BILLY ELLIOT

La danza di Billy è un piccolo atto eversivo che riesce a diventare occasione di riscatto per tutta la comunità. Billy può “farcela”, può “diventare qualcuno”, anche se il talento lo indirizza verso un campo poco conosciuto e guardato con sospetto...

BILLY ELLIOT

da Quaderni Cannibali

del 28 ottobre 2005

 

 

Regia: Stephen Daldry

Interpreti: Jamie Beli, Julie Walters, Gary Lewis

Origine: Gran Bretagna 2000

Durata: 110'

 

 

Billy a undici anni incappa per caso in una lezione di ballo che si svolge nel circolo ricreativo dove si allena alla boxe. Siamo nel 1984 nell’Inghilterra del Nord. Suo padre e suo fratello scioperano insieme agli altri minatori e quando si accorgono che Billy ha sostituito la boxe con la danza classica, considerata poco maschile, gli proibiscono entrambe e lo confinano a badare all’anziana nonna (la mamma è morta). Ma la signora Wilkinson, la sua maestra di ballo che ha intuito le sue grandi potenzialità, lo prepara di nascosto all’audizione per la Royal Ballet School di Londra. Ma quando arriva quel giorno il fratello Tony viene picchiato e arrestato, Billy cerca con il padre di fargli avere la libertà provvisoria e manca l’appuntamento. La signora Wilkinson litiga con il padre e lo accusa di non volere per il figlio una vita migliore. Billy, molto infelice, si sfoga mostrando al suo amico Michael il pezzo che aveva preparato per l’audizione. Il padre assiste per caso e per la prima volta si rende conto del talento del figlio per cui decide di tornare al lavoro per procurarsi i soldi per pagargli il viaggio a Londra. Saranno i suoi compagni che picchettano insieme al fratello Tony a organizzare un concerto per quello scopo senza trasformarlo in crumiro. Quindici anni dopo in un teatro del West End londinese, Billy è pronto a entrare in scena. In platea il padre, il fratello e Michael sono presenti. C’e un atmosfera elettrica in casa Elliot: il padre non si è mai ripreso dalla morte della moglie e vive in uno stato di perenne frustrazione; il fratello maggiore si concentra ottusamente nella lotta sociale ed è sordo alle esigenze di Billy. Per buona parte del racconto si ha la sensazione che danzare per il ragazzo sia un modo di sollevarsi sopra questa cappa di tristezza che avvolge i congiunti. Null’altro. Ed infatti, quando Billy è scoperto dal genitore, vi rinuncia quasi senza lottare, adeguandosi all’apatia paterna, accettando con rassegnazione di tornare dentro i confini. È il padre, più che Billy, a segnare il cambiamento di rotta della storia; è lui che, un po’ meccanicamente, si scuote e concede al ragazzo di tentare una strada che non capisce ma di cui intuisce le possibilità di promozione sociale ed umana.

(Enrico Danesi – Itinerari Mediali)

 

La danza di Billy è un piccolo atto eversivo che riesce a diventare occasione di riscatto per tutta la comunità. Billy può “farcela”, può “diventare qualcuno”, anche se il talento lo indirizza verso un campo poco conosciuto e guardato con sospetto.

(Luisella Angari - Duel 28/02/2001)

 

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