Ogni lunedì donboscoland pubblica un articolo di attualità. Questa settimana parliamo del Festival di Sanremo
Sabato notte si è concluso il Festival della musica più seguito dagli italiani, il Festival di Sanremo.
Da sempre questo evento porta sul palco nuove canzoni che vogliono intercettare i sentimenti degli italiani, raccontando storie e lasciando messaggi che possano entrare nelle loro vite.
Purtroppo, in questi ultimi anni, oltre alle canzoni, hanno preso posto sul palco anche altri interventi, che spesse volte hanno un’eco più potente di quella lanciata dalla musica. Messaggi che hanno chiari riferimenti etici e politici, con provocazioni velate da creatività artistica che in realtà hanno poco di arte e poco di creativo.
In questo articolo non vogliamo occuparci di quei messaggi, ma di quelli lanciati dalle canzoni in gara, che sono state - come sempre - superlative.
Il grande Luciano Pavarotti diceva che: “Chi sa fare la musica la fa, chi la sa fare meno la insegna, chi la sa fare ancora meno la organizza, chi la sa fare così così la critica”. Ecco, la nostra critica vuole essere anzitutto riconoscente nei confronti degli artisti che hanno prodotto il testo e/o la musica stessa delle canzoni. Dietro ogni canto c’è un lavoro immenso che, molto spesso, nessuno vede e comprende quanto tempo e fatica ci sia.
Al di là della classifica finale, quindi, ogni artista, ogni cantante, meriterebbe ben più di un applauso per quanto è stato capace di fare.
Dal punto di vista salesiano la cosa che balza per primo agli occhi è la grande partecipazione di giovani in gara. Giovani che si rendono protagonisti e portatori di messaggi che rivelano anche il clima sociale in cui viviamo. Giovani che sono desiderosi di condividere il sentimento che muove ogni azione: l’amore.
Possiamo proprio dire che non c’è canzone che non affronti il tema. Scorriamo solo le prime tre canzoni in cima alla classifica (ci piacerebbe commentare poi anche altre canzoni, magari in un altro articolo):
La canzone “Due vite” di Marco Mengoni, vincitore del Festival sembra parlare di una coppia che si sente sola e diversa dagli altri. La traccia descrive anche il loro tentativo di comunicare e la difficoltà a farlo, poiché sono spesso distratti dalle pressioni della vita quotidiana (Siamo i soli svegli in tutto l’universo / E non conosco ancora bene il tuo deserto / Forse è in un posto del mio cuore / Dove il sole è sempre spento / Dove a volte ti perdo / Ma se voglio ti prendo). Nonostante tutto, sono ancora fortemente legati e il loro amore durerà per sempre.
“Cenere” di Lazza parla di una relazione in crisi e dei ricordi confusi che ne rimangono. Il protagonista dice di non credere più alle favole e di avere paura di non riconoscere più la persona amata. La relazione sembra essere diventata tesa e piena di litigi, e l’autore chiede alla persona amata di lasciarlo andare e cancellare il suo nome (Spazzami via come cenere, / Ti dirò cosa si prova, / Tanto non vedevi l’ora, / Puoi cancellare il mio nome, / Farmi sparire nel fumo, / Come un pugnale nel cuore, / Come se fossi nessuno, / Via come cenere, cenere). Tuttavia, alla fine, lui ammette di essere ancora attratto dalla persona e dice che vorrebbe rinascere insieme a lei dalle ceneri della loro relazione.
Ma la canzone che più di tutti colpisce è la terza in classifica, “Supereroi” di Mr.Rain, che parla della forza dell’amore e dell’importanza del sostegno reciproco. La traccia suggerisce che la vita è una guerra che non si può combattere da soli e che il cuore è come un’armatura che ci protegge ma che si consuma. Il messaggio è che non c’è vergogna nell’ammetterlo e chiedere aiuto, perché spesso la vita è difficile e ci sono momenti in cui abbiamo bisogno di qualcuno al nostro fianco.
Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro / Siamo angeli con un’ala soltanto e riusciremo a volare solo restando l’uno accanto all’altro. / Camminerò / A un passo da te / E fermeremo il vento come dentro gli uragani / Supereroi / Come io e te / Se avrai paura allora stringimi le mani / Perché siamo invincibili vicini / E ovunque andrò sarai con me.
Con questa canzone, Supereroi, vogliamo pensare a tutti i genitori, educatori, animatori, che ogni giorno si mettono a disposizione degli altri, nel dare una mano, un sostegno, un aiuto a chi è nel dolore, nella sofferenza, nella fragilità, consapevoli che, solo insieme, si possono superare e fermare le tempeste della Vita.
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