Abbiamo incontrato persone che si trovano a vivere nella povertà: vestiti sporchi, bucati, con poche possibilità di lavarsi, mancanza di acqua potabile e di cibo nutriente. La loro ricchezza interiore è infinitamente grande: l'essere felici, gioire per le piccole cose di ogni giorno, conoscere l'essenzialità della vita, amare gratuitamente, trovare la forza ogni giorno per andare avanti superando ogni difficoltà. In loro ho visto il volto di Gesù.
del 01 gennaio 2002
TULEAR
In sei persone siamo partiti alla volta del Madagascar. Ci conoscevamo appena, ma l’avventura vissuta insieme ci ha uniti nel cuore per sempre.
Dopo il viaggio in aereo e due giorni trascorsi sul furgone guidato da mompera Luck, siamo finalmente giunti a Toliara, una città di mare che si trova a sud-ovest del Paese e si specchia nel Canale del Monzambico.
Giunti a destinazione, siamo stati accolti in famiglia da don Graziano presso il Seminare de Propedeutique. Proprio in quei giorni si è svolto il Congresso Eucaristico della città di Toliara e noi abbiamo avuto la bellissima opportunità di parteciparvi.
Sebbene le Sante Messe durassero delle intere mattine, il clima di preghiera era sempre molto intenso, ricco di musicalità con danze e canti a più voci che coinvolgevano l’intera comunità cristiana.
Il lunedì della seconda settimana a Toliara, siamo partiti per recarci ad Ambohimahavelona, un villaggio nella brusse che si trova a 25 km dalla città, verso l’interno del Paese. Si impiegano circa due ore per arrivare.
Insieme a noi, è venuto Fleurice, un ragazzo di 23 anni, impegnato nell’animazione dei ragazzi in diverse zone della città. Con lui si è stretta subito una bella amicizia e il desiderio di collaborare in tutto ciò che c’era da fare.
Al nostro arrivo alla comunità delle Orsoline, l’accoglienza è stata subito eccezionale: sembrava che le suore ci conoscessero da sempre tanta è stata la loro gioia nel vederci arrivare lì nella loro comunità. E noi ci siamo sentiti dal primo istante parte della famiglia.
La mattina seguente abbiamo conosciuto gli animatori malagasy con cui abbiamo collaborato per preparare il Fy, creando subito un clima di amicizia in modo molto spontaneo e naturale. Nel frattempo stavano arrivando a gruppetti i ragazzi della brusse, con alle spalle molte ore di cammino per giungere alla comunità delle suore Orsoline.
Ogni giorno trascorreva nella semplicità, nella gioia di vivere insieme, di stare con i ragazzi, nel gioco, nelle attività, nella danza, e nella costante preghiera comunitaria. Stando insieme ai ragazzi si sente una carica interiore in forte crescita, che giorno per giorno dona forza e crea un legame di amore e amicizia genuini che si fanno insormontabili, perché uniti nel cuore. E’ incredibile vedere tutti quei ragazzi sempre pronti a donarti un sorriso, un abbraccio, pronti ad insegnarti parole nuove, a farti sentire amato. Questo nonostante le difficoltà e le fatiche di ogni giorno per poter sopravvivere e alla difficile storia di ognuno di loro. Sono sempre pronti ad allungare una mano per invitarti a stare insieme a loro, in mezzo a loro.
Con il cuore ancora pieno della gioia ricevuta ad Ambohimahavelona, il 4 agosto ci siamo spostati ad Ankilibè, un villaggio di pescatori alla periferia di Toliara.
Si sono uniti al gruppo Martina e Alessio per poter partecipare al Fy di Ankilibè e condividere con noi la seconda parte dell’esperienza; Alain e Olivier, due giovani animatori malgasci fenomenali che hanno organizzato il Fy di Ankilibè.
Anche qui l’accoglienza è stata molto forte: si vedeva negli occhi dei ragazzi che attendevano l’inizio del Fy pieni di entusiasmo e voglia di fare.
Ogni giorno tutti i bambini e i ragazzi, le animatrici, passavano a salutarci uno ad uno con una stretta di mano, un sorriso, una parola nuova, come segno di benvenuto e di “arrivederci a domani”.
Al mattino arrivavamo lì con il furgone ed erano tutti fermi ad attendere l’inizio della giornata: i ragazzi che partecipavano al Fy erano circa novanta, tutt’attorno a loro vi erano sempre tantissimi bambini di età inferiore ai sei anni in braccio o vicini alle loro mamme, che stavano lì tutta la mattina a guardare i fratelli più grandi giocare, fare i bans, la catechesi, le attività.
Tutti coloro che abbiamo incontrato ci hanno travolti dall’amore gratuito, dalla gioia, dalla semplicità e dall’essenzialità della vita, facendoci riscoprire i valori fondamentali della vita, che nell’ambiente in cui viviamo si perdono di vista facilmente.
Abbiamo incontrato persone che si trovano a vivere nella povertà: vestiti sporchi, bucati, con poche possibilità di lavarsi, mancanza di acqua potabile e di cibo nutriente. La loro ricchezza interiore è infinitamente grande: l’essere felici, gioire per le piccole cose di ogni giorno, conoscere l’essenzialità della vita, amare gratuitamente, trovare la forza ogni giorno per andare avanti superando ogni difficoltà. In loro ho visto il volto di Gesù.
Ammirabile è la forza dei missionari e delle missionarie, il loro sostegno sicuro è la preghiera rivolta costantemente al Signore e l’affidare ogni singolo giorno, ogni singolo istante della propria vita all’ Amore e alla Provvidenza di Dio Padre.
Mandiamo un saluto e ancora un grazie a tutti i missionari salesiani, in particolare a mompera Graziano, che ci ha ospitato e ci ha insegnato aspetti culturali malgasci, e a mompera Luck, che ha vissuto tutta l’esperienza insieme a noi donandoci la sua allegra presenza. Un “misaotra betseka ianareo” a Fleurice, Alain e Olivier, che ci hanno mostrato come stare con i ragazzi con semplicità e gioia di vivere insieme.
Don Filippo, Laura, Arianna, Marco, Mario, Sabrina, Martina, Alessio
don Filippo, Laura, Arianna, Marco, Mario, Sabrina, Martina, Alessio
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