Si raccolgono i Premi per la lotteria - Estimo legale - Don Bosco chiede al Prefetto di Torino di essere autorizzato a fare la lotteria - Decreto di approvazione della Prefettura - Prima circolare di D. Bosco che annunzia la lotteria - Programma e piano di regolamento di questa - Due circolari del Segretario della Commissione per la spedizione del programma e dei biglietti - Annunzio dell'Unità Cattolica - Invito di D. Bosco agli amici perchè lo aiutino nello spaccio dei biglietti - Due domande di sussidii a benefattori per i lavori della chiesa - Largizione dell'Economato generale dei benefizii ecclesiastici.
del 04 dicembre 2006
Don Bosco, collocata la pietra angolare della nuova chiesa, aveva cominciato a domandar doni che dovevano servire come premi ai numeri vincitori della lotteria. Ecco la circolare, da lui diramata in proposito.
 
Benemerito Signore,
 
Sono alcuni anni che io ricorreva a V. S. Benemerita invitandola a prendere parte ad una Lotteria iniziata a favore dei poveri giovani che frequentano gli Oratorii maschili di questa città, ed Ella mi porse la mano benefica cui mercè l'opera venne condotta ad un felice risultato. Mentre ho tuttora l'animo pieno di gratitudine per quanto ha fatto, mi si parano davanti novelli bisogni, novelle circostanze che mi spingono ad iniziarne un'altra, come unico mezzo per fare ricorso alla piccola beneficenza. - Fra questi bisogni sono i fitti, la manutenzione, riparazione ed anche la costruzione di locali destinati a questi Oratorii ed ultimamente una chiesa posta in costruzione nel quartiere di Valdocco. - Dal programma e dal piano della Lotteria, che spero di poterle fra breve inviare, vedrà vie meglio spiegato quanto qui solamente accenno. Intanto io con tutta confidenza, calcolando di nuovo sulla efficace di lei cooperazione, la pregherei di tre speciali favori:
1° Di continuarmi il suo favore per un'opera che già altre volte Ella si degnò di beneficare;
2° Indicarmi il nome e il cognome di quelle persone che Ella giudica propense a prestarsi come promotori di quest'opera di beneficenza;
3° Se, mai Ella o qualcheduno di sua conoscenza possedesse doni da destinarsi a questa bisogna, si compiacesse d'inviarli a questa casa in quel modo che le recherà minor disturbo. Imperciocchè per iniziare una Lotteria devesi prima raccogliere un determinato numero di oggetti da descriversi e presentarsi al sig. Prefetto di codesta città e provincia, per quindi ottenere la facoltà di farne la pubblica esposizione.
Mentre per altro ripongo in Lei la più viva fiducia, l'assicuro che mi adoprerò quanto mi sarà possibile per diminuirle il disturbo in tutte le incombenze che possono occorrere nel compiere l'opera che nella sua bontà prende a promuovere.
Iddio che, ricco di grazie, largamente ricompensa un bicchiere d'acqua dato in suo nome, le conceda vita felice e mandi sopra di Lei copiose benedizioni per la carità che sarà per usare a questi poveri giovanetti e per la costruzione della casa del Signore.
Voglia in fine gradire che colla pi√π sentita riconoscenza io abbia l'onore di potermi professare
Di V. S. Benemerita
Obb.mo Servitore
Sac. Bosco GIOVANNI.
Oratorio di S. Francesco di Sales
Torino Valdocco.
 
In risposta alle circolari spedite giungevano in gran numero casse e involti, e si enumerarono ben presto 840 premii. Per farne l'esposizione fu destinata una sala che si stendeva in tutto il secondo piano del braccio di fabbrica posta sulla via della Giardiniera. I periti legali esaminarono il valore della prima raccolta di premi e sotto l'elenco di essi ne fissarono il prezzo.
Elenco dei doni fino al N. 840...
A richiesta del Sac. D. Giovanni Bosco dichiaro aver proceduto oggi a l'esame e valutazione degli oggetti d'arte qui sovra descritti, formanti insieme la somma di lire undici mila cinquecento dieci (11.510). - In fede, Torino, li 14 maggio 1865, Professore Giovanni Volpato.
Il sottoscritto a richiesta del signor D. Bosco ha proceduto all'estimazione degli oggetti di vario commercio descritti nell'elenco qui sopra esposto per la somma di lire dodici mila novantuna, (12.091). - In fede, Torino, li 15 maggio 1865, Buzzetti Giuseppe, Estimatore.
A scanso di equivoci si avverte che dal N. uno al N. sessanta furono lasciati in bianco per annotarsi i doni che si spera di ottenere da S. A. il Principe Amedeo e dai Ministri.
Ciò fatto, il Servo di Dio non pose tempo in mezzo nel dar principio alle pratiche per ottenere dall'Autorità civile il permesso della Lotteria. Scriveva al Prefetto Pasolini:
 
Ill.mo Sig. Prefetto,
 
Già altre volte ho fatto ricorso a V. S. Ill.ma nei gravi bisogni degli Oratorii Maschili di questa città ed ho sempre trovato in Lei un potente appoggio. Il medesimo favore spero eziandio di trovare nel caso presente in cui bisogni veramente urgenti si fanno sentire. Questi bisogni sono:
1° Pagare alcuni arretrati del fitto della scuola ed Oratorio festivo di Vanchiglia che monta annualmente a franchi 630; dell'Oratorio di S. Luigi a Porta Nuova di franchi 450 annui; di San Giuseppe a S. Salvario di franchi 300.
2° Estinguere una passività di lire 25.000 dovuta al sig. Filippi a compimento del debito contratto per un corpo di casa dal medesimo venduto, e da me comprato per dare ricetto a maggior numero di poveri giovani.
3° Dare pane ad un numero di circa ottocento poveri giovanetti, i quali nella casa detta Oratorio di S. Francesco di Sales sono provveduti di vitto e vestiario ed avviati al lavoro.
4° Ultimare la costruzione di una nuova chiesa, giacchè quella di cui ci siamo finora serviti, pel notabile aumento di giovanetti capisce nemmeno più la terza parte dei giovani che intervengono.
Affine di provvedere a tutti questi bisogni ho pregato gl'infra nominati signori a radunarsi in una sala del Municipio, i quali esaminata la necessità di tali spese ed avvisando ai mezzi di fare fronte alle medesime, proposero una lotteria di oggetti nel modo spiegato nell'unito programma e piano di regolamento. Per questo bisogno ricorro rispettosamente a V. S. Ill.ma, supplicandola: 1° Di voler approvare la Commissione di questa lotteria nei membri sottonominati con facoltà di pubblicare il programma coi rispettivo regolamento; - 2° Inoltre di poter smerciare biglietti N. 94.404 a cent. 50 caduno che formano lire 47.202 corrispondenti al doppio valore degli infrascritti oggetti. - 3° Che ciascun biglietto sia segnato da un membro della Commissione e marcato col bollo della medesima come nel modulo ivi unito.
Persuaso che questa domanda sarà dalla sua carità benevolmente accolta, Le auguro tutto il bene dal Cielo, mentre ho l'alto onore di potermi colla più sentita gratitudine dichiarare
Torino, 15 maggio 1865.
Sac. Bosco GIOVANNI.
 
D. Bosco adunque insieme colla lettera rimetteva al Prefetto la lista dei membri della Commissione, il Programma e il piano della lotteria, il modulo dei biglietti, l'elenco dei doni o premii ottenuti dai benefattori, l'estimo di questi fatto dai periti. Quattro giorni dopo aveva la seguente risposta:
N 1139
Oggetto: LOTTERIA
Oratorio di S. Francesco di Sales
Torino.
 
IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI TORINO
 
Visto il ricorso che precede, del sig. Direttore dell'Oratorio di S. Francesco di Sales in questa città, tendente ad ottenere la facoltà di eseguire una lotteria di oggetti mobili stati ad un tal fine donati da erogarsene il prodotto a totale beneficio di detto Oratorio:
Visto il successivo programma, ossia piano di detta Lotteria, susseguito dal modulo del registro a matrice e de' biglietti, non che dell'elenco de' Membri componenti la Commissione;
Visto il primo Elenco, al presente annesso, degli oggetti come sovra donati, valutati dal sig. perito Volpato nella somma di Lire 23.601;
Visto il Regio Decreto 24 settembre 1863, X. 1484;
 
DECRETA:
 
1° È autorizzata la Lotteria degli oggetti descritti in detto elenco a favore dell'Oratorio di S. Francesco di Sales in Torino mediante l'emissione di numero novanta quattro mila quattrocento quattro biglietti a centesimi cinquanta caduno, producenti la somma di lire 47.202, doppio del valore de' premi. Detta Lotteria verrà eseguita nel modo e sotto le condizioni portate dal piano sovraccennato;
2° Ciascun biglietto sarà firmato da uno de' Membri della Commissione che l'ufficio riconosce composta come nell'elenco che precede, e porterà inoltre la firma di un impiegato di questa Prefettura, che si delega nella persona del sig. Carlo Baccalario;
3° Prima che incominci la distribuzione dei biglietti verrà detta lotteria annunziata al Pubblico mediante analoga notificanza per parte di detta Commissione, in quale notificanza si dovrà far cenno del ricorso, del piano della lotteria, e del presente Decreto ed indicare il luogo, giorno ed ora in cui si effettuerà l'Estrazione.
Questa seguirà in presenza dei delegati della Commissione sotto la presidenza del sig. Sindaco di questa città, i quale è incaricato di rendere conto della regolarità dell'operazione.
4° La Commissione predetta farà poi constare a questo ufficio che l'intiero prodotto della vendita dei biglietti venne erogato ad esclusivo beneficio dell'Istituto ricorrente, a cui pure spetteranno quelli rimasti invenduti.
Torino, 19 maggio 1865.
 Pel Prefetto
RADICATI.
 
Ottenuta questa autorizzazione, in pochi giorni veniva diffuso a migliaia di copie nell'Italia settentrionale e centrale il manifesto-invito col Programma e piano della lotteria, coi nomi dei membri della Commissione.
Detto invito era accompagnato da una lettera del Segretario della Commissione stessa.
 
Oratorio di S. Francesco di Sales.
Torino Valdocco.
Giugno 1865.
 
Ill.mo Signore,
 
Ho l'onore di inviare a V. S. Ill.ma il programma di una lotteria che a nome della Commissione per la medesima instituita, raccomando alla conosciuta di Lei carità.
E' desiderio della Commissione suddetta di annoverare eziandio V. S. Ill.ma tra i Promotori della medesima, ed ove Ella non mi faccia conoscere il suo parere in contrario, mi terrò come autorizzato di inscrivere il rispettabile di Lei nome nel catalogo dei benemeriti promotori.
Lo scopo della Lotteria e gli oneri annessi all'ufficio di promotore potrà a pieno conoscerli dall'unito programma e piano di Lotteria, già approvati dall'Autorità governativa.
Il Cielo compensi largamente la sua carità e nella fiducia che sarà per dare benigno compatimento al disturbo che le cagiono, ho l'onore dì potermi con gratitudine professare
Di V. S. Ill.ma,
Obbl.mo Servitore
Cav. FEDERICO OREGLIA DI S. STEFANO,
Segretario.
 
Con altra lettera circolare il nobile segretario distribuiva biglietti e si raccomandava per la spedizione dei doni raccolti.
 
Oratorio di S. Francesco di Sales
Torino - Valdocco1865
Benemerito Signore,
 
La Prefettura di questa provincia, mentre approvava la Lotteria alla nota carità di V. S. Ill.ma raccomandata, autorizzava eziandio la prima emissione di biglietti corrispondente al valore dei doni già offerti.
Ora per dare sesto ad alcune urgenti spese che occorrono per questi Oratori maschili, e più ancora per non interrompere i lavori della Chiesa posta in costruzione, che si va alacremente ogni giorno più innalzando fuori terra, ne affido al suo zelo decine N. 8 con preghiera di volerle raccomandare a chi e con quella misura che a Lei sarà beneviso.
Nel tempo stesso le fo preghiera di raccogliere que' doni che potrà avere dalle persone caritatevoli e farli pervenire alla sala destinata per la pubblica esposizione, nel modo che Le sarà di minor incomodo.
Le partecipo a nome della Commissione con gran piacere che questa Lotteria è assai bene incominciata e confidiamo che col favore di V. S. sarà a felice risultato condotta.
Voglia gradire i sentimenti della pi√π viva mia gratitudine con cui ho l'onore di potermi professare,
Di V. S. Benemerita
 
Obbl.mo Servitore
FEDERICO OREGLIA DI S. STEFANO,
Segretario.
 
Anche per mezzo dei giornali si dava maggior pubblicità alla Lotteria.
L'Unità Cattolica del 19 luglio 1865 stampava:
 
“ Lotteria in Torino. - Già più volte abbiamo raccomandato alla pietà dei nostri lettori la Chiesa, che si sta edificando in Torino in onore di Maria, Auxilium Christianorum. Ora ne piace annunziare la Lotteria, già iniziata per questo effetto nell'Oratorio di S. Francesco di Sales, esortando i buoni cattolici a voler promuovere con le loro oblazioni un'opera incoraggiata dalla Santità di Pio IX e posta sotto la speciale protezione della Reale Famiglia. Sarà accolto con grande riconoscenza qualunque oggetto d'arte o d'industria, e verrà stampato in un catalogo il nome del donatore. Il prezzo di ciascun biglietto è fissato a cent. 50”.
Contemporaneamente D. Bosco si rivolgeva anche con lettere di proprio pugno a conoscenti ed amici perchè lo aiutassero a spacciare i biglietti della Lotteria. Di queste se ne conserva una:
 
Torino, II luglio 1865.
Carissimo Casazza,
 
Ho bisogno che tu mi aiuti a smerciare il pacco dei biglietti (venti decine) che ti unisco acchiusi. Per mezzo tuo mi raccomando anche a papà ed a maman affinchè ti vogliano dar mano per lo smercio e così tu me li possa restituire a suo tempo e con tutta tua comodità in danaro corrispondente.
Desidero tanto di avere una delle tue visite, ma nel modo che sai tornarmi caro.
Dio ti benedica, mio caro. Saluta i tuoi parenti da parte mia e abbimi sempre con sincera affezione
Tuo amico
Sac. Bosco GIOVANNI.
 
Sig. Casazza Secondo, via Garibaldi, 33 - Torino.
 
Così era bene avviata una Lotteria, di cui però l'estrazione doveva essere per varii motivi prorogata fino all'anno 1867.Questa dilazione riuscì vantaggiosa per lo spaccio dei biglietti, ma non poteva togliere D. Bosco da gravi difficoltà. Quindi, pieno di fiducia egli si rivolgeva agli antichi suoi amici e fra gli altri scriveva al sig. Cav. Zaverio di Collegno, che si trovava nella sua villeggiatura di Cumiana:
 
Carissimo sig. Cavaliere,
 
Il povero D. Bosco si trova nelle strette per fare andare avanti la Chiesa di Maria Ausiliatrice, perciò si raccomanda a Lei onde volesse prenderne qualche pezzo a suo conto:
I pezzi divisibili sarebbero;
1° Tegole pel tetto;
2° Listelli per le tegole;
3 ° Travicelli che sostengono i listelli;
4° Travi che sostengono i travicelli.
Ciascuno di questi lotti (non si spaventi) monta circa a quattro mila franchi, forse qualche centinaio meno. Che ne dice il suo cuore? Io credo che la Madonna SS. la compenserebbe con preparare a Lei, ai cari Emanuele e Luigi, una bella abitazione in cielo, perchè Ella aiuta a compiere la sua casa sopra la terra.
Tale, collana non sarebbe da sborsarsi subito, ma nel corso dell'anno.
Le dico con piacere che i lavori sono già all'altezza della volta delle cappelle, e alla metà d'agosto spero che saremo al coperchio.
lo fo una domanda e so la carità del suo cuore, e perciò faccia quello che può ed io sarà sempre contento e in tutti i casi non mancherò mai d'invocare le benedizioni del Cielo sopra di Lei e sopra i crescenti suoi figliuoletti, cui auguro ogni bene.
Raccomando me ed i miei poveri giovani alla carità delle sue preghiere, mentre ho il bello onore di potermi con pienezza di stima professare
Di V. S. Car.ma
Torino, 5 luglio 1865.
Aff.mo Servitore
Sac. Bosco GIOVANNI.
 
Un'altra lettera veniva indirizzata al sig. Cav. Brossa, Prevosto emerito, casa propria S. Salvario, Torino.
 
Ill.mo e Car.mo nel Signore,
 
Ebbe Ella bontà di farmi sperare qualche sussidio per la chiesa qua posta in costruzione, ed ora mi trovo nel caso di ricorrere appunto alla carità di Lei.
Sabato ho bisogno di due mila franchi per compiere i doveri della quindicina e non so dove prenderli; per altre quindicine è già in gran parte provveduto. Per questo bisogno ricorro a Lei; qualora non giudicasse di fare tale cosa per limosina, mi farebbe un gran piacere di farlo in forma di mutuo; ed io procurerò di farne la restituzione in quel tempo e in quel modo che Ella sarà per indicarmi.
Se Ella non mi dice niente in contrario, sul finire della settimana passerò da Lei a questo fine; a meno che Ella, come di cuore ne la prego, volesse venire a veder questa casa e la chiesa in costruzione.
Spero che la Santa Vergine non mancherà di prepararle una bella camera in Cielo, perchè Ella aiutò a costruirle una casa sovra la terra.
Raccomando me e li miei poveri giovanetti alla carità delle sue preghiere e mi creda con gratitudine
Di V. S. Ill.ma e carissima,
Torino, 17 luglio 1865,
Obbl.mo Servitore
Sac. GIOVANNI Bosco.
 
Poco tempo prima, per avere un sussidio a favore dell'Oratorio, Don Bosco aveva diretto una domanda all'Economato generale dei benefizii ecclesiastici, di cui era stato titolare per molti anni il Can. Teol. Abate Michele Angelo Vacchetta, il quale non si era mai rifiutato di favorirlo.
Questi nel febbraio del 1864 aveva dato le sue dimissioni da quell'ufficio, costretto dalle maligne insinuazioni della Gazzetta del Popolo che non voleva più ecclesiastici in quella amministrazione, e moriva il 21 agosto di questo anno 1865, dopo aver chiesta e ottenuta l'assoluzione da varie censure incorse. In pegno della sua continuata benevolenza per D. Bosco egli lasciava nel testamento il seguente articolo: “ Art. 10. Lego all'Opera pia di Valdocco in Torino fondata dal sig. D. Bosco un certificato sul debito pubblico della rendita annua di lire cinquanta, coll'obbligo di un modesto anniversario perpetuo a celebrarsi il giorno del mio decesso in suffragio dell'anima mia e de' miei amici e non amici, a pagarsi dal mio crede un anno dopo il mio decesso, senza interesse pendente mora ”. L'erede era pronto a soddisfare al legato, purchè D. Bosco presentasse l'atto che lo autorizzasse a ricevere legati come capo di un corpo morale riconosciuto dal Governo; e così il legato non fu adempiuto.
All'abate Vacchetta era succeduto nell'amministrazione dell'Economato Generale un certo avvocato Fenoglio. Don Bosco non conosceva i sentimenti di costui verso l'Oratorio; ma la risposta alla sua domanda venne favorevole.
L'Economo Generale sottoscritto annunzia con premura a V. S. che il Governo di S. M. si è degnato concederle, sulla tesoreria di questo Economato Generale la somma di lire cinquecento a titolo di sussidio, da convertirsi a beneficio di N. 58 chierici nominati nella nota annessa al ricorso.
Tale somma verrà da questo Generale Ufficio pagata a V. S. od a chi sarà da Lei incaricato a riscuoterla, purchè sia persona conosciuta e munita di una regolare quitanza su carta da Bollo debitamente legalizzata e giusta il modulo qui sotto esteso.
Torino, 13 giugno 1865.
L'Economo Generale
FENOGLIO.
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