Tutti questi bambini che non ti chiedono altro che essere amati... mi hanno dato molto ma forse la cosa più grande che mi hanno donato è la voglia di tirare fuori il meglio di me; mi hanno detto di non sprecare la mia vita, che io, che posso scegliere, devo scegliere il bene!
del 01 gennaio 2002
Secondo anno di scuola di mondialità, seconda esperienza estiva, si riparte con tanta voglia di fare, di dare e anche di ricevere ma… per dove? Brasile? Palermo un’altra volta? Madagascar? No… BOLIVIA! E allora si va, assieme a Serena, Valentina, Giulia, Mauro, Sergio, Marco e don Pino, il salesiano che ci ha accompagnati!
Bolivia quindi e più precisamente diocesi di San Carlos - Yapacanì ospitati dalla comunità salesiana che lavora lì da trent’anni, che ci ha guidati in questa esperienza e che ci ha permesso di entrare nella loro vita quotidiana così faticosa e così ricca. Grazie a loro ci siamo immersi nella povera realtà boliviana. Povertà che si vede nelle pance gonfi dei bambini, nelle case che sono capanne, nelle morti evitabili ma accettate con rassegnazione, nel degrado sociale delle grandi città.
E in questo oceano di cose da fare abbiamo semplicemente dato noi stessi con gioia nelle varie attività che la quotidianità richiedeva: animare i gruppi giovanili, preparare la festa dei giovani, condividere coi missionari parte della loro giornata e soprattutto stare con i boliviani.
E così da questo paese così povero siamo tornati tutti più ricchi, arricchiti dai tantissimi bambini e ragazzi che ogni giorno incontravamo nei gruppi giovanili, nelle comunità della selva e nella cancha (l’oratorio).
Loro che ti accolgono e ti tengono per mano, che ti insegnano il valore delle piccole cose, la semplicità dello stare insieme e che nonostante la fame, la fatica e la solitudine hanno sempre occhi luminosi e sorrisi grandi.
Tutti questi bambini che non ti chiedono altro che essere amati… mi hanno dato molto ma forse la cosa più grande che mi hanno donato è la voglia di tirare fuori il meglio di me; mi hanno detto di non sprecare la mia vita, che io, che posso scegliere, devo scegliere il bene!
Adesso che siamo tornati in Italia la nostalgia è tanta e anche la voglia di tornare ma ancora di più è la consapevolezza che Dio è in mezzo a quei poveri e che noi possiamo arrivare fino ad un certo punto, al resto ci pensa Lui.
Masha
Masha Sirignano
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