Beato Bronislao Bonaventura Markiewicz

Sacerdote polacco, entrò tra i salesiani a Torino ed emise i voti perpetui nelle mani di San Giovanni Bosco. Tornato in Polonia decise di fondare la Congregazione di San Michele Arcangelo. Il motto “tutto per Maria" esercitò un'influenza particolare nella vita di Padre Bronislao Bonaventura. Venne beatificato il 19 giugno 2005.

Beato Bronislao Bonaventura Markiewicz

da Spiritualità Salesiana

del 30 gennaio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 

          Bronislao Markiewicz nacque a Pruchnik (diocesi di Przemysl) in Polonia, il 13 luglio 1842, sesto degli 11 figli del borgomastro della città; cresciuto con principi religiosi, perse la fede durante gli studi liceali a Przemysl, ma la sua solida base cattolica permise di recuperarla qualche anno più tardi. A 21 anni, nel 1863 entrò nel Seminario diocesano di Przemysl e dopo l’itinerario di studi necessari, fu ordinato sacerdote il 15 settembre 1867.

          Le sue prime esperienze e i primi incarichi furono in diocesi; viceparroco a Harta e nella cattedrale cittadina, parroco di Gacz e di Blazowa. Ma dando seguito al suo desiderio di dedicarsi alla formazione della gioventù, volle perfezionarsi negli studi di pedagogia e filosofia, frequentando il biennio 1873-1875, presso le Università di Leopoli e di Cracovia; ma fu interrotto perché richiamato in diocesi dal Vicario.

          In seguito il suo ministero si esplicò in vari incarichi; insegnante di teologia morale in seminario, prefetto dei chierici, confessore e cappellano delle suore benedettine e carmelitane, assessore concistoriale, giudice e censore ecclesiastico.

Affascinato dalla spiritualità di don Bosco

          Nel 1885 a 43 anni ci fu la svolta della sua vita, volendo far parte di una congregazione dedita principalmente all’educazione della gioventù abbandonata e povera, decise di entrare fra i salesiani. Si recò a Torino Valdocco, dove fu accolto dal fondatore s. Giovanni Bosco (1815-1888) e dopo il noviziato emise i voti nelle sue mani il 25 marzo 1887.

          Espresse il desiderio di ritornare in Polonia con altri connazionali e con il salesiano principe Augusto Czartoryski (1858-1893) oggi Beato, per fondarvi una Casa salesiana per l’educazione dei giovani poveri, ma non fu appoggiato dai superiori. Altri incarichi gli furono affidati nel triennio successivo; assistente dei chierici a S. Benigno Canavese; professore di storia della teologia morale a Valsalice; confessore nell’Ospizio S. Giovanni Evangelista a Torino; insegnante privato del principe Czartoryski; cappellano delle “Figlie di Maria Ausiliatrice” a Bordighera; confessore e assistente nella cartiera salesiana di Mathi (Torino).

          Negli anni 1889-1890, si ammalò gravemente per il diverso clima e per la debolezza derivante dalle sue mortificazioni, ritenendolo in pericolo di vita, il successore di don Bosco, il beato Michele Rua, lo fece rientrare in Polonia, come parroco di Miejsce Piastowe, diocesi di Przemysl (1892). L’aria natia lo fece ristabilire presto e prese ad organizzare una Casa per l’educazione della gioventù povera ed abbandonata, denominandola: “Casa don Bosco”.

Temperanza e lavoro... e una nuova famiglia religiosa

          Nel 1892 tornò, così, in Polonia da salesiano come parroco a Miejsce, in Galizia, dove poté dedicarsi alla gioventù polacca povera e abbandonata. Per rispondere nel migliore dei modi alle esigenze concrete della misera Galizia, Bronislao sentì la necessità di vivere con maggiore radicalità i principi di don Bosco e, consigliatosi con i suoi collaboratori, fondò la Società Temperanza e Lavoro. Nove anni dopo la sua morte la società, nei suoi rami maschile e femminile, venne riconosciuta dalla Chiesa dando origine a due Congregazioni poste sotto la protezione di San Michele Arcangelo. I suoi membri assunsero il nome di Micaeliti. Una grande devozione all'Eucarestia e alla Madonna oltre che a San Michele

          Anche Padre Bronislao, come don Bosco, raccomandava ai suoi figli e ai giovani che incontrava una grande devozione all'Eucarestia e alla Madonna oltre che a San Michele, che indicava come protettore nella quotidiana lotta contro il male. L'unione a Cristo crocifisso e la virtù della temperanza caratterizzarono la sua attività apostolica a favore del prossimo.

Beato Bronislao oggi

         Consumato dall’intenso lavoro, addolorato dalle incomprensioni e delusioni padre Bronislao Markiewicz morì nella sua parrocchia di Miejsce Piastowe (Polonia) il 29 gennaio 1912.Il Signore benedisse i suoi sforzi e intenzioni e le sue fondazioni crebbero come numero di membri; la Congregazione maschile di S. Michele Arcangelo ricevette l’approvazione ecclesiastica il 29 settembre 1921 e quella femminile il 15 agosto 1928.Le Case sono 25 in Polonia, con missioni in Nuova Guinea, in Paraguay, nella Repubblica Dominicana, nello Zaire, in Canada, Germania, Austria, Italia, Libia, Camerun.Negli anni 1958-61 si svolsero i primi processi informativi per la causa della sua beatificazione, e il 19 giugno 2005 è stato proclamato Beato, con Lettera Apostolica di papa Benedetto XVI, letta e pubblicata in Polonia dal cardinale primate di Varsavia Josef Glemp, secondo le nuove norme per le beatificazioni, in vigore dal maggio 2005.

Preghiera

Onnipotente eterno Iddioche nei tempi particolarmente duri e crucialisusciti uomini ricolmi di spirito apostolico,i quali, come astri conduttorimostrano atte nazioni la via che porta ad un futuro migliore,fa', Te lo chiediamo umilmente,che il Tuo Servo il Beato Sac. Brontstao Bonaventura Markiewiczvenga, al pi√π presto, riconosciuto santo dalla Chiesae consegua il culto per tutto quanto Egli ha operatoa Tua gloria e a salvezza delle anime,specialmente degli orfani e dei bambini abbandonati.Santissima Vergine,la cui grandezza e potenza, quale Regina di Polonia,il Beato Bronislao ha diffuso con tanto zelo e tanta efficacia,appoggia la nostra preghiera.Padre nostro, Ave Maria e Gloria.

Antonio Borrelli

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