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Commento al Vangelo dell'Epifania del Signore - 6 gennaio 2021

Cantava David Maria Turoldo: Magi, voi siete i santi più nostri, i pellegrini del cielo, gli eletti, l’anima eterna dell’uomo che cerca, cui solo Iddio è luce e mistero.


Commento al Vangelo dell'Epifania del Signore


 

E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
Tutti lo sanno. Tutti conoscono la verità, almeno intellettualmente.
Ma ognuno ne fa un uso differente:
-    I capi dei sacerdoti e gli scribi conoscono perfettamente la risposta esatta, ma questo non cambia per nulla la loro vita.
-    Erode è falso e nasconde sotto la scusa della ricerca del bambino il suo tentativo omicida che si realizzerà poi con la strage degli innocenti.
-    I Magi vivono in sincera ricerca e hanno un animo tanto cristallino da percepire la voce di Dio: andate dal bambino ad adorarlo, ma non tornate da Erode; seguono la stella che li aveva accompagnati sin da lontano, offrono in dono oro, incenso e mirra, adorano Gesù con Maria.

 

Ci troviamo nel regale presepio: noi chi siamo? Chi rischiamo in negativo di essere? Chi vorremmo essere se lasciassimo a Dio spazio nella nostra vita?
-    Come gli scribi… che sanno la Bibbia e il catechismo a memoria, frequentano tutte le funzioni liturgiche, ma la loro vita è incancrenita-arrugginita-accecata al punto tale da non riconoscere il Messia quando viene.
-    Come Erode… che, oltre ad essere falso, riesce solo a tramare stragi per provare a tenere in mano tutto il potere conquistato: quante volte anche noi ci avvaliamo della nostra posizione e non trattiamo né noi stessi né le persone che ci stanno accanto con la dignità che ciascuno merita.
-    Come i magi… siamo cercatori di verità, bellezza, luce, splendore, felicità autentica e duratura, non ci accontentiamo dei falsi idoli, ma desideriamo veramente un incontro autentico con Gesù. 
-    Come Maria… che non dice una parola, ma custodisce Gesù prima di tutto nel suo cuore. E questo è possibile anche a noi attraverso la preghiera, il perdono, la carità autentica e non solo di facciata, il pentimento e la conversione sincera. A tutti – nessuno escluso – è data la possibilità di custodire Gesù nel cuore, nelle famiglie, nella comunità ecclesiale.

 

Cantava David Maria Turoldo
Magi, voi siete i santi più nostri, 
i pellegrini del cielo, gli eletti, 
l’anima eterna dell’uomo che cerca, 
cui solo Iddio è luce e mistero.


+ Dal Vangelo secondo Matteo (2,1-12)

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

 

di don Paolo Mojoli sdb

 

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