Un cuore, un cervello e un'anima

I giovani hanno bisogno di stima, per guardare al domani con speranza...

Un cuore, un cervello e un’anima

 

Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco hanno in comune una cosa molto bella. Sono i Papi delle Giornate Mondiali della Gioventù. Hanno avuto ed hanno, ancora oggi, la gioia di offrire ai giovani un regalo meraviglioso: la stima.

È questo il segreto dell’ottimo rapporto tra i Papi e le nuove generazioni: essere riusciti a manifestare ai giovani una profonda stima, in un mondo che mostra sempre più spesso un profondo disprezzo nei confronti dei ragazzi.

Proviamo un po’ a guardarci intorno. Sono tante, purtroppo, le occasioni in cui i giovani vengono traditi, usati, strumentalizzati, schiavizzati, indottrinati, manovrati, calpestati nella loro dignità di esseri umani.

Il cammino della gioventù è disseminato di trappole lasciate in giro dagli adulti. È come se i ragazzi fossero costretti a muoversi continuamente in un campo minato, pronto ad esplodere e a lasciare ferite profonde.

 

Pensiamo, ad esempio, a che cosa accade durante il fine settimana in certi locali da ballo. La discoteca, di per sé, rappresenta una risposta a un sano e giusto desiderio dei giovani: quello di riunirsi per trascorrere qualche ora in allegria, incontrando altri amici.

Questo è il punto di partenza. Il punto d’arrivo, purtroppo, è spesso devastante. Si inizia con un semplice desiderio di ballare e si finisce con il consumare droga o morire in automobile, sulla strada del ritorno a casa.

Questo accade perché la sana voglia di divertimento dei ragazzi viene tradita da persone senza scrupoli che gestiscono i loro locali in modo irresponsabile. Creano ambienti pericolosi, facendo finta di non vedere ciò che accade nelle proprie discoteche.

L’obiettivo di certe persone è uno solo: arricchirsi sulla pelle dei ragazzi, sfruttarli, spremerli, succhiare la loro anima e ridurli ad uno stato bestiale. Non hanno alcuna stima dei giovani. Vogliono semplicemente strumentalizzarli per far crescere il proprio conto in banca.

Lo stesso meccanismo mentale è alla base, purtroppo, delle scelte che si fanno in televisione. Anche in questo caso si offrono ai giovani cose orribili, scadenti, diseducative. Alcuni programmi televisivi sono un concentrato di banalità, volgarità e cattivo gusto.

L’equivoco è sempre quello: credere che i ragazzi siano stupidi. E quindi, automaticamente, si mandano in onda trasmissioni di basso livello. L’unico scopo è cercare di alzare gli indici d’ascolto, per poi bombardare i ragazzi di spot pubblicitari.

 

Le Giornate Mondiali della Gioventù hanno rappresentato un’alternativa fondamentale a tutto questo. Sono state grandissime manifestazioni di stima nei confronti delle nuove generazioni. Hanno valorizzato i giovani. Li hanno finalmente considerati per ciò che sono: esseri umani con un cuore, un cervello ed un’anima.

Giovanni Paolo II non ha considerato i ragazzi “macchinette fabbricasoldi” da bombardare con gli spot pubblicitari. Li ha amati e stimati tanto, dal profondo del suo cuore.

Pensiamo, solo per fare un esempio, al bellissimo Messaggio scritto da Giovanni Paolo II per la Giornata di Colonia. Uno splendido testamento spirituale che rappresenta la sintesi perfetta del suo pensiero.

Questo Messaggio invita i ragazzi a rifiutare tutte le peggiori forme di idolatria che si affacciano alle soglie del terzo millennio: i falsi miti della ricchezza, del successo, del denaro facile, di una spiritualità falsa e vuota. La strada alternativa è una sola: Cristo e il suo Vangelo. Un dono bellissimo per i giovani e per l’intera umanità.

 

 

Carlo Climati

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