L'animazione da palco si studia in strada, o meglio nel teatro di strada, dove le persone si fermano se sei bravo, ma anche se sei vero. Nella strada infatti non c'è palco e non si sa mai come va a finire. Le iscrizioni on line cominceranno venerdì 18 gennaio a mezzanotte.
WORKSHOP DI ANIMAZIONE DA PALCO
Festa dei Giovani
CHE COS’È?
Il workshop aiuterà i giovani ad apprendere alcune soluzioni e tecniche per organizzare e gestire momenti di animazione di massa. Ma non solo….
L’animazione da palco è un’animazione che utilizza molto il teatro. Tuttavia è diverso dall’essere attori. L’animazione da palco si studia in strada, o meglio nel teatro di strada, dove le persone si fermano se sei bravo, ma anche se sei vero. Nella strada infatti non c’è palco e non si sa mai come va a finire.
Si tratta di imparare dalla strada e dalla relazione la base su cui inserire le tecniche del gioco e del teatro per animare e rianimare la vita.
CHI?
Paolo Franceschini
L’11 ottobre 1977 vengo al buio (non alla luce perché erano già le 21.05).
La prima apparizione sul palco risale al 1981 quando all’asilo durante la recita sul presepe, vista la mia mole interpreto il glorioso ruolo della capanna… anzi, a dire il vero, metà capanna: l’altra metà del tetto e della parete era toccata ad un altro gemellone come me. Negli anni delle elementari mi specializzo nelle letture di poesie al monumento dei caduti durante le manifestazioni organizzate dal comune in collaborazione con le scuole locali: c’era un microfono e io non potevo esimermi. Ai tempi delle medie metto piede nella prima piccolissima compagnia teatrale. Dialettale, ci tengo a precisarlo. Ai tempi delle superiori mi butto pure nella carriera “politica” e, pur di avere un microfono, mi faccio eleggere (democraticamente) rappresentante di istituto. Finite le superiori tento la strada del DAMS: incontrando una sorta di Salerno-Reggio Calabria lascio subito e parto …
Nel 1997 inizio la carriera da vagabondo: entro in punta di piedi nei villaggi targati VentaClub e, tra una stagione e l’altra, dopo una gioiosa pausa di riflessione sulle spiagge di Cervia, resto fino al 2002.
Imparo tantissime cose: la capitale della Tanzania (Dar Es Salaam), a mangiare le melanzane, a distinguere una cernia da un dentice e, soprattutto ad amare con tutto me stesso il palco e il “fare show”. Esco, dai villaggi intendo.
Mi trasferisco a Viareggio dove continuo la mia missione per l’animazione e dove provo a mettermi in pratica su ogni tipo di palco: spiaggia, pizzeria, cocomeraio, etc.
Nel frattempo il destino mi fa incrociare con un mestiere che non credevo esistesse: accompagnatore-intrattenitore. È un lavoro talmente inesistente che non ha neanche un nome vero: a volte sei animatore, a volte artista, a volte accompagnatore, a volte anche “scusa!”.
Così, continuando sempre le mie sperimentazioni artistiche, giro per il globo terracqueo: senza farla troppo lunga, alla mia lista mancano l’Oceania e i due Poli.
Imparo a fare (un po’) il mago, (un po’) a fare il giocoliere, (un po’ meglio) a suonare il cavaquinho, (un po’ male) aballare, (tanto) a buttarmi.
Faccio spettacoli qua e là senza un ruolo preciso: a volte presentatore, a volte uno spettacolo comico, a volte mago per bambini, a volte musicista, a volte formatore, a volte artista di strada. Showman è troppo da sborone?
Nel 2006 lavoro per le Olimpiadi di Torino.
Nel 2008 mi prende il pallino del cabaret. Mi iscrivo al 1° concorso della mia vita. Vinco il premio della Critica (Festival “La lisca” Sarzana). In quelli successivi centro la finale portando a casa qualche podio e il Primo Premio al Festival delle Belle Arti di Bologna.
Nel 2009 partecipo a “Bravo Grazie” in onda su Sky Uno: è la trasmissione dedicata a chi ha vinto qualche festival l’anno prima. La “Champions League” del cabaret. Arrivo in finale. Perdo. Anzi, non è che perdo, non vinco niente.
Nel frattempo entro a far parte del Laboratorio Zelig di Genova. Molto bello e divertente.
Nello stesso anno debutto nel palco dello storico Zelig di Viale Monza durante un laboratorio artistico.
Nel 2010 pèartecipo a Zelig Off. Io e il mio pupazzo, il signor Giorgio.
Nel 2011 vengo inserito nel cast della 3° edizione di Central Station, ottimo programma comico in onda su Comedy Central. Divertentissimo. Durante l’estate, la stessa produzione, mi propone Sketchup, trasmissione comica per ragazzini in onda su Disney Channel. Molto divertente.
Nel 2012 si ricomincia con Central Station, 4° edizione.
In mezzo a tutto ciò ho fatto altre mille cose, ho conosciuto decine di persone, ho imparato un mucchio di cose, ho imparato che devo imparare anche un mucchio di cose. Ho imparato pure che l’ultimo concetto che esprimi in una frase può essere separato dal precedente semplicemente dalla congiunzione “e” invece che da una virgola.
SUL WEB
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Joe Fascino [marzo 2009] Paolo Franceschini e Carmine [Settembre 2010] Made in Ferrara [gennaio 2012]
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