4° TAPPA: sussidio on-line su Charles de Foucauld

Appena credetti che c'era un Dio, compresi che non potevo fare altrimenti che vivere solo per lui: Dio è così grande, c'è una tale differenza tra Dio e tutto ciò che non è lui...

4° TAPPA: sussidio on-line su Charles de Foucauld

da Teologo Borèl

del 28 settembre 2005

Quarta tappa

 

Dio gli rispose dopo qualche mese: un altro impulso ad oltrepassare la porta di quella chiesa, ma questa volta andò fino al confessionale dell’abate Huvelin e riuscì a dire soltanto: «Vorrei che mi istruiste nella fede».

Ma non si sarebbe mai aspettata la risposta immediata che ne ebbe: «Inginocchiatevi. Confessatevi a Dio e crederete».

Dopo un attimo di esitazione — un attimo in cui si decideva della sua vita — Charles si inginocchiò, accostò il volto alla grata e... si abbandonò alla misericordia di Dio. Poi — dopo un lungo colloquio — seguì il prete alla balaustra per ricevere l’Eucaristia.

«Appena credetti che c’era un Dio», racconterà poi, «compresi che non c’era da fare nient’altro che vivere solo per Lui. La mia vocazione religiosa nacque nello stesso istante della mia fede».

E nello stesso istante gli venne dato il carisma a lui destinato, se con questa parola intendiamo quell’illuminazione con cui lo Spirito Santo concentra agli occhi del credente tutto il Vangelo in una sola frase, in una sola “immagine cristologica” che è destinata a guidarlo nel cammino della santità.

«Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, l’anima e le forze; e il prossimo tuo come te stesso»: questo fu il primo sigillo che si impresse sulla sua anima, dandogli la persuasione che egli doveva totalmente immergersi nell’amore, da ogni parte. L’espressione, però, ha una conseguenza immediata: «La prima conseguenza dell’amore è l’imitazione». E quando Charles si chiede in che cosa egli debba imitare Cristo, trova la risposta in una espressione di S. Agostino molto cara all’abate Huvelin che la cita spesso nelle sue prediche: «Nostro Signore ha scelto l’ultimo posto, a tal punto che nessuno è mai riuscito a toglierglielo».

Charles de Foucauld non si allontanerà più da questa persuasione: se non si può togliere a Cristo l’ultimo posto, si può, però, fargli compagnia.

Bisognava, dunque, stare là dove tutti avrebbero potuto precederlo e servirsi di lui.

Il gaudente di un tempo aveva, ora, una fame insaziabile di umiltà, di lasciarsi consumare, di nutrire gli altri. Cominciò con una spoliazione radicale, che altri scambiarono per incuria: i più cari ricordi di vita militare (uniformi, decorazioni, armi) e della sua esperienza di esploratore divennero giocattoli in mano ai nipotini.

Poi si mise a cercare quale fosse l’Ordine religioso in cui fosse possibile vivere «la più perfetta imitazione di Cristo».

 

 

Dai suoi scritti...

 

Appena credetti che c’era un Dio, compresi che non potevo fare altrimenti che vivere solo per lui: Dio è così grande, c’è una tale differenza tra Dio e tutto ciò che non è lui…

 

Il Signore adopera, per parlare al Padre, alcune parole della Scrittura. Facciamo lo stesso: preghiamo spesso Iddio con le parole della Scrittura. Serviamoci di queste parole infinitamente sante, parole dello Spirito Santo, e adoperiamole per le nostre preghiere d’una certa lunghezza, come facevano gli antichi ebrei, come fa la sposa di Cristo, la santa Chiesa. Serviamocene anche nelle nostre giaculatorie, come fa qui il Signore. In molti altri passi egli ci dà lo stesso esempio, per meglio inculcarcelo e per insegnarci che quella era in lui un’abitudine e che di conseguenza deve diventare un’abitudine anche per noi. E non soltanto egli si serve delle parole della Scrittura per esprimere i gridi della sua anima, ma se ne serve nei momenti più solenni, durante le tentazioni nel deserto e sulla croce: queste parole d’un salmo son le ultime parole che dice prima di morire. Dobbiamo seguirlo, quest’esempio ch’egli ci dà in modo tanto inequivocabile.

D’altra parte non è forse evidente che le parole della Scrittura ispirata da Dio valgono più delle parole nostre, e che a Dio non possiamo offrire nulla di più gradito, dopo il corpo di suo Figlio, che le parole che il suo cuore ha effuso dal cielo sulla terra, le parole giunte a noi dalle sue stesse labbra?

 

ë Per la preghiera personale:  Appena credetti che c’era un Dio compresi che non c’era da fare nient’altro che vivere solo per Lui.

    s Una domanda per la tua riflessione: Chi nella mia vita io sto imitando, a chi voglio assomigliare?

 

Redazione GxG

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