Agenti salesiani in missione per amore! da Giovani per i Giovani

Gli 007 dell'amore, degli infiltrati nelle nostre realtà quotidiane, che portano la gioia di Cristo nel luogo di lavoro e che spesso operano nei “luoghi di frontiera” della società. Sono questi le Volontarie Don Bosco ed i Volontari con Don Bosco.

Agenti salesiani in missione per amore! da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 10 febbraio 2009

Alcune caratteristiche

Le VDB (Volontarie don Bosco) vengono fondate da Don Rinaldi, 3° successore di don Bosco, mentre i Volontari CDB (con don Bosco) nascono nel 1994 e sono ancora in corso di costituzione. Sono entrambi degli istituti secolari, costituiti quindi rispettivamente da laiche e laici consacrati, persone che fanno i voti di povertà, castità ed obbedienza, ma non vivono in comunità tout court, bensì restano in famiglia e vivono ordinariamente, totalmente immersi nel lavoro e nella quotidianità. “Non hanno vita in comune, ma vivono in comunione di vita”. La loro formazione, le occasioni di incontro ed il coordinamento avvengono all’interno di gruppi di riferimento, sono autogestiti i momenti per l’Eucaristia quotidiana  e la preghiera, infatti devono trovare gli spazi per l’incontro personale con il Signore da soli, senza il sostegno che può arrivare da una comunità.

Per favorire l’inserimento nella società, in particolare negli ambienti delicati in cui a volte operano, gli Istituti Secolari sono caratterizzati dal mantenimento del riserbo sull’identità dei membri che vi fanno parte. Questo serve per eliminare i pregiudizi che solitamente sorgono nei confronti dei consacrati che possono ostacolare il messaggio di speranza, di gioia in Cristo che si sono impegnati a portare nei luoghi della quotidianità.

 

La professione dei voti

Come già accennato i membri degli Istituti Secolari fanno una professione dei voti, attraverso i quali si donano completamente a Dio ed ai fratelli. Le VDB così descrivono i voti che professano:

«Con il voto di castità vogliamo testimoniare al mondo che si può amare in modo gratuito ogni creatura e farsi dono ad ogni fratello. Con il voto di povertà vogliamo dire che si può vivere tra i beni secondo uno stile di condivisione e di solidarietà. Con il voto di obbedienza vogliamo testimoniare la piena disponibilità di Dio che si manifesta nella storia ed adottare uno stile di vita basato sul servizio».

L’espressione dei voti non è altro che la descrizione più alta del loro stile di vita e della loro missione nel mondo.

 

La missione

La missione è quella di operare nei contesti di povertà, di emarginazione, ma anche all’interno delle realtà giovanili e del lavoro, per costruire un mondo che possa trovare la forza per uscire dalla spirale di ateismo e di indifferenza in cui oggi ci troviamo, diventando così più umano e più vicino a Dio. Le VDB sono presenti in tutto il mondo. I gruppi più numerosi sono in Europa (702 persone) ed in America (422). Nel Triveneto sono 14. I volontari CDB sono ancora pochi, ma stanno progressivamente crescendo.

 

Come diventare VDB?

Il cammino è simile nelle tappe a quello che può percorre una suora, prevede infatti il preaspirantato, l’aspirantato, le professioni temporanee, terminando infine con la professione perpetua, definitivo atto di adesione all’Istituto. Ci sono alcune caratteristiche fondamentali che bisogna possedere per diventare VDB o Volontario CDB: l’essere nubili/celibi, di un’età compresa tra i 21 ed i 35 anni, essere aperti alla cultura, orientati verso la vita consacrata e con mezzi sufficienti per il sostentamento, oltre a salute e tempo per poter vivere pienamente questa impegnativa esperienza.

 

Per conoscere meglio questa realtà così particolare siamo riusciti ad intervistare Sara, una VDB che opera nel campo educativo.

 

1.      Come hai conosciuto il mondo delle VDB e perché ti è piaciuto?

Sono cresciuta in ambiente salesiano e verso i vent'anni ero alla ricerca di 'qualcosa' per dare un senso alla mia vita. Volevo fare una scelta che mi tenesse legata all'ambiente salesiano, ma con 'spazi pi√π ampi' rispetto a proposte di vita religiosa e comunitaria. Un salesiano conosceva a grandi linee qualcosa dell'Istituto delle Volontarie di don Bosco e mi ha messo in contatto con una di loro.

L'istituto secolare mi permetteva di consacrarmi al Signore continuando sia la mia ordinaria attività lavorativa, sia il mio apostolato, sia la vita in famiglia.

 

2.      In che campo lavorativo operi? Cosa significa essere VDB nel lavoro?

Lavoro come insegnante in una scuola dell'infanzia statale e per me essere VDB nel lavoro significa impegnarmi al massimo, vivere con serenità, gioia e speranza la missione cristiana nella relazione coi colleghi, coi genitori e naturalmente coi bambini che sono diventati la fonte della mia scelta: 'Ciò che farete al più piccolo l'avrete fatto a me'.

 

3.      Ti risulta più difficile non vivere in una comunità “classica”, come quella delle FMA?

Noi non abbiamo una vita comunitaria ma una 'comunione di vita' che è la condivisione di scelte di fondo che si verificano, si confrontano, si maturano e si condividono durante le giornate di ritiro o di incontri di Regione. Anche i momenti di preghiera sono affidati alla maturità della persona in quanto ognuna deve essere capace di trovare i propri spazi per pregare, per meditare e per partecipare alla Santa Messa. Non ci sono orari fissi né abbiamo qualcuno che ce lo possa ricordare.

 

4.      Come applichi nel tuo vivere quotidiano la spiritualità salesiana?

Nel mio quotidiano lo spirito salesiano si concretizza con l'accoglienza, l'ascolto e l'attenzione ai piccoli, ai genitori, ai colleghi. Anche nel mio apostolato cerco di trasmettere ai giovani i valori autentici della vita attraverso l'attenzione, il rispetto, il dialogo, il confronto e le proposte di esperienze concrete e spirituali, per un arricchimento personale, di gruppo e quindi di ambiente.

 

5.      Quale consiglio daresti ad una ragazza che volesse intraprendere questo tipo di cammino?

Ad una ragazza che volesse fare questo tipo di cammino, consiglierei di mettersi in 'ascolto' e di saper cogliere negli eventi e nelle persone il progetto che Dio ha su di lei.

 

6.      Potresti farci il dono di qualche esperienza importante che ti ha profondamente toccata?

Non ci sono state esperienze straordinarie nella mia vita, ma esperienze quotidiane di servizio ai piccoli e ai giovani che mi hanno talmente 'segnata' da voler donare loro tempo ed energie, per essere segno della presenza di Dio nella loro vita senza esplicitarlo, ma attraverso piccoli e costanti gesti quotidiani.

 

Per saperne di pi√π, vedi inesvdb@hotmail.it

 

Cristiano De Marchi

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