Chiudo la porta della mia camera, il primo momento di pace dopo tre giorni molto intesi. Chiudo la porta ma non riesco a lasciar fuori le mille facce, i suoni, i colori che hanno inondato i miei sensi. Leggo articoli di giornale ed ho la netta sensazione che quello che ho vissuto e le parole scritte non hanno molto in comune.
del 10 dicembre 2002
Per la stampa 'Social Forum' significa un elenco di cifre, tutti erano interessati a sapere quanta gente c’era, o qual era il numero di forze dell’ordine mobilitate (che tra l’altro io non ho proprio visto!!!), significa riportare le parole di chi non ha partecipato e comunque vuole aggiungere uno stupido commento.
Per quanto mi riguarda 'Social Forum' vuol dire incontri con persone che vengono da molto lontano, persone che mi hanno raccontato cosa significano per loro parole enormi come 'fame' e 'guerra'. 'Social Forum' è un puzzle composto dalle immagini sugli effetti che il nostro modo di vivere ha dall’altro lato della Terra, è capire un po’ meglio chi si nasconde dietro al nostro far benzina, al riscaldamento delle case, quanta strada può aver fatto il caffè che accompagna molti momenti.
In quella marea di seminari e stand c’era il rischio di disorientarsi un po’, ci sono stati dei momenti in cui avrei voluto che comparisse qualcuno e mi dicesse: 'signorina da questa parte...' le cose interessanti erano forse troppe. Ma dopo un primo momento mi sono tuffata in quel mare, sorridendo ad ogni bracciata che mi ha condotto da un angolo all’altro della città. L’emozione più forte è stata probabilmente vedere quell’enorme serpente colorato e rumoroso che scivolava tra le strade di Firenze per poi fermarsi davanti al concerto: la musica era così coinvolgente che è riuscita a far muovere gente di ogni età.
Per quanto le lingue, le parole, gli slogan fossero molto diversi il messaggio che tutti avevano dentro era uniforme: costruiamo qualcosa di diverso, contrastiamo le continue violenze con un allegro messaggio di pace.
Non so se sono riuscita a comunicarvi solo una delle mie sensazioni a caldo, però promettetemi che la prossima volta che vedete un’immagine di Firenze cercherete di scorgere un piccolo puntino saltellate e, se è veramente piccolo, quella sono io!
Lucia Prendin
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