Sussidio on-line GMG2005: 2° PASSO “Guardo il cielo.... ... e il cielo si spala...

A volte ci capita di guardare il cielo e sognare il nostro futuro. Guardare il cielo...sì! Non si può lasciar perdere e accontentarsi di diventare ciò che decidono gli altri: la famiglia, l'ambiente, le mode... C'è qualcosa di più grande!

Sussidio on-line GMG2005: 2° PASSO “Guardo il cielo.... ... e il cielo si spalanca!”

da GxG Magazine

del 09 giugno 2005SECONDO PASSO

“Guardo il cielo.... ßà... e il cielo si spalanca!”

 

1 - Prendi e mangia

 

É successo a Giacobbe

Genesi 28, 10-22

“Giacobbe partì da Bersabea e si diresse verso Carran. Capitò così in un luogo, dove passò la notte, perché il sole era tramontato; prese una pietra, se la pose come guanciale e si coricò in quel luogo. Fece un sogno: una scala poggiava sulla terra, mentre la sua cima raggiungeva il cielo; ed ecco gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa. Ecco il Signore gli stava davanti e disse: «Io sono il Signore, il Dio di Abramo tuo padre e il Dio di Isacco. La terra sulla quale tu sei coricato la darò a te e alla tua discendenza. La tua discendenza sarà come la polvere della terra e ti estenderai a occidente e ad oriente, a settentrione e a mezzogiorno. E saranno benedette per te e per la tua discendenza tutte le nazioni della terra. Ecco io sono con te e ti proteggerò dovunque tu andrai; poi ti farò ritornare in questo paese, perché non ti abbandonerò senza aver fatto tutto quello che t'ho detto». Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo»….”

 

Genesi, Bibbia. Storia dei patriarchi. Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo. Padre di 12 figli, padri delle 12 tribù di Israele. Sta scappando dal fratello Esaù che vorrebbe ucciderlo (c’entrano la primogenitura ed un piatto di lenticchie) E tu di che segno sei?          Scrutiamo le stelle per decifrare un destino: si fa da millenni. Giacobbe sogna il cielo aperto e Dio che gli viene incontro. Dio non è un destino. È un compagno di strada che vuole condividere un sogno, nostro e suo, e aiutarci a compierlo.

 

 

2 – Per riflettere

 

A volte ci capita di guardare il cielo e sognare il nostro futuro. Guardare il cielo…sì! Non si può lasciar perdere e accontentarsi di diventare ciò che decidono gli altri: la famiglia, l’ambiente, le mode… C’è qualcosa di più grande!

·         Cosa sogna Dio per noi? Lo sai? Come possiamo conoscerlo?

·         Perché Giacobbe ha “timore” e definisce “terribile” il luogo del sogno di Dio per Lui?

Forse Dio non è come ce lo immaginiamo: il suo rivelarsi spezza le immagini convenzionali di cui ci si accontenta troppo spesso.

·         Dio è molto più grande di come lo possiamo immaginare. Ci avevi mai pensato?

 

3 - È successo anche a….

 

Andrè Frossard

Ateo da sempre, a vent’anni entra per caso in una chiesa. Ne esce trasformato e convinto di poter dire: Dio esiste, io l’ho incontrato

 

“Dieci minuti e basta”

“Entrato alle cinque e dieci di un pomeriggio in una cappella del Quartiere Latino a Parigi per cercarvi un amico, ne sono uscito alle cinque e venti in compagnia di una amicizia che non era di questa terra. Entratovi scettico e ateo, e più ancora che scettico e ateo, indifferente e preoccupato di ben altre cose che da un Dio che non pensavo neppure più a negare, tanto mi pareva ormai passato e lontano, ne sono uscito qualche minuto dopo, trascinato, sollevato, ripreso, risucchiato dall’onda di un gioia inestinguibile, per sempre cattolico, apostolico, romano.”

“L’ho incontrato per combinazione – dovrei proprio dire: per caso, se il caso avesse qualcosa a che fare in questa sorta di avventura –; l’ho incontrato con lo sbalordimento di chi, girato il solito angolo della solita strada di Parigi, si vedesse davanti agli occhi, invece della piazza e dell’incrocio di tutti i giorni, un mare inaspettato che si estende all’infinito, lambendo con le onde i muri delle case. Un momento di stupore che dura ancora. Non mi sono mai abituato all’esistenza di Dio'.

  

 

Breve biografia di Andrè Frossard

Si può parlare di Dio e rimanere indifferenti, come si può entrare per caso in una chiesa da atei marxisti e uscirne dopo dieci minuti con l'ardore della fede cattolica nel cuore. È successo ad Andrè Frossard, famoso giornalista, narratore e biografo francese contemporaneo, figlio di genitori atei fino all'estremo, ateo convinto anch'egli, sui vent'anni entra in una chiesa a Parigi nel quartiere latino e cade in ginocchio: crede! E diventa un cristiano fervente. Nel 1969 ha costituito un vero e proprio caso editoriale con la pubblicazione del libro: Dio esiste io, l’ho incontrato. Un libro tradotto in più lingue, recensito da 330 giornali, che racconta la sua conversione, una storia d’amore con Dio, come lui ama definirla.

Fino agli ultimi anni, fino agli ultimi giorni, non ha fatto altro che dire: 'Da quando ho incontrato Dio, io non riesco ad abituarmi al mistero di Dio. Ogni giorno è una novità per me. E se Dio esiste, io lo devo dire; se Cristo è il figlio di Dio, io lo devo gridare; se la vita eterna c'è, io lo devo predicare».

 

Servizio Nazionale Pastorale Giovanile

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