Sussidio on-line GMG2005: 23° PASSO “Quale incenso abbiamo per gli altri... ......

Quanto Dio ha fatto con noi, noi dobbiamo farlo con gli altri. Ci ha resi figli di un unico Padre, fratelli di Gesù, abitati dal suo Spirito.

Sussidio on-line GMG2005: 23° PASSO “Quale incenso abbiamo per gli altri... ...noi stessi trasformati in incenso per gli altri”

da GxG Magazine

del 03 agosto 2005

VENTITREESIMO PASSO

“Quale incenso abbiamo per gli altri... ßà ...noi stessi trasformati in incenso per gli altri”

 

1 - Prendi e mangia

 

È successo a Filemone ed Onesimo

Filemone, 1,1-17

Paolo, prigioniero di Cristo Gesù, e il fratello Timòteo al nostro caro collaboratore Filèmone, alla sorella Appia, ad Archippo nostro compagno d'armi e alla comunità che si raduna nella tua casa: grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.

Rendo sempre grazie a Dio ricordandomi di te nelle mie preghiere, perché sento parlare della tua carità per gli altri e della fede che hai nel Signore Gesù e verso tutti i santi. La tua partecipazione alla fede diventi efficace per la conoscenza di tutto il bene che si fa tra voi per Cristo. La tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, fratello, poiché il cuore dei credenti è stato confortato per opera tua. Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di comandarti ciò che devi fare, preferisco pregarti in nome della carità, così qual io sono, Paolo, vecchio, e ora anche prigioniero per Cristo Gesù; ti prego dunque per il mio figlio, che ho generato in catene, Onesimo, quello che un giorno ti fu inutile, ma ora è utile a te e a me. Te l'ho rimandato, lui, il mio cuore.

Avrei voluto trattenerlo presso di me perché mi servisse in vece tua nelle catene che porto per il vangelo. Ma non ho voluto far nulla senza il tuo parere, perché il bene che farai non sapesse di costrizione, ma fosse spontaneo. Forse per questo è stato separato da te per un momento perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come un fratello carissimo in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia come uomo, sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri come amico, accoglilo come me stesso.

 

Lettera a Filemone, Bibbia, Nuovo testamento. Biglietto scritto di proprio pugno da Paolo, prigioniero a Roma, tra il 61 ed il 63. Uno schiavo scappa e Paolo lo rimanda dal suo padrone. Piano a dare dello schiavista a Paolo (qualcuno l’ha fatto…). Nello sguardo di Dio, che Paolo cerca di riflettere, lo schiavo diventa un fratello ed un uomo carissimo. Sì, anche un uomo, perché gli schiavi erano equiparati legalmente alle bestie.

 

2 – Per riflettere

 

Quanto Dio ha fatto con noi, noi dobbiamo farlo con gli altri. Ci ha resi figli di un unico Padre, fratelli di Ges√π, abitati dal suo Spirito.

·         Come possiamo aiutare chi ci avvicina a vedere e ad accogliere questi doni?

 

3 - È successo anche a….

 

Martin Luther King (1929-1968)

Aveva ricevuto il premio Nobel per la pace nel 1964 e Paolo VI lo aveva ricevuto in Vaticano. Lui scherzava: un Papa ed un Martin Lutero che si abbracciano non è cosa da tutti i giorni. Di cose mai viste ne aveva realizzate tante: come tenere insieme nella nonviolenza milioni di neri americani che altri “maestri” volevano scatenare in rivolte violente. Aveva un sogno… Che neanche il suo assassinio ha distrutto. Perché è un sogno radicato nelle intenzioni stesse del Creatore.

 

“I have a dream”

Le parole più famose di Martin Luther King, pronunciate a Washington il 23 agosto 1963. 'Anche se oggi dobbiamo affrontare delle difficoltà e dovremmo affrontarle in futuro, io ho ancora un sogno.. che sulle rosse colline della Georgia i figli degli antichi schiavi e i figli degli antichi proprietari di schiavi possano sedere insieme al tavolo della fratellanza...' Io ho ancora un sogno. Ho il sogno che un giorno gli uomini si rizzeranno in piedi e si renderanno conto che sono stati creati per vivere insieme come fratelli. Questa mattina ho ancora il sogno che un giorno ogni nero della nostra patria, ogni uomo di colore di tutto il mondo, sarà giudicato sulla base del suo carattere piuttosto che su quella del colore della sua pelle, e ogni uomo rispetterà la dignità e il valore della personalità umana. Ho ancora il sogno che un giorno la giustizia scorrerà come acqua e la rettitudine come una corrente poderosa. Ho ancora il sogno che un giorno la guerra cesserà, che gli uomini muteranno le loro spade in aratri e che le nazioni non insorgeranno più contro le nazioni, e la guerra non sarà neppure oggetto di studio. Ho ancora il sogno ogni valle sarà innalzata e ogni montagna sarà spianata. Con questa fede noi saremo capaci di affrettare il giorno in cui vi sarà la pace sulla terra'.

 

“Ai nostri più accaniti oppositori noi diciamo: Noi faremo fronte alla vostra capacità di infliggere sofferenze con la nostra capacità di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d’animo. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi.

Noi non possiamo in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perché la non cooperazione col male è un obbligo morale non meno della cooperazione col bene. Metteteci in prigione e noi vi ameremo ancora.

Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nella notte, batteteci e lasciateci mezzi morti e noi vi ameremo ancora. Ma siate sicuri che noi vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi e la nostra vittoria sarà una duplice vittoria. L’amore è il più potere più duraturo che vi sia al mondo”.

 

'La vera scelta non e' tra nonviolenza e violenza ma tra nonviolenza e non esistenza... Se non riusciremo a vivere come fratelli moriremo tutti come stolti'.

 

 

Breve biografia di Martin Luther King

Martin Luther King nasce nel profondo sud degli USA, nel 1929, in uno Stato profondamente razzista. Dove vigono leggi per i bianchi e leggi per i neri.

Già all’età di 6 anni è vittima di una discriminazione che lo segnerà per tutta la vita. Di ritorno da una gita scolastica con alcuni amici è costretto a cedere il proprio posto sull’autobus a dei bianchi, perché così dice la legge.

Altro fatto determinante per la sua scelta anti-razzista è la morte della cantante nera Bessie Smith. Bessie, investita da una automobile, muore sull’autoambulanza che la trasporta da un ospedale all’altro, perché tutti gli ospedali si rifiutano di ricoverare una negra. A 12 anni frequenta le scuole superiori e qui matura la sua decisone di diventare “pastore” (prete protestante) come il padre. A 22 anni pronuncia il primo sermone, si sposa e nei due anni successivi si laurea in filosofia. Nel ’55 gli vengono offerte molte buone parrocchia al nord ma la sua attenzione si rivolge alle parrocchie del sud, in Alabama. Proprio in quell’anno una signora, Rosa Parks, si rifiuta di cedere il posto ad un bianco sull’autobus. Viene arrestata e si scatena la rivolta nera. Tutti i neri della città sono in rivolta ma Martin riesce a fermarli e a non cedere alla violenza, adottando una resistenza passiva: vengono boicottati tutti gli autobus, i neri vanno a piedi! Arrestato e poi subito liberato Martin diviene il leader del movimento nero. Non si lascia mai prendere la mano dalla violenza, la lotta che conduce è sempre non violenta. Si organizzano invasioni pacifiche di locali frequentati da bianchi, i militanti si siedono e rimangono in silenzio fino, a che non giunge la polizia a portarli via. La rivolta dilaga in tutti gli USA. Nel 64 riceve il premio Nobel per la pace. Nel ’65 promuove la lotta per il voto ai negri. Nel 1966 si oppone alla guerra del Vietnam: disobbedienza civile di massa dei negri. Nel 1968 viene ucciso sulla terrazza di un albergo a Memphis da un colpo di fucile sparatogli alla testa da un bianco. Martin amava ripetere: “Nel vangelo è scritto: ama il tuo nemico, fai del bene a chi ti odia” … E Martin di questo ha fatto il proprio credo di vita!

Servizio Nazionale Pastorale Giovanile

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