L’unica cosa di cui siamo sicuri che ci sarà, è l’arrivo di Gesù bambino. Ogni anno Gesù nasce qui da noi, non solo a Natale, ma innumerevoli volte nei tantissimi bambini che ci sono qua. Basta saperlo riconoscere.
Carissimi amici, come state?
Spero bene, siamo ormai vicini a Natale. Quest’anno festeggeremo due Natali, Lare è proprio sul confine con il Sud Sudan e la maggioranza della gente qui festeggia il 25 dicembre, ma per la Chiesa Cattolica in Etiopia, visto che seguiamo il calendario dei cristiani Ortodossi, il Natale sarà il 7 gennaio, perciò faremo due Natali.
È dall’inizio di novembre che in Etiopia c’è una guerra civile in corso, tra una milizia militare e il governo centrale nella regione del Tigray, al nord del paese al confine con l’Eritrea. Dopo vari scontri armati e la conquista della capitale delle regione Makelle, da parte del governo, non si hanno più notizie certe, si dice che i capi della milizia si sono rifugiati nelle montagne oppure sono fuggiti in Sudan, ci sono ancora molti scontri armati tra le opposte fazioni, il numero delle persone che fugge in Sudan aumenta di giorno in giorno per questo. Le comunicazioni sono tagliate, ma in questi giorni il governo ha dato il permesso di aprire dei corridoi umanitari per portare alle popolazioni in difficoltà viveri e
medicine.
Ogni giorno cerchiamo di avere notizie da quella parte dell’Etiopia e preghiamo perché questo conflitto possa cessare per dare spazio al dialogo e alla pace, soprattutto per chi sta soffrendo di più, la gente più povera.
Qui a Gambella, come nel resto dell’Etiopia, la situazione è tranquilla, per Natale avremo la visita del nostro nuovo Vescovo Mons. Roberto alla nostra parrocchia di Lare. Siamo molto contenti per questo e stiamo già preparando una bella accoglienza. Inizieremo il pomeriggio della vigilia, tutti i cori giovanili delle varie chiese di Lare, la nostra e quelle protestanti, andranno in giro per il villaggio cantando e annunciando che Natale e’ arrivato, poi ci troveremo tutti in una chiesa per una preghiera comune. Poi noi torneremo nella nostra chiesa per la Messa di Natale della vigilia in
serata, presieduta già dal nostro Vescovo, che in questi giorni si sta esercitando nella lingua Nuer. Il giorno di Natale, la solenne Messa alla mattina, con battesimi e comunioni e tanti canti e danze, poi all’aperto l’accoglienza e la conoscenza reciproca dei vari gruppi al nuovo Vescovo e infine un bel pranzo natalizio per tutti, polenta e carne di mucca. Al pomeriggio tornei con i vari gruppi giovanili.
Che atmosfera c’è’ qui a Natale? Qui non c’è la neve, nessuno l’ha mai vista, le temperature in questo periodo stanno raggiungendo i 40° durante il giorno e scendono di notte solo... fino a 24°, la minima.
Qui non esiste Babbo Natale, nessuno sa chi è, ne cosa fa in questo periodo, anche perché pochi hanno i soldi per fare dei regali.
Non c’è neppure l’Albero di Natale da addobbare, anche perché non ci sono alberi da comprare o togliere e portarsi a casa, la poca legna che c’è viene usata per fare il fuoco per fare da mangiare, siamo nella savana e non c’è il gas o la luce.
Il Comune non addobba le vie del villaggio con luci o altre decorazioni perché non c’è la luce e non c’è il Comune.
Non esiste il Presepe, qui non hanno questa tradizione di fare quella piccola rappresentazione della nascita di Gesù bambino perché qui non vendono le statuine e non c’è il muschio.
Non c’è neppure il cenone della vigilia di Natale, ma solo nel giorno di Natale, nella nostra parrocchia dopo la Messa, un bel piatto di polenta e un po’ di carne di mucca, che la sera prima abbiamo preparato e cucinato.
L’unica cosa di cui siamo sicuri che ci sarà, è l’arrivo di Gesù bambino. Ogni anno Gesù nasce qui da noi, non solo a Natale, ma innumerevoli volte nei tantissimi bambini che ci sono qua. Basta saperlo riconoscere.
Un augurio di cuore a tutti voi di buon Natale da parte della nostra comunità di Lare e da parte mia.
Con affetto
Abba filippo
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