Quanti di noi hanno desiderato di poter far scorrere più velocemente il tempo quando si è impegnati in qualcosa di pesante, per poter evitare un compito in classe, per scampare ad una litigata, per non dover sopportare gli effetti di una brutta influenza?Tutti (io compresa)...e più di una volta!
del 13 dicembre 2006
È quello che accade al protagonista di “Cambia la tua vita con un click”, interpretato da Adam Sandler. Micheal, così si chiama il personaggio,  è un architetto sui 35 anni con una vita del tutto normale, con una bella famiglia, una moglie che ama, due figli che adora, due genitori presenti e amorevoli e il classico cane…insomma la tipica famiglia americana. Micheal però, si trova di fronte ad una serie di difficoltà: il lavoro lo mette sotto pressione e la famiglia gli rimprovera la sua assenza. È qui che entra in scena il magico telecomando universale che gli rivoluzionerà la vita. Infatti quest’oggetto, comune solo in apparenza, gli permette di gestire il tempo operando salti in avanti, accelerazioni e flash-back nel passato. Di fronte a tale potere Micheal è convinto di riuscire a migliorare la sua vita evitando in particolare tutto ciò che gli costa fatica come il lavoro, gli procura noie come i litigi o sofferenza come le malattie, dal comune raffreddore a qualcosa di decisamente più serio. Tutto sembra andare per il meglio: Micheal raggiunge in poco tempo una buona posizione sul lavoro, si arricchisce, evita lo stess e tutto questo con estrema facilità. Il gioco gli sfugge di mano quando inizia a perdere il controllo del telecomando: questo gli fa fare salti in avanti di giorni, mesi, anni, decenni. Micheal si ritrova continuamente catapultato in una realtà sempre nuova che non conosce e che lo porta gradatamente a perdere gli affetti più cari a causa del suo interesse esclusivo per il lavoro.
Il film è notevolmente frizzante; è una tipica commedia americana che di sicuro non lascia lo spettatore a secco di risate ma allo stesso tempo va ben oltre.
Infatti, a differenza di molti altri simili nel genere, non si limita a tirare in ballo un valore in particolare ma piuttosto prende in esame tematiche più complete. Forte è in questo caso il riferimento al valore della famiglia. Il protagonista infatti, nel corso del film, opera un progressivo allontanamento dai propri cari per cercare di arricchirsi, convinto di poter dare così maggior serenità e benessere al nucleo familiare. Ciò lo porta a dimenticare che il vero benessere va ben oltre quello economico. Inoltre si butta a capofitto nel lavoro anche per evitare di dover subire rimproveri e sopportare i sensi di colpa provocati dalla famiglia, e quindi scappa da essa. Come spesso accade per molte situazioni egli arriva ad accorgersi dell’importanza che essa aveva nella sua esistenza solo quando capisce di averla persa definitivamente.
Un altro aspetto molto rilevante che viene trattato dal film è il tema del tempo. Il telecomando consente a Micheal di accelerare i tempi per ottenere ciò che vuole e di poterlo fare senza fatica. In realtà si accorge di quanto questo suo desiderio di guadagnare tempo gli abbia invece fatto perdere quello a sua disposizione…la sua vita ha fatto il suo corso e lui non c’era!
Il film affronta tutto ciò in chiave molto originale appassionando lo spettatore, coinvolgendolo con scene esilaranti ma anche con episodi forti e significativi che non lasciano indifferenti. I colpi di scena che stravolgono la situazione non mancano e il film non è per nulla statico o scontato e chiama in causa lo spettatore con la sua esperienza personale. Un film decisamente da vedere!
 
 
Cristina Nanti
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