Allo stadio ed in Oratorio da Giovani per i Giovani

I ragazzi dell'Oratorio ripetono le scene di violenza degli stadi?I ragazzi sui campetti e nelle palestre provano e riprovano le prodezze dei loro idoli e questo accade non solo per la bella azione ma anche per quel che riguarda il fallo cattivo,gli insulti e tutto ciò che accade in campo e fuori [...]

Allo stadio ed in Oratorio da Giovani per i Giovani

da GxG Magazine

del 11 gennaio 2003

FUORI DAL CAMPO...

 “I disordini allo stadio possono svilupparsi con due diverse modalità. La prima riguarda quelle che possiamo chiamare intemperanze degli spettatori. Questo termine indica gli atti di intemperanza dei tifosi che non hanno un carattere programmato, non hanno per obiettivo i tifosi avversari e sono riconducibili in primo luogo al clima emotivo di eccitazione provocato dall'evento sportivo. Di solito questi disordini accadono dentro lo stadio, durante o al termine della partita, ed hanno come oggetto i protagonisti del calcio giocato (giocatori, arbitri e guardalinee, dirigenti, allenatori). Essi possono coinvolgere inoltre diverse tipologie di spettatori (dai frequentatori delle curve, ai supporters del settore dei distinti, agli appassionati delle tribune. I comportamenti più frequenti di questi tifosi infine comprendono il lancio di oggetti in campo.  La seconda riguarda, invece, l'insieme di comportamenti riconducibili al football hooliganism in senso stretto, ovvero gli atti di vandalismo ed aggressione sistematica che, in occasione delle partite di calcio, particolari gruppi giovanili di tifosi - nel caso italiano, i gruppi ultras - compiono ai danni di analoghi gruppi avversari sia dentro che, soprattutto, fuori dagli stadi. Quest’ultimo fenomeno è attuato solo da  una frangia e non dalla maggioranza della tifoseria che ha come unico scopo la violenza e il contatto fisico ai danni dei sostenitori della squadra avversaria”

 

 

Antonio Roversi e Carlo Balestri

 

...SUL CAMPO

 

 

“tutti dovrebbero applicare la regola Cupi, quel difensore dell’Empoli che si è preso una gomitata in faccia da Pippo Inzaghi e si è affrettato a dire che la botta era stata involontaria. E sarebbe bello e    istruttivo vedere un difensore che prende la palla e la mette sul dischetto del rigore dicendo: “va bene , arbitro, l’ho tirato giù e cosa dovevo fare era solo in area”. O guardare un attaccante che dice all’arbitro: “lascia perdere sono cascato da solo”, invece di invocare maledizioni sugli avversari ogni volta che ruzzola in area.

 

 

 

 

NEL PRESENTE....

 

 

“ I siti di riferimento su internet sono due, uno è www.progettoultra.it e l’altro è www.ultradiffidati .it, quest’ultimo cerca di dare prevalentemente assistenza legale al ragazzo che si trova in difficoltà,mentre il sito del progetto ultrà, di cui fa parte una vera e propria associazione con sede a Bologna, tratta anche l’assistenza legale ma sopratutto coordina  tutti gli ultras d’Italia che vogliono avere una mano da loro, un esempio sotto il profilo delle iniziative benefiche abbiamo organizzato i mondiali di calcio contro il razzismo a cui hanno partecipato diverse squadre di ultrà, perciò eventi in cui il tifo si incontra con il volontariato a scopo benefico.

 

 

Specializzati in questo settore ci sono varii studi in giro per l’Italia come quello dell’avvocato Contucci a Roma.

 

 

E’ necessaria una specializzazione e un approfondimento in materia perchè sono state emanate dall’89 ai giorni nostri 3 leggi che si definiscono speciali proprio a cavallo tra il diritto amministrativo e il diritto penale volte a cercare di reprimere la violenza negli stadi.”

 

 

 Giovanni Adami

 

...IN FUTURO

 

 

I ragazzi sui campetti e nelle palestre provano e riprovano le prodezze dei loro idoli e questo accade non solo per la bella azione ma anche per quel che riguarda il fallo cattivo,gli insulti e tutto ciò che accade in campo e fuori. A mio parere proprio da questo si dovrà partire per eliminare o almeno ridurre, in un futuro, la violenza negli stadi perchè non basteranno le leggi più o meno dure ma servirà un cambiamento culturale che andrà a incidere sullo stesso modo di concepire e di praticare l’evento sportivo. Si dovrà cercare di porre al centro il momento d’incontro, di divertimento e gioia che lo sport sa produrre, rendendosi conto che il fallo, lo sbaglio arbitrale, il passaggio troppo indietro sono parte integrante del gioco alla stessa maniera del punto, della bella azione, dell’incoraggiamento dei compagni.

 

Renzo Moreale

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