Anche Gesù ha avuto una mamma, e Dio suo Padre l'ha scelta tra miliardi di creature con una qualità impossibile all'umanità, ma a Dio sì: senza peccato. Noi uomini abbiamo una storia di male, lei no; noi siamo stati morsi dal serpente, lei no; noi abbiamo un concentrato di cattiveria, lei no; noi siamo sempre soggetti alla tentazione, lei no. Non c'è in lei niente che possa far pendere verso il male, è tutta orientata alla bellezza, alla bontà, all'accoglienza.
del 21 dicembre 2006
 
 
 
La mamma è sempre la donna più bella della vita, almeno finché sei piccolo, poi un po’ alla volta diventi addirittura impietoso, perché ne stai a vedere tutti i difetti: non ti piace questo, quello, poi ti metti a gridarle dietro, poi la ignori, dio non voglia, la offendi; e viene un tempo che la pensi con nostalgia e la cerchi, ma non c’è più. Ti ha dato la vita e un po’ alla volta se ne è ritirata per lasciarti spazio.
Anche Gesù ha avuto una mamma, e Dio suo Padre l’ha scelta tra miliardi di creature con una qualità impossibile all’umanità, ma a Dio sì: senza peccato. Noi uomini abbiamo una storia di male, lei no; noi siamo stati morsi dal serpente, lei no; noi abbiamo un concentrato di cattiveria, lei no; noi siamo sempre soggetti alla tentazione, lei no. Non c’è in lei niente che possa far pendere verso il male, è tutta orientata alla bellezza, alla bontà, all’accoglienza.
Con un po’ di irriverenza qualcuno potrebbe pensare a un automa, a una creatura già programmata, senza possibilità di scelta, costretta dentro un ruolo disegnatole addosso da altri. Il vangelo invece ce la presenta nel massimo della sua libertà, della sua ricerca, dello stupore per l’invito a diventare madre di Dio, ad abbandonare i suoi progetti per i progetti nuovi di salvezza per tutti. Vuol sapere, ha deciso diversamente fino ad ora, c’è di mezzo una persona, Giuseppe; si sente già un cuore donato e ora deve ripensare, riflettere, affidarsi a Dio. Occorre proprio una fede grande per fare così; non ha spostato solo qualche impegno per accontentare gli amici, come spesso dobbiamo fare noi, ma ha definito di nuovo la sua giornata, la sua vita, la sua fede.
Vuoi diventare la madre del Salvatore? E’ la domanda più bella e più impegnativa che Dio può fare a una creatura e vuol appendere i suoi sogni, il suo progetto, la sua volontà alla decisione di Maria, di una giovanissima ragazzina. E’ un dialogo d’amore, una decisione di lasciarsi prendere e di donarsi, di offrirsi e di dedicarsi . Maria rischia tutta la sua giovinezza, la sua semplicità, la sua affettività, il suo amore, lo mette a disposizione di Dio. Si offre mamma e viene esaltata come regina, si presenta serva e ne esce come mediatrice. Sperimenta anche Lei nella gioia della nascita di Gesù il desiderio di offrire tutto e si butta, sono la tua serva, non mi abbandonare.
mons. Domenico Sigalini
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