Mons. Luigi Locati, 77 anni, vicario apostolico di Isiolo, nel nord del Kenya, è stato ucciso ieri sera con colpi di arma da fuoco.
del 15 luglio 2005
 “Non è stata una rapina e dagli elementi che abbiamo non riteniamo ci siano collegamenti tra l’uccisione di monsignor Luigi Locati e gli scontri etnici in corso nella regione di Marsabit. D’altronde il vescovo di Isiolo era stato minacciato lo scorso settembre in un episodio analogo a quello di ieri sera e a quel tempo a Marsabit era tutto tranquillo”: lo ha detto poco fa alla MISNA monsignor Ravasi, vescovo di Marsabit, capoluogo dell’omonima provincia teatro in questi giorni di violenti scontri tra gruppi di uomini armati appartenenti a due etnie locali. In base alla ricostruzione effettuata con le testimonianze, anche oculari, raccolte stamani dalla MISNA il vescovo originario di Vercelli è rimasto vittima di un’aggressione scattata alle 19:45 di ieri sera. Dopo essere uscito dalla centro Pastorale in cui aveva consumato la sua cena insieme alla sua guardia del corpo, alcuni amici e delle suore, il presule aveva compiuto buona parte dei circa 200 metri che separano l’edifico dalla sua abitazione. Oltrepassato un primo cancello, costruito di recente dopo il precedente tentativo di aggressione, il vescovo e il suo accompagnatore erano a 50 metri dalla porta di casa quando almeno 3 uomini sono sbucati dal buio colpendo con una mazza e un’arma bianca l’uomo che si trovava con monsignor Locati, rimasto a terra privo di sensi. Il vescovo ha tentato di fuggire tornando sui suoi passi in direzione del cancello ed è stato raggiunto da almeno due proiettili sparati alle spalle che lo avrebbero colpito al collo e alla testa, anche se maggiori particolari si avranno solo fra qualche ora al termine dell’autopsia in corso stamani all’ospedale di Nkubu. Questa ricostruzione, fornita alla MISNA da fonti locali e da un esponente della polizia di Isiolo, è la stessa che Michael Muthaura, il guardiano della casa del vescovo, ha rilasciato oggi al Daily Nation, uno dei principali quotidiani del Kenya. Fonti della polizia confermano inoltre che dalla casa del Vescovo non mancava niente. “Come poteva mancare qualcosa, monsignor Locati era una persona umile e generosa non teneva niente per sé, tutto quello che aveva lo destinava agli altri di qualsiasi etnia, fede religiosa o politica fossero. È stato un martire della carità, perché forse qualcuno voleva più cose di quelle che il vescovo poteva dare e si è risentito” ha detto alla MISNA una fonte contattata a Isiolo che ha chiesto di restare anonima. [MZ]
 
 
 
Versione app: 3.25.0 (f932362)