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Antifona “O”: Vespri del 18 Dicembre

O Signore, guida della casa d'Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la legge: vieni a liberarci con braccio potente.


Antifona “O”: Vespri del 18 Dicembre

da Teologo Borèl

del 20 dicembre 2011

Antifona “O” dei Vespri del 18 Dicembre

O Signore, guida della casa d'Israele,che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto,e sul monte Sinai gli hai dato la legge:vieni a liberarci con braccio potente.  

 

O Adonai: 2° appellativo e questa grande parola biblica la troviamo in tutti gli angoli della Bibbi.

Adonai è la grande parola che sostituisce il tetragramma , quelle quattro lettere ebraiche che noi per convenzione pronunciamo Jahwè. Ma gli ebrei non la pronunciano più. Da tanti secoli gli ebrei quando trovano questa parola la cambiano con Adonai, ed è per questo che come rispetto, i nostri traduttori delle nostre bibbie, quando trovano il tetragramma non lo traducono mai, nelle liturgie non vedete mai Jahwè, nei salmi ci sono tante volte i tetragrammi, eppure non vedete mai questa parola. Viene tradotta anche in latino: Dominus, è il Dominus, Adonai che letteralmente significa mio Signore.

 Il tetragramma è divenuto per Israele impronunciabile.

Il tetragramma è la parola consegnata da Dio a Mosè: ricordate la scena del roveto ardente: Esodo 3.

Dopo gli inizi solo i sacerdoti sanno pronunciare il nome del tetragramma. E ad un certo punto della storia ebraica quando avviene l’esilio, dopo il 587 quando Gerusalemme rasa al suolo  vengono deportati in Babilonia, diventa un nome misterioso di cui nessuno conosce la pronuncia, neppure i sacerdoti. E’ tragico questo: Israele perde il nome!

Ed è interessante: nella novena del Natale, tra queste antifone, la Chiesa invoca il Messia con il nome di Adonai. Il Bambino di Betlemme avrà un nome. Il nome che è al di sopra di ogni altro, per cui quella parola : “Gesù” , per noi è Adonai. “A che debbo che la madre del mio Signore – dice Elisabetta –dell’Adonai viene a me?

Per noi ormai il tetragramma ha un nome preciso: si chiama Ges√π Cristo.

Gesù è l’Io Sono, questo è scritto soprattutto nel Vangelo di Giovanni, Io Sono del Roveto ardente!

Il nome, dunque, è stato consegnato a noi. Ormai il nome lo conosciamo, il nome del Dio incarnato e allora l’antifona del 18 Dicembre: O Adonai, ricorda il grande passo dell’Esodo. Leggiamo insieme in latino: O Adonai, il vero condottiero è Dio. Nella lettera agli Ebrei, Gesù è chiamato Archegos: capo- cordata, capo-carovana, il condottiero, colui che porta avanti il gruppo,

archegos, il condottiero dei viandanti, il vero condottiero è Lui…sei apparso là nel Roveto ardente, sul monte Sinai hai dato la legge, quindi il Messia sarà veramente l’inviato di quel  Dio che è apparso a Mosè, di quel Dio che  ha dato la legge sul monte Sinai. Il Verbo, il Figlio di Dio sta per venire e noi lo invochiamo con il nome di Adonai.

Gesù si presenterà come:” Io Sono”.

“Chi cercate?” Dicono i soldati nel Getsemani. “Gesù Nazzareno”, “Io Sono – Ego eimi - Adonai”.

Ecco il tetragramma, è tra noi il Nome e allora : Vieni. Ecco la supplica!

Cosa si chiede all’Adonai?

Si ricorda, la redenzione, la redenzione: vieni a liberarci.

Il Goel, il ricattatore: anche Dio è chiamato Goel nell’Antico Testamento e noi lo traduciamo Redentore, Girolamo nella Vulgata traduce Redentor.

Il braccio teso, bellissimo, di cui si parla nell’AT, braccio teso di Dio che fa passare il popolo nel mar Rosso, nel Giordano, in e Egitto, in mezzo alla terre in cui Israele passa.

Vieni e torna in mezzo a noi, con il tuo braccio teso, a redimerci.

Sì ci vuole il braccio forte di Dio,  perché altrimenti noi non ci tiriamo fuori dall’Egitto, non ci tiriamo fuori dalle nostre immaturità, dal caos in cui siamo caduti, dalla mentalità mondana che ci avvelena tutti. Ci vuole il braccio forte di Dio, il bastone di Mosè, altrimenti nessuno può strapparci da questo mondo velenoso. Strapparci, dice il testo biblico, perché la parola Redentore indica qualcosa di forte. E’ interessante, in greco “Redentore” è tradotto con un termine che indica violenza ed è lo stesso verbo usato da Paolo quando canta l’inno ai Colossesi:”Egli ci ha liberato dal potere elle tenebre”. Ed è lo stesso verbo usato da Gesù nel Padre Nostro quando ci fa dire:”liberaci dal male”, liberaci dal maligno, che ci tiene schiavi.

Quindi in questa antifona seconda c’è aria di guerra, di lotta, è un’antifona di combattimento.

Vieni Signore, vieni a strapparci con il tuo braccio teso.

Don Macchetta

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