Appunti sullo spirito di Don Bosco ‚Äì 1° puntata

Appunti sullo spirito di Don BoscoQueste pagine sono frutto di un confronto su esperienze fatte a contatto con i giovani. Si presentano quindi come una riflessione, senza alcuna pretesa di esaustività e completezza, su alcune dimensioni fondamentali dello spirito di Don Bosco. L'obiettivo è proporre, in forma sintetica, dei contenuti ritenuti indispensabili per educare la fede dei giovani.1° puntataIL CRISTIANO UOMO DI FEDE, SPERANZA E CARITA'

Appunti sullo spirito di Don Bosco – 1° puntata

da Don Bosco

del 01 gennaio 2002

APPUNTI SULLO SPIRITO DI DON BOSCO

 

 

PRESENTAZIONE

 

      Queste pagine sono frutto di un confronto su esperienze fatte a contatto con i giovani. Si presentano quindi come una riflessione, senza alcuna pretesa di esaustività e completezza, su alcune dimensioni fondamentali dello spirito di Don Bosco. L'obiettivo è proporre, in forma sintetica, dei contenuti ritenuti indispensabili per educare la fede dei giovani.

      Queste schede sono rivolte ai responsabili di gruppi formativi, agli educatori, agli animatori più maturi. Si prestano ad essere utilizzate negli incontri formativi del cammino annuale dei gruppi, dell'Estate Ragazzi, dei campi-scuola e dei ritiri spirituali…

      É affidato al responsabile locale il compito di 'tradurre' questi contenuti rendendoli comprensibili e adeguati ai giovani ai quali devono essere trasmessi. É utile arricchirli con esempi, esperienze, immagini... tenendo presente la diversità di età e soprattutto del cammino spirituale fatto dai giovani. Questo adattamento è indispensabile anche perchè, senza un adeguato approfondimento, alcune parti potrebbero risultare di non immediata comprensione.

     

Le schede si susseguono secondo un ordine logico.

 

1. Il cristiano è uomo di fede, speranza e carità.

Il tutto si concentra sostanzialmente in due punti: ciò che compie Dio e ciò che deve compiere l'uomo.

2. Lo spirito salesiano.

Lo spirito salesiano è un cammino che porta il giovane alla pienezza della vita, a maturare cioè uno stile di esistenza che riproduca quello di Gesù di Nazaret, così com'è stato vissuto da don Bosco.

3. La preghiera.

La preghiera è 'un intimo rapporto di amicizia, nel quale ci si intrattiene spesso da solo a solo con quel Dio da cui ci si sa amati'.

4. La direzione spirituale.

La direzione spirituale è un aiuto, prestato a nome della Chiesa e nella forza dello Spirito Santo, a chi vuole progredire nella vita di fede, di speranza e di carità per conformarsi totalmente a Cristo.

5. L'identità dell'animatore.

Animare è imparare a servire gratuitamente.

6. L'assistenza è presenza educativa ininterrotta.

L'assistenza diventa presenza premurosa e paterna per prevenire il male ed educare al bene. 

 

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1. IL CRISTIANO UOMO DI FEDE, SPERANZA E CARITA'

 

 

1. L'OPERA DEL PADRE

 

Come Dio ha sempre pensato e quindi creato l'uomo?

 

      Dio crea l'uomo per renderlo partecipe nel modo più profondo possibile del suo mistero d'amore, cioè per essergli Padre nella verità dello Spirito per mezzo di Gesù. Il Padre gli dona per questo dialogo d'amore la sua stessa vita, perché vuole condividere con lui la Sua felicità e il Suo Amore.

 

Come fa Dio a donare la sua stessa vita?

 

      Quando un uomo dona la sua stessa vita ad un altro diventa padre, e chi la riceve è figlio. Dio vuole realizzare un simile piano d'amore anche nei confronti degli uomini. Nel creare l'uomo come Suo figlio, il Padre si rifà ad uno stampo, ad un modello d'eccezione: Suo Figlio Gesù. Gesù è il modello, l'immagine, la forma su cui l'uomo è plasmato e a cui l'uomo deve guardare per realizzare la sua libertà. Ma non solo questo. L'uomo è stato creato non solo in vista di Gesù, ma anche per mezzo di Lui. L'uomo, per questo, è figlio di Dio Padre grazie a Gesù.

 

Come fa l'uomo a conoscere questo disegno del Padre?

 

      Gesù Cristo ha rivelato agli uomini la loro grande dignità. Infatti Dio è venuto incontro all'uomo, diventando uomo come lui. 'Il Verbo di Dio si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi'. Gesù Cristo è venuto per dire a che cosa gli uomini sono veramente destinati: vivere eternamente la sua stessa vita, cioè la comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.

 

Come faccio a vivere da figlio di Dio?

 

      L'uomo è chiamato fin dall'eternità a conoscere e ad amare il Padre come fa Gesù. Aprendo le porte a Cristo e accogliendolo, l'uomo consente alla vita divina di cominciare a risplendere nella propria esistenza. 'Io sto alla porta e busso...', dice il Signore. Il dramma della libertà umana sta solamente in questa scelta: accogliere o rifiutare il Signore. L'uomo sarà allora pienamente realizzato nella misura in cui diventa sempre più figlio, cioè nella misura in cui vede le cose come le vede Gesù e ama come ama Lui.

 

Cosa significa accogliere Ges√π?

 

      Accogliere Gesù significa convertirsi, cioè lasciare, voltare le spalle, detestare la cattiva condotta di prima, per aderire a Cristo con una vita ricca di fede, speranza e carità.

 

 

2. LA FEDE

 

      L'uomo, rinunciando al peccato, si orienta al bene e riordina la propria scala di valori, mettendo Dio al primo ed unico posto. La fede non è perciò semplicemente credere all'esistenza di Dio, ma fare i conti tutti i giorni con Lui, cioè pensare come Lui, accogliere il Suo punto di vista su se stessi, sulle persone e sugli avvenimenti.

      La fede è la risposta dell'uomo all'irruzione di Dio nella sua vita, un'irruzione con cui Egli prende possesso e spesso scompiglia l'esistenza umana a tal punto da diventare il principio che determina il motivo di ogni azione. Come per chi sale una montagna, l'avvicinarsi alla meta implica l'allargamento dell'orizzonte, così, approfondendo nel tempo la vita di fede, si comprendono sempre meglio i pensieri del Padre.

      Il punto di vista di Dio si può conoscere attraverso il Figlio, il quale ha vissuto tutta la sua vita aderendo alla volontà del Padre. La fede quindi, come le radici, è la somministratrice di linfa per ogni decisione. L'uomo che ha fede sceglie il modo di vedere di Dio nelle varie circostanze della vita e della storia: fede è misurare divinamente tutto.

 

      Due condizioni necessarie per crescere nella fede:

- la fede va arricchita: è necessario un approfondimento sistematico dei contenuti della fede, con lo studio e la meditazione, senza dei quali sfugge la comprensione dei segni che Dio pone nella storia;

- la fede va testimoniata: se da una parte è impossibile nascondere la propria vita di fede, perché uno mostra quello che è, dall'altra il cristiano si appassiona di Dio parlandone e operando perché sia riconosciuto da tutti come Padre.

 

      La vita divina nell'uomo inizia con la fede che è accoglimento di una visione della realtà a partire dalla consapevolezza di essere figli del Padre, però, se non si accompagna alla speranza e alla carità, la fede non unisce pienamente il credente a Cristo e non ne fa un membro vivo del suo corpo. Proprio come dopo un trapianto: il nuovo organo, anche se già unito al corpo, ha bisogno del sangue per attecchire definitivamente.

 

 

3. LA SPERANZA

 

      L'accoglimento della propria situazione di figli nel disegno del Padre (= fede) origina la fiduciosa certezza che il Suo Amore paterno non verrà mai a mancare (= speranza). Questa fiduciosa certezza è sufficiente anche per illuminare la più tenebrosa delle ombre: la morte. Il cristiano può fare sue le parole del salmista: 'Come un bimbo in braccio a sua madre così l'anima mia riposa in te, o Dio'.

 

      La speranza dell'Amore del Padre per i suoi figli genera nel cristiano:

- una vita di umiltà, che deriva dalla ferma convinzione che Dio continuamente sostiene l'uomo nell'esistenza, il quale prima ancora di amare Dio è da Lui amato da sempre;

- una vita di coraggio, perché sovente il nostro amore per il Padre sarà messo alla prova dal maligno;

- una vita di timore, il fascino ed il tremore che si prova nel trovarsi davanti a qualcosa di immensamente pi√π grande di se stessi;

- una vita di preghiera, che è ascolto della volontà di Dio per realizzarla nella vita.

 

      Il cristiano sa che, mirando a costruire il Regno di Cristo, edifica già ora e qui la sua eternità e quindi costruisce ora e qui la sua speranza.

 

 

4. LA CARITA'

 

      La carità è amore di Dio sopra ogni cosa e del prossimo come se stessi. L'uomo dimostra così di voler perdere veramente se stesso e di voler aderire completamente alla volontà di Dio.

      Con la carità gli uomini realizzano la più profonda unione con Cristo e così diventano pienamente figli di Dio e membra vive di Cristo. Quindi si compie in modo totale la nascita iniziata nella fede. In questo modo possono veramente amare il Padre con quello Spirito che è l'anticipazione del cielo.

 

      Il cristiano che vive autenticamente la carità:

- ama il fratello rispettandolo nel suo destino: quindi non cerca dei tornaconti personali, ma si impegna perché il fratello si realizzi secondo il disegno che Dio ha pensato per lui;

- ama il fratello rispettandolo nella sua libertà: è chiamato ad amare gratuitamente, anche se a volte può mancare un contraccambio o una aspettata gratificazione;

- ama il fratello nella verità: lo aiuta, ricordandogli qual è il suo vero bene, a rimuovere gli ostacoli che non gli permettono di accogliere i doni di Dio. Tutto questo anche a costo di perdere la sua amicizia, come diceva già S. Agostino: 'Amico tuo, ma prima di tutto amico della Verità';

- ama il fratello perdonandolo: perché è a sua volta testimone del continuo perdono di Dio nei suoi riguardi;

- ama il fratello dando la vita per lui: l'amore passa attraverso la croce, che è il desiderare il bene dell'altro anche a costo di pagarlo con il proprio sacrificio: 'Non c'è amore più grande di chi dà la vita per i propri amici'.

 

      Per vivere la fede, la speranza e la carità non c'è bisogno di staccarsi dalla vita ordinaria: il quotidiano, ispirato a Gesù di Nazareth, è il luogo in cui ogni persona riscopre la presenza operosa di Dio, che continua a crearlo in ogni istante.

      La constatazione di essere in ogni momento creati dal Padre rinnova continuamente l'esperienza di incontro con Dio. Questa è la vera ed inesauribile fonte della novità della vita cristiana.

      L'incontro con Dio ha un suo luogo privilegiato nella preghiera, che è anzitutto ascoltare Dio per realizzare la sua volontà. Il cristiano chiede continuamente al suo Signore: 'Ogni mattino fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gli iniziati (come coloro cioè che sono disposti ad imparare)'.

      Eugenio Ceria dice di Don Bosco: 'Prima di mettere mano ad un'impresa qualsiasi divenne sua costante abitudine osservare se ritornasse a maggior gloria di Dio e a vantaggio delle anime e, avutane la morale certezza, riteneva che l'idea gli venisse dall'alto, né cosa del mondo valeva più ad arrestarlo'.

 

 

MGS Triveneto

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