNICEF è ancora a lavoro al fianco delle autorità russe e ossete e di diverse Organizzazioni non governative (ONG) per aiutare le persone direttamente colpite e la popolazione locale a superare il grande trauma subito, ancor oggi troppo vivo. Ma sono necessari ancora fondi.
del 01 gennaio 2002
Beslan, marzo 2005 – Era il primo settembre, il primo giorno di scuola per centinaia di bambini osseti, quando terroristi ceceni fecero irruzione nella scuola n°1. Sei mesi dopo l’UNICEF è ancora a lavoro. I traumi psicologici subìti sono ancora molto vivi nella popolazione, dureranno ancora per i mesi e gli anni a venire e non possono essere sottovalutati.
Le persone coinvolte non sono solo i feriti, ma tutti i sopravvissuti e i parenti delle 1.200 persone prese in ostaggio nonché un numero molto alto di bambini di Beslan in età scolare, rimasti traumatizzati dagli eventi.
Concluse le prime due fasi del Piano d’azione dell’UNICEF di sostegno medico e scolastico ai sopravvissuti e alle istituzioni locali, è oggi in pieno sviluppo la terza,un progetto per l’assistenza psicosociale per i bambini e gli adulti.
Il Ministero dell’Istruzione del Nord dell’Ossezia e il Centro Repubblicano di Riabilitazione Psicosociale di Vladikavkaz continuano a portare avanti questo progetto sostenuto dall’UNICEF e lanciato nell’ottobre 2004, a ridosso della tragedia, con l’intento di raggiungere e fornire assistenza a circa 7.000 bambini e adulti di Beslan vittime di traumi.
Il Centro Repubblicano di Vladikavkaz è il luogo in cui si svolgono la maggior parte della formazione degli specialisti e delle sedute terapeutiche per assistere le popolazioni colpite.
In via preliminare l’UNICEF, in collaborazione con il Ministro dell’Educazione, il Centro di Vladikavkaz ed esperti dell’Università Internazionale R. Wallenberg di San Pietroburgo, ha sostenuto corsi di formazione specifica per 59 psicologi locali, 78 docenti e studenti della locale università a 43 assistenti sociali, allo scopo di rafforzare la loro capacità di fornire assistenza psicosociale alla comunità traumatizzata di Beslan.
Il risultato di questa formazione è stata la possibilità di prestare assistenza psicologica, di gruppo o individuale, in molte famiglie e classi scolastiche, permettendo così ai ragazzi di condividere la loro esperienza. Inoltre l’UNICEF, in collaborazione col l’ONG locale Fiori Spezzati. dall’inizio del mese di febbraio sta promuovendo ulteriori attività formative per gli specialisti locali basate su un gioco terapeutico, la mozartika, ideato dalla stessa ONG.
La durata della terza fase del Piano d’Azione dell’UNICEF è prevista almeno fino al dicembre 2005.
In contemporanea con essa, l’UNICEF ha già dato inizio alla quarta ed ultima fase del suo Piano di azione: formare le popolazioni locali all’Educazione alla pace e alla tolleranza.
La tragica conclusione della presa degli ostaggi ha infatti contribuito ad esacerbare la tensione nella regione che da più di dieci anni vive in condizioni di violenza e instabilità. Promuovere il dialogo, la tolleranza e la risoluzione pacifica dei conflitti presso la popolazione, particolarmente fra i più giovani, è un’esigenza irrinunciabile.
L’UNICEF ha realizzato numerosi incontri con le autorità locali e la società civile delle 5 Repubbliche selezionate per il progetto. L’obiettivo immediato è la creazione di un gruppo-guida per l’educazione alla pace e alla tolleranza che sarà incaricato del coordinamento generale del progetto e sarà composto da autorità e organizzazioni locali e da giovani, coordinati da esperti.
È previsto anche un viaggio di studio del gruppo nei Balcani per prendere visione di esperienze di successo già realizzate dall’UNICEF e da altre organizzazioni nella regione.
Grazie alla pronta risposta dei cittadini e dei governi a ridosso dell’emergenza, l’UNICEF Italia ha inviato sul posto 123.153 dollari, contribuendo al più vasto impegno (1.313.183 dollari, principalmente spesi per attrezzature mediche e scolastiche) messo in campo dall’UNICEF per fornire tutti i materiali e i supporti necessari a coprire la fase 1 e 2 del Piano d’azione.
Il Piano d’azione sta attualmente procedendo senza intoppi e si può prevedere che possa continuare fino alla fine del 2006. Tuttavia sebbene sia stato possibile dare inizio alla fase 4 del Piano, sono necessari ancora circa 400.000 dollari per assicurare lo sviluppo del progetto di educazione alla pace e alla tolleranza nel corso del 2005.
L’UNICEF esprime profonda gratitudine a quei donatori che hanno prontamente contribuito alla realizzazione dei progetti per l’emergenza e si augura che presto altri donatori contribuiranno alla realizzazione dei progetti previsti e ancora in corso. È possibile effettuare donazioni per il progetto a beneficio dei bambini di Beslan tramite il conto corrente postale 745.000 intestato all’UNICEF Italia, causale “Bambini di Beslan” o sul conto corrente bancario n. 000000505010 di Banca Popolare Etica intestato a UNICEF Italia, ABI 05018 – CAB 12100 – CIN “M”.
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