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CAPO VI

Pare che la divina provvidenza abbia vo¬≠luto far vedere a questo giovanetto che codesto mondo è un vero esiglio ove andiamo di luogo in luogo pellegrinando; o meglio ab¬≠bia voluto che egli andasse a farsi conoscere in diversi paesi e tosi mostrarsi in più luo¬≠ghi esimio specchio di virtù.


CAPO VI

da Spiritualità Salesiana

del 05 maggio 2009

Scuola di Mondonio ([1]). Sopporta una grave calunnia.

 

Pare che la divina provvidenza abbia vo­luto far vedere a questo giovanetto che codesto mondo è un vero esiglio ove andiamo di luogo in luogo pellegrinando; o meglio ab­bia voluto che egli andasse a farsi conoscere in diversi paesi e tosi mostrarsi in più luo­ghi esimio specchio di virtù.

Sul finire dell’anno 1852 i genitori di Do­menico da Murialdo andarono a fissar la loro dimora in Mondonio, che è un piccolo paese confinante con Castelnuovo. Egli continuò colà nel tenor di vita praticato in Murialdo ed a Castelnuovo; perciò dovrei ripetere le cose che di lui scrissero gli antecedenti suoi maestri; giacché il signor D. Cugliero ([2]): che l’ebbe a scolaro, fa una relazione quasi simile. Io trascelgo da essa solamente alcuni fatti speciali, ommettendo il rimanente per non tare ripetizioni.

«Io posso dire, egli scrive, che in venti anni da che attendo ad istruire i ragazzi non ne ebbi mai alcuno che abbia pareggiato il Savio nella pietà. Egli era giovane di età, ma assennato al pari di un uomo perfetto. La sua diligenza, assiduità allo studio, e l’af­fabilità si cattivavano l’affetto del maestro e lo rendevano la delizia dei compagni. Quando lo rimirava in chiesa, io era compreso da alta meraviglia nel vedere tanto raccogli­mento in un giovanetto di così tenera età. Più volte ho detto tra me stesso: Ecco un’a­nima innocente, cui si aprono le delizie del paradiso, e che co’ suoi affetti va ad abitare cogli angeli del cielo.»

Tra i fatti speciali il suo maestro anno­vera il seguente:

«Un giorno fu fatta una mancanza tra i miei allievi, e la cosa era tale che il col­pevole meritava l’espulsione dalla scuola. I delinquenti prevengono il colpo, e portan­dosi dal maestro si accordano di gettare tutta la colpa sopra il buon Domenico. Io non po­teva crederlo capace di simile disordine; ma gli accusatori seppero dare tale colore dì verità alla calunnia, che dovetti crederla. Entro adunque nella scuola giustamente sde­gnato pel disordine avvenuto: parlo al col­pevole in genere: poi mi volgo al Savio, e questo fallo, gli dico, bisognava che fosse commesso da te? non meriteresti dì essere sull’istante cacciato dalla scuola? Buon per te che è la prima che mi fai di questo ge­nere, altrimenti...., fa che sia pur l’ultima. Domenico avrebbe potuto dire una sola pa­rola in discolpa, e la sua innocenza sarebbe stata conosciuta. Ma egli si tacque: chinò il capo, e a guisa di chi è con ragione rim­proverato, più non alzò gli occhi.

«Ma Dio protegge gl’innocenti, e il dì seguente furono scoperti i veri colpevoli e tosi palesata l’innocenza di Domenico. Pieno di rincrescimento pei rimproveri fatti al suppo­sto colpevole, il presi da parte, e, Domenico, gli dissi, perché non mi hai subito detto che tu eri innocente? Domenico rispose: per­ché quel tale essendo già colpevole di altri falli sarebbe forse stato cacciato di scuola; dal canto mio sperava di essere perdonato, essendo la prima mancanza di cui era ac­cusato nella scuola; d’altronde pensava anche al nostro Divin Salvatore, il quale fu ingiustamente calunniato.

«Tacqui allora, ma tutti ammirarono la pazienza del Savio, che aveva saputo render bene per male, disposto a tollerare anche un grave castigo a favore del medesimo calun­niatore.» (Così D. Cugliero).

[1] Mondonio, o Mondomio, oppure Mondone è un piccolo paese di circa 400 abitanti; distante due mi­glia da Castelnuovo d’Asti, con cui ha facile relazione per mezzo di una strada che ultimamente fu praticata mediante il traforo di una collina - Vi sono memorie di questo paese che rimontano al 1034. Passò al do­minio di Casa Savoia col trattato di Cherasco del 1631. (V. Casalis, diz.).

[2] Il Sac. Cugliero Giuseppe, dopo aver passato al­cuni anni in quarta di Cappellano beneficiato a Pino di Chieri, dopo una vita esemplare riposava nel Signore in quello stesso paese.

san Giovanni Bosco

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