Nella famiglia salesiana il futuro Vescovo di Hong Kong ha emesso la prima professione il 16 agosto 1949 e quella perpetua il 16 agosto 1955. Ha poi studiato alla Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo Salesiano a Torino Crocetta (Istituto internazionale Don Bosco), e poi a Roma...
del 02 aprile 2006
Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun Vescovo di Hong Kong (Cina)
Il Cardinale Joseph Zen Ze-kiun, S.D.B., Vescovo di Hong Kong (Cina), è nato a Yang King-parig, diocesi di Shanghai, il 13 gennaio 1932, da Vincent e Margaret Tseu. «I miei genitori erano cristiani - ricorda -, mio padre era così fervente che voleva diventare sacerdote, ma il missionario che lo battezzò lo convinse invece a sposarsi. Ancora oggi - aggiunge -, secondo un'antica consuetudine e una pratica saggezza, nella Chiesa cattolica solitamente si tende a non ammettere agli ordini sacri gli appartenenti alla prima generazione di convertiti».
«Quando ero bambino alla domenica mio padre mi portava a cinque Messe! - ricorda ancora il Vescovo di Hong Kong -. Due in parrocchia e tre in altre chiese, ma non mi sono mai annoiato. I miei genitori avevano un buon livello di educazione. Sfortunatamente - aggiunge -, durante la guerra con il Giappone, mio padre che era ingegnere, si ammalò gravemente, e perdemmo ogni fonte di sostentamento. Per qualche anno vivemmo in estrema povertà, e mia madre fu costretta a vendere i suoi pochi gioielli per procurarci il pane. Il parroco ci aiutò e, conoscendo le mie intenzioni, mi indirizzò presso l'aspirantato che i Salesiani avevano aperto a. Shanghai. Essi mi accolsero, e feci° il noviziato a Hong Kong. Fu un anno bellissimo. Il superiore, don Carlo Braga, era un sant'uomo, dal cuore grande. Don Braga fu definito il 'Don Bosco della Cina'».
Nella famiglia salesiana il futuro Vescovo di Hong Kong ha emesso la prima professione il 16 agosto 1949 e quella perpetua il 16 agosto 1955.
Ha poi studiato alla Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo Salesiano a Torino Crocetta (Istituto internazionale Don Bosco), e poi a Roma. Ordinato sacerdote a Torino l'11 febbraio 1961, respirò l'aria del Concilio prima di far ritorno ad Hong Kong nel 1964. Da quegli anni è stato insegnante allo studentato salesiano di Hong Kong e al Seminario diocesano «Holy Spirit».
Per sei anni è stato Superiore Provinciale per la Cina della Società Salesiana di San Giovanni Bosco. Dal 1989 al 1996, ha insegnato filosofia e teologia sacramentaria in alcuni Seminari cinesi, tra cui quello di Sheshan, alla periferia di Shanghai. Questa struttura ospita i seminaristi delle diocesi delle sei province dell'est della Cina: Fujen, Shandong, Zhejiang, Jiangsu, Hanshui e Shanghai.
Il 13 settembre 1996, un anno prima del ritorno di Hong Kong alla Cina, Mons. Zen è stato eletto Coadiutore della Diocesi ed ha ricevuto l'ordinazione episcopale il successivo 9 dicembre. Il 23 settembre 2002 è succeduto per coadiuzione.
In occasione della XI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, svoltasi nell'ottobre 2005, ha tenuto un applaudito intervento su «Sensus ecclesiae e libertà religiosa». «La Chiesa in Cina - disse -, apparentemente divisa in due, una ufficiale riconosciuta dal governo e una clandestina che rifiuta di essere indipendente da Roma, è in realtà una Chiesa sola, perché tutti vogliono stare uniti al Papa. Dopo lunghi anni di separazione forzata, la stragrande maggioranza dei Vescovi della Chiesa ufficiale è stata legittimata dalla magnanimità del Santo Padre. Specialmente negli ultimi anni è risultato sempre più chiaro che i Vescovi ordinati senza approvazione del Romano Pontefice non vengono accettati, né dal clero né dai fedeli. ; ,Si spera. che davanti a questo sensus Ecclesiae il governo veda la convenienza di venire a una normalizzazione della situazione, anche se gli elementi 'conservatori' interni alla Chiesa ufficiale vi pongono resistenza, per ovvi motivi di interesse».
A conclusione dell'udienza generale di mercoledì 22 febbraio, il Papa ha annunciato l'intenzione di elevarlo alla dignità cardinalizia. Egli ha così commentato: «Questa nomina è un segno di benevolenza e di affetto del Papa per tutta la Cina. E se io accetto, l'accetto per tutta la Cina. Ho ormai quasi 75 anni e pensavo di andare in pensione. Adesso non so cosa mi accadrà. Staremo agli ordini ed obbediremo. Forse il Papa avrà bisogno ogni tanto di qualche consiglio. Sulla Cina ci sarà molto da lavorare».
Parla italiano, inglese, cinese-mandarino e shango.
 
BIOGRAFIA
 
 
Nato il 13 gennaio 1932 a Sciangai
Studi a Sciangai nell’Istituto Salesiano Noviziato a Shaukiwan Hong Kong e prima Professione il 16 agosto 1949 Studi Teologici a Torino Crocetta e successivamente Laurea in FilosofiaMinistero sacerdotale
Ordinazione sacerdotale: 11 febbraio 1961 Licenza in Teologia: Estate 1961 Dottorato in Filosofia: Estate 1964 Casa Salesiana di Studi Hong Kong: Professore di Filosofia nel 1964-1970 Direttore della Casa Salesiana di Studi dal 1972. Partecipa, come Delegato dell’Ispettoria della Cina, al Capitolo Generale Speciale (1972) Università Seminario dello Spirito Santo: Professore di Filosofia e Teologia fin da 1971 Superiore della Ispettoria dei Salesiani (Hong Kong, Macau, Taiwan la Cina): 1978-1983 Università Seminario dello Spirito Santo: Decano della Divisione di Filosofia 1984-1991 Direttore della Comunità della Scuola Tecnica di Aberdeen: 1986-1989 Direttore della Casa Salesiana di Studi e Professore a tempo parziale nei Seminari della Cina, Shangai, Wuhan, Xian, Shijiazhuang, Pechino: Lettore 1989-1996 Nomina di Vescovo Coadiutore della Diocesi di Hong Kong: 13 settembre 1996Ministero episcopale
Ordinazione episcopale 9 dicembre 1996 Comitato Diocesano Ad Hoc per i Servizi ai Nuovi Arrivi dalla Cina: Direttore 1997-2002 Insediato come 6° Vescovo della Diocesi Cattolica di Hong Kong il 23 settembre 2002Cardinalato
22 febbraio 2006: Nomina a membro del Sacro Collegio dei Cardinali da Sua Santità Papa Benedetto XVI 
 
 
LA CHIESA DEL XXI SECOLO GUARDA ALL'ASIAdi Giorgio Bernardelli
 
Tre asiatici su quindici nuovi cardinali. E per di più tutti e tre elettori. Scorrendo ieri in piazza San Pietro i tratti dei presuli che salivano da Benedetto XVI per ricevere la porpora era l’aspetto che balzava immediatamente all’occhio. La conferma più chiara dell’assoluta particolarità di quel «Senato» a cui proprio ieri il Papa è tornato a paragonare il Collegio cardinalizio. Perché i cattolici dell’Asia sono il «piccolo gregge» per eccellenza. Pochi rispetto all’immensa popolazione del continente: 112.668.000, cioè il 2,9 per cento degli oltre 3,9 miliardi di asiatici. Ma pochi anche rispetto al numero complessivo dei cattolici nel mondo: appena il 9,6 per cento. Pochi, eppure nel cuore della Chiesa. Lo aveva detto con chiarezza Giovanni Paolo II, quando nell’esortazione apostolica Ecclesia in Asia aveva indicato quest’area del mondo come «il continente del Terzo Millennio».
 
Lo conferma ora Benedetto XVI con le scelte di questo suo primo Concistoro. Ma ieri lo mostravano molto bene anche i volti dei fedeli asiatici presenti in piazza San Pietro ad accompagnare i propri pastori. Perché l’Asia è nel cuore missionario della Chiesa non nel senso di una serie di bandierine da piantare. È la consapevolezza che il messaggio evangelico abbia qualcosa di importante da dire per la vita di questa grande frontiera del mondo a portare oggi il cattolicesimo a guardare a Oriente. Lo testimoniano i tre Paesi, tra loro diversissimi, da cui provengono i nuovi cardinali. Le Filippine dell’arcivescovo di Manila Gaudencio B. Rosales sono il grande Paese cattolico. Ma, insieme, sono una Chiesa che avverte tutta la difficoltà di far incontrare davvero il Vangelo con la vita là dove regnano la povertà, la corruzione, la mancanza di fiducia nel futuro, piaghe che portano molti a scegliere la strada dell’emigrazione. La Corea dell’arcivescovo di Seul Nicholas Cheong-Jin-Suk è invece una terra ancora alle prese con le ferite di uno dei tanti conflitti che hanno insanguinato e ancora insanguinano il Continente. E insieme una frontiera dove provare a declinare la dottrina sociale della Chiesa nel contesto economico delle tigri asiatiche. Infine la Cina, la presenza più sorprendente ieri in piazza San Pietro. La terra del battagliero vescovo Joseph Zen Ze-Kiun. Che dalla sua Hong Kong rimanda al complesso mosaico dei cattolici di Pechino.
 
Per la Chiesa è la sfida di un annuncio di libertà nel vuoto lasciato dall’ideologia comunista. L’impegno a essere voce che pone domande sulle fondamenta del nuovo gigante cinese. Tre volti diversi della missione. Storie di cristianesimo vissuto nel continente dove tutte le grandi religioni sono nate e che oggi appare sempre di più a un bivio. Ecco perché la bussola della Chiesa cattolica non può che tornare a segnare Oriente.
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