Con la Solennità di Tutti i Santi, su donboscoland inizia una nuova rubrica a cura di alcuni giovani e salesiani, in cui ad ogni domenica e solennità, sarà commentato il Vangelo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5,1-12a
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
«Rallegratevi ed esultate» dice Gesù a coloro che sono perseguitati o umiliati per causa sua. Il Signore chiede tutto, e quello che offre è la vera vita, la felicità per la quale siamo stati creati. Egli ci vuole santi e non si aspetta che ci accontentiamo di un’esistenza mediocre, annacquata, inconsistente. Il Signore ha scelto ciascuno di noi «per essere santi e immacolati di fronte a Lui nella carità» (Ef 1,4).
Inizia così la Lettera che papa Francesco ha scritto per richiamarci tutti a percorrere il cammino della santità, ispirandosi al Vangelo delle Beatitudini che in questo giorno della Solennità di tutti i Santi la Chiesa ci propone.
Nella tradizione salesiana, l’invito alla santità è uno dei punti su cui don Bosco ha insistito di più. “É facile farsi santi” diceva ai suoi ragazzi suggerendo i tre ingredienti della formula della santità: “per farsi santi ci vuole una ricetta, e io te la voglio regalare. È formata da tre ingredienti che bisogna mescolare insieme. Primo: allegria. Ciò che ti turba e ti toglie la pace non piace al Signore. Caccialo via. Secondo: i tuoi doveri di studio e di preghiera. Attenzione a scuola, impegno nello studio, pregare volentieri quando sei invitato a farlo. Terzo: far del bene agli altri. Aiuta i tuoi compagni quando ne hanno bisogno, anche se ti costa un po’ di disturbo e di fatica. La ricetta della santità è tutta qui. Domenico Savio ha preso sul serio questo invito tanto che diceva: “Se non mi faccio santo, non faccio niente”. Fu il primo santo giovane nella storia della Chiesa.
Tra i giovani dei nostri tempi, troviamo molti ragazzi e ragazze che si sono decisi a vivere il vangelo delle beatitudini. Il beato Carlo Acutis comprese uno dei segreti per camminare nella santità, diceva: “La santificazione non è un processo di aggiunta ma di sottrazione. Meno io per lasciare spazio a Dio”. Così pure Sandra Sabbatini capì che la santità è una scelta di conversione e di vita con Cristo: “Scelgo e basta. Per ora posso dire solo questo: scelgo te. Credo che la mia scelta, mano, mano che passa il tempo si sta consolidando. Ora è giunto il momento di accettare tutto Cristo e cambiarmi radicalmente”.
Il Vangelo delle beatitudini ci assicura che già qui, sulla terra, sperimentiamo la Grazia del Regno di Dio.
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