Jubilmusic: un'iniziativa che vede come protagonisti i giovani, la musica e la fede cristiana. «Il concorso e la selezione nazionale hanno provocato i giovani a dare il meglio, a trovare nella musica non un semplice passatempo o uno strumento solo per divertirsi o mettersi in mostra, ma un vero e proprio linguaggio...».
del 12 dicembre 2005
 
 
È proprio vero che la musica non ha confini, colori, appartenenze, salvo quelle che noi vogliamo attribuirle; anzi, la musica aiuta a mettere insieme, armonizzate in un'unica melodia, le diverse note caratteristiche di ciascuno, fatte di colori, nazionalità, esperienze differenti. A Jubilmusic tutto questo si tocca con mano, si vede con gli occhi, si sente con le orecchie, scaldando il cuore.
Potrebbero sembrare considerazioni “di parte” quelle fatte da chi, come chi scrive, ogni anno vive dall’interno la “macchina organizzativa” di questo evento: ma non è così, perché Jubilmusic si capisce non solo da spettatori, ma anche e soprattutto facendone esperienza diretta, per conoscere una realtà nelle sue diverse sfaccettature. Per questo, più che raccontare cosa è successo nell’edizione appena conclusa, mi interessa provare a evidenziare quali siano il progetto e la valenza pastorale che ogni anno ci provocano nel riproporre Jubilmusic, aggiornandola e facendola crescere.
 
Comunicare valori forti
A partire dal 1999, con la prima edizione, potremmo dire “pilota”, dal titolo “Giovani 2000: lasciateci nascere!”, la diocesi ha sentito una forte responsabilità nel legare il proprio nome, ma in maniera nuova e differente, alla musica, nonché a proporre e favorire una musica che comunicasse i valori forti della vita, quelli che troviamo nel Vangelo, nella vita stessa di Gesù Cristo e che rispettano l’uomo conducendolo alla costruzione e alla scoperta della propria identità e libertà. Dal 2000, dopo l’esperienza della Giornata mondiale della gioventù di Roma e del Giubileo dei giovani, la manifestazione, che si è consolidata ed è cresciuta con uno stile di proposta originale, ha preso anche un nome che ritorna ogni anno, come un distintivo, a richiamare il fatto che la musica è gioia e riconciliazione: Jubilmusic! Per realizzare questa iniziativa pastorale, proprio nell’anno del Grande Giubileo del 2000, la diocesi ha voluto fondare, come struttura operativa, l’Associazione Sanremo Soul Music. L’iniziativa è partita dalla volontà coraggiosa dell’allora vescovo diocesano, Giacomo Barbino, e dall’impegno fattivo del vicario generale, mons. Vittorio Lupi.
Giunti alla settima edizione, l’attuale vescovo, Alberto Maria Careggio, ha voluto coraggiosamente continuare l’iniziativa, incoraggiando un cammino di crescita, in primis per la stessa diocesi, la quale ha il privilegio di accogliere “in casa” un incontro in cui i giovani si possono riconoscere come chiesa; si è così dato vita ad un “laboratorio della fede” sul linguaggio della musica, aprendo le porte sia ai “nostri” giovani, sia a quelli che non incrociano le nostre parrocchie, movimenti, gruppi, associazioni, facendo loro conoscere le nostre comunità, affinché potessero fare esperienza di una chiesa in festa e che parla la loro lingua; altro elemento rilevante è stata anche l’apertura alla mondialità e allo scambio di esperienze e conoscenza non superficiale.
Anche con le novità di ogni anno, Jubilmusic ha raggiunto una sua struttura e una proposta attenta alle diverse fasce di età. Nell’edizione 2005, si è partiti con il Meeting dei ragazzi, una mattinata dedicata ai bambini e ragazzi delle scuole dalla 4ª elementare alla 2ª media. Una seconda mattinata è stata dedicata ai ragazzi dalla 3ª media al biennio delle superiori con un Talk & Music Show. In questi due momenti sono intervenute numerose figure che entrano in relazione con i bambini e i ragazzi: presentatori, testimoni, comici-animatori, il mago, il disegnatore, oltre ad alcuni cantanti di christian music, provenienti da tutto il mondo che, oltre a proporre qualche loro brano, hanno una storia da raccontare, non solo con le loro canzoni, ma soprattutto con la loro esperienza, con la loro ricerca, con la loro vita.
Il terzo Meeting è stato dedicato ai giovani, a partire dai 16 anni: anche se non cambia il contenuto dei messaggi proposti, con loro cambia lo stile della proposta. In questo tipo di meeting, i testimoni hanno uno spazio di intervento e di approfondimento maggiore, facendo esperienza di dialogo e di incontro con i giovani; anche la scelta dei momenti musicali con il gruppo live, degli artisti presenti e delle stesse canzoni con le quali si sono coinvolti i giovani non è stata casuale, ma interamente orientata a dare una visione della vita in senso cristiano, seppure in via induttiva.
L’attenzione ai giovani, ai loro linguaggi, al loro mondo, ha portato ad un’intensa collaborazione con il Servizio nazionale per la pastorale giovanile (SNPG) della Cei, partner ufficiale di Jubilmusic; tale Servizio della chiesa italiana continua a sostenere il linguaggio della musica come uno dei canali privilegiati per comunicare con i giovani, per incontrarli e permettere loro di comunicare, per dare loro degli spazi dove condividere le loro vite. Segnale forte di questa attenzione è Hope, un’iniziativa del SNPG, e la sua struttura didattica per la formazione dei giovani creativi Hope Music School.
 
Cantare la vita
In questa feconda collaborazione e, quasi, fusione di iniziative e proposte, la direzione artistica di Jubilmusic è stata affidata, fin dal 2000, a Marco Brusati, direttore generale di Hope, membro della Consulta nazionale di pastorale giovanile della Cei, in qualità di esperto in comunicazione, consultore della direzione dell’Ufficio di pastorale giovanile della chiesa spagnola, nonché docente presso l’università di Macerata.
Così ogni anno, insieme al SNPG, si cerca un tema legato alle varie GMG o al cammino della pastorale giovanile: quest’anno, ad esempio, dopo l’esperienza di Colonia e del cammino dei magi riproposto ai giovani, tutta la manifestazione è stata guidata dal tema “Note di luce per un cammino”.
Nella prospettiva del coinvolgimento dei giovani e con la collaborazione diretta di Hope, è nato, in questi anni, il concorso “Jovani x Jubilmusic”, legato al tema dell’anno. Quest’anno si è chiesto ai giovani di comporre una canzone che raccontasse un momento importante della propria esistenza, individuandone, da una parte, i tratti fondamentali e, dall’altra, i criteri, le persone, i valori della cui importanza si è fatta esperienza.
Il concorso e la selezione nazionale hanno provocato i giovani a dare il meglio, a trovare nella musica non un semplice passatempo o uno strumento solo per divertirsi o mettersi in mostra, ma un vero e proprio linguaggio, che permettesse loro di comunicare con gli altri, anche con il mondo adulto, che spesso fa fatica ad avvicinarsi e a stare ad ascoltare. Allo stesso tempo, non ha voluto essere semplicemente un palco su cui esibirsi o un microfono per amplificare una voce, ma un’esperienza di crescita e di condivisione. I finalisti selezionati durante il concorso si sono esibiti in una serata caratterizzata da un clima giovane, non di competizione, ma di valorizzazione di ogni partecipante. Nello spirito di condivisione che Jubilmusic vuole diffondere tra i giovani, il vincitore del concorso (solista, gruppo o coro), ha cantato la propria canzone durante la serata conclusiva di Jubilmusic insieme a tutti gli altri concorrenti.
Il sabato sera, proprio al teatro Ariston, si è svolto il Festival internazionale di christian music che ha fatto incontrare artisti di diversi paesi del mondo, persone che hanno storie da raccontare, che si sono fatte musica di alta qualità professionale in un intreccio culturale ricco e arricchente; un concerto unico, che ha rappresentato un evento di assoluta levatura artistica, umana e professionale. Poiché è difficile solo raccontare un’esperienza, per avere un’idea di questo momento, da due anni la Rai registra questa serata e la trasmette in ampia sintesi: sarà possibile vedere l’edizione di quest’anno la mattina del 24 dicembre alle ore 9.30 su Rai Uno.
Al termine di Jubilmusic, per indicare e rafforzare che questa è un’iniziativa della chiesa, è stata celebrata l’eucaristia domenicale, momento forte per i giovani, per la comunità locale, per gli artisti chiamati a testimoniare anche in questa occasione la loro fede attraverso la musica.
 
Jubilmusic è…
Riassumendo il significato dell’esperienza che Jubilmusic propone ai giovani, possiamo ripetere la presentazione che abitualmente lo accompagna.
Jubilmusic è:
* uno spazio di incontro e confronto tra culture diverse;
* un tempo di riflessione sulle radici culturali della nuova Europa;
* un’occasione per favorire la relazione tra persone che hanno in comune un progetto di vita cristianamente orientato e la ricerca di comuni valori di riferimento.
Jubilmusic vuole dare ai giovani la possibilità di:
– conoscere e incontrare artisti, cantanti e testimoni provenienti da diversi paesi del mondo;
– confrontarsi intorno ai grandi valori che vengono veicolati dalla musica e dall’arte;
– ascoltare musica ottima e originalissima;
– vivere una forte esperienza di fede;
– diventare protagonisti della loro musica con il concorso “Jovani x Jubilmusic”.
È difficile a parole e in maniera esaustiva, presentare un’esperienza di sette anni e in continua crescita. Spero, comunque, sia stato sufficiente come inizio e come provocazione sulla quale riflettere e confrontarsi, per itinerari, proposte, iniziative, strumenti nuovi di pastorale giovanile.
L’appuntamento non è solo a novembre 2006, ma subito, per costruire insieme un Jubilmusic sempre più condiviso ed espressione della chiesa di Ventimiglia-San Remo.
 
Da sette anni, a fine novembre, la diocesi di Ventimiglia-San Remo e la città di San Remo ospitano, presso il teatro Ariston conosciuto per il Festival della canzone italiana, una manifestazione che si inserisce a pieno titolo tra quelle della città della musica rivolte particolarmente ai giovani: Jubilmusic. Per alcuni giorni, bambini, ragazzi, giovani e anche adulti, hanno la possibilità di incontrarsi e di crescere alla scuola del Vangelo e della vita, attraverso un linguaggio universale, quello della musica.Alessandro Ghersi
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