“La sentenza pronunciata oggi della Corte suprema degli Usa, che stabilisce l'incostituzionalità della pena di morte nei confronti dei minorenni all'epoca del reato, rappresenta una grande vittoria di Amnesty International e dei movimenti abolizionisti...'.
del 01 marzo 2005
 
 
 
 La Corte suprema degli Stati Uniti ha definito incostituzionale l'esecuzione di detenuti che avevano meno di 18 anni all'epoca in cui hanno commesso delitti. La sentenza mette fine alla pena di morte per i minorenni, ancora in vigore in 19 stati degli Usa.
 
La decisione, piuttosto risicata, presa dai giudici 5 voti favorevoli e 4 contrari, ha effetto immediato per circa 70 detenuti nel braccio della morte e impone agli stati di non chiedere più la pena capitale per i minori di 18 anni, perchè ritenuta 'crudele' e contro i dettati della Costituzione.
 
La Corte Suprema ha fatto propria una precedente sentenza di un tribunale del Missouri che aveva impedito l'esecuzione di alcuni condannati per crimini commessi quando non avevano ancora compiuto i 18 anni di età.
 
Per festeggiare la notizia, il sindaco di Roma ha deciso che questa sera il Colosseo sia illuminato: 'La decisione della Corte - ha commentato Walter Veltroni - è una vittoria per tutti quanti, nel mondo, si battono per l'abolizione della pena di morte'.
Anche Amnesty International ha commentato positivamente la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti: ''La sentenza rappresenta una grande vittoria di Amnesty International e dei movimenti abolizionisti che da anni chiedevano questo provvedimento. Auspichiamo - ha detto Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia - che questa sentenza possa essere a breve seguita da analoghe decisioni degli organi giudiziari e legislativi in Arabia Saudita, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Iran, paese in cui dal 1990 sono state eseguite almeno 11 condanne a morte di minorenni''.
 
Dal 1990 sono state almeno 35 le esecuzioni di minorenni all'epoca del reato accertate da Amnesty International in Usa, Iran, Pakistan, Arabia Saudita, Yemen, Cina, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria.
 
'Save the Children', organizzazione non governativa impegnata a favore dei minori, si augura che la sentenza di incostituzionalità emessa dalla Corte suprema rappresenti 'il primo, fondamentale passo verso la ratifica della Convenzione sui Diritti del Fanciullo che gli Stati Uniti, unico paese al mondo, ancora non riconoscono come documento normativo vincolante'.
 
 Comunicato di Amnesty International 
“La sentenza pronunciata oggi della Corte suprema degli Usa, che stabilisce l’incostituzionalità della pena di morte nei confronti dei minorenni all’epoca del reato, rappresenta una grande vittoria di Amnesty International e dei movimenti abolizionisti che da anni chiedevano questo provvedimento” – ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.
 
“Auspichiamo che questa sentenza possa essere a breve seguita da analoghe decisioni degli organi giudiziari e legislativi in Arabia Saudita, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo e Iran, paese in cui dal 1990 sono state eseguite almeno 11 condanne a morte di minorenni”.
 
Dal 1990 sono state almeno 35 le esecuzioni di minorenni all'epoca del reato accertate da Amnesty International in Usa, Iran, Pakistan, Arabia Saudita, Yemen, Cina, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria.
 
 
FINE DEL COMUNICATO Roma, 1° marzo 2005
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