Non è giusto che distruggano i nostri sogni prima ancora che siano nati. Il segreto è smettere di credere a tutto ciò che cercano di metterci in testa. Essere entusiasti, leggere, andare oltre. Un libro può essere un compagno, un amico fidato che offre un rifugio, l'unico che conferisce un significato positivo alle parole “solitudine” e “silenzio”...
Ci ripetono più o meno tutti i giorni che la nostra è una generazione spacciata, senza opportunità, senza futuro e, sentendolo dire continuamente, alla fine noi ci crediamo, ci rassegniamo passivamente alle convinzioni di altri facendole nostre. Non è giusto che distruggano i nostri sogni prima ancora che siano nati. Il segreto è smettere di credere a tutto ciò che cercano di metterci in testa. Essere entusiasti, leggere, andare oltre.
Leggere è la chiave: significa mettersi in contatto con il mondo anche quando siamo soli, significa ascoltare la voce e le idee di persone molto lontane ma raggiungibili, offre la possibilità di andare indietro nel tempo e talvolta anche avanti. Leggere significa viaggiare, viaggiare per conoscere e ampliare i propri orizzonti.
Esiste un tesoro enorme che aspetta solo di essere sfruttato e c’è chi è capace di ignorarlo. I lettori infatti sono sempre di meno: “vorrei leggere ma non ho tempo” questa frequente affermazione trasmette una concezione della lettura come un’attività della quale si può fare a meno e niente è più pericoloso. “Non importa quanto tu possa pensare di essere occupato, devi trovare il tempo per leggere, altrimenti ti abbandonerai ad una ignoranza autoimposta” dice Confucio. Rinunciando ad un libro mettiamo a rischio la nostra libertà e non sviluppiamo quello spirito critico che ci permette di esaminare ogni situazione nel profondo, requisito fondamentale per affermare la propria indipendenza e la propria personalità.
Dicono che leggere sia importante per acquisire un lessico più ricco e per esprimersi meglio, ma in realtà la vera ricchezza della lettura è la crescita interiore che influenza i nostri comportamenti. Il confronto con un testo consente persino di giungere a conoscere noi stessi e ciò che vorremmo essere attraverso l’immedesimazione e l’autoriconoscimento: a tutti i lettori è capitato almeno una volta di innamorarsi di un personaggio e di voler diventare come lui. A questo punto qualcuno potrebbe dire che allora il meccanismo è lo stesso dei modelli che ci vengono proposti dalla televisione, ma quelli per l’appunto ci vengono proposti, mentre i libri offrono infinite possibilità di scelta ed è proprio nel momento in cui attivamente scegliamo che manifestiamo la nostra unicità.
Un libro può essere un compagno, un amico fidato che offre un rifugio, l’unico che conferisce un significato positivo alle parole “solitudine” e “silenzio”, perché anche io, come Jules Renard, quando penso a tutti i libri che mi rimangono da leggere ho la certezza di essere ancora felice.
Leggere inoltre rende creativi, amplia la fantasia, scuote i sensi, aiuta a sognare e a pensare in grande, per guardare al futuro con fiducia e – perché no? - cambiare il mondo.
Silvia Barcucci
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