Da settembre è uscito il suo ultimo disco There will be a light, che contiene undici canzoni di cui cinque incise con i Blind boys of Alabama, storica band gospel anni 40. Il risultato è davvero emozionante, un'estrosa ed ispirata miscela di moderno soul psichedelico e di armonie gospel tradizionali, che Harper stesso definisce “una fatica compiuta con grande amore e, probabilmente, una delle cose migliori che abbia mai fatto”.
del 01 gennaio 2002
Ben Harper è nato in California 35 anni fa. Proviene da una famiglia di musicisti, e la sua promettente carriera inizia a 16 anni suonando nei locali.
Oggi al suo attivo ha una serie di ottime produzioni: Pleasure and Pain, Welcome to the cruel world, Fight for your mind, The will to life, Burn to shine, Live from Mars, Diamonds on the inside.
Da settembre è uscito il suo ultimo disco There will be a light, che contiene undici canzoni di cui cinque incise con i Blind boys of Alabama, storica band gospel anni 40.
Il risultato è davvero emozionante, un’estrosa ed ispirata miscela di moderno soul psichedelico e di armonie gospel tradizionali, che Harper stesso definisce “una fatica compiuta con grande amore e, probabilmente, una delle cose migliori che abbia mai fatto”.
Così commenta Ben Harper la sua collaborazione con lo storico terzetto: “Quando i Blind Boys of Alabama aprono la bocca per cantare, le loro voci rimandano a un’epoca in cui l’umanità non conosceva ancora la salvezza e la redenzione. È il suono dell’oppressione e della lotta. È il suono della rivelazione e della liberazione. È un suono antico come il tempo. I Blind Boys of Alabama sono le piramidi della musica gospel, la culla del soul sacro”.
I membri del gruppo, nato nel 1939, Clarence Fountain, Jimmy Carter e George Scott, sono sulla settantina e sono completamente ciechi. Jimmy e George dalla nascita, e Clarence, fondatore del gruppo, dall’età di circa cinque anni. Harper, rispetto a questa esperienza, racconta:“Ormai ho trascorso parecchio tempo con tutti loro e posso affermare con certezza che essi vedono quello che noi non vogliamo o possiamo vedere. È un onore trovarmi alla loro presenza sapendo che mi sono amici. Li ringrazio per le lezioni di canto, e soprattutto li ringrazio per avermi insegnato che i doni del cielo sono un privilegio, non un diritto di nascita, e non devono essere mai dati per scontati”.
I testi delle canzoni che egli stesso compone affrontano temi come razzismo, politica, amore, odio e religione; intensa è la carica spirituale che scaturisce dai suoi brani.
Alla provocazione di un’intervistatrice: “nei testi ci sono molti riferimenti alla fede…”, Ben con estrema naturalezza risponde: “ Per me, la religione è un viaggio di scoperta, di formazione. Chiunque abbia un credo, senza aver letto tutto ciò che esiste, ha una fede che è cieca. E' così anche in politica. Comunque, sono credente, credo nel divino, nel bene. Credo che la nostra esistenza abbia uno scopo che non si limita solo ad andare a mangiare fuori o vedere un film o stare stravaccati davanti alla televisione. C'è un fine più alto. E c'è spiritualità anche nell'arte: è impossibile entrare nella basilica di San Pietro e non credere che ci sia qualche cosa, è impossibile ammirare la Pietà di Michelangelo e non pensare che non ci sia un essere supremo”.
La calda voce di Ben Harper si scioglie assieme alle note della sua slide guitar creando un suono intensissimo, vibrante di significato; un’artista di eccezionale portata.
FRAGMENTS
With all my hopes and dreams
With all of my regrets
With all I have lost
With all I have been blessed
I reached to the sky
(from - Church house steps)
There was a man in our time
His words shine bright like the sun
He tried to lift the masses
And was crucified by gun
Some days have no beginning
And some days have no end
Some roads are straight and narrow
And some roads only bend
So let us say a prayer
For every living thing
Walking towards a light
From the cross of a king
I’ve got a picture of Jesus
In His arms my prayers rest
(from - Picture of Jesus)
Lord I work to serve you
And I hope I've served you well
Oh — I've lived a life to join you
And now only time will tell
(from - Take my hand)
They say time will kill the pain
I say pain is gonna kill my time
(from - When it’s good)
These eyes weren't made for crying
This love wasn't made to waste
These arms weren't made for battle
But to share in your embrace
But to share in your embrace
(from - Forgiven)
Exactly how much will have to burn
before we will look to the past to learn
we walk along this endless path
which has led us in a circle
so here we are right back
we can't let the future become our past
if we are to change the world
won't you tell me
tell me please
how many miles must we march
(from - How many miles must we march)
Chiara Bertato
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