COSTA D'AVORIO

“Le terribili ore di sabato e domenica non sembrano essere passate”. Drammatica testimonianza a Fides da Abidjan dove continuano gli scontri tra dimostranti e truppe francesi

COSTA D’AVORIO

da Attualità

del 01 gennaio 2002

AFRICA/COSTA D’AVORIO - Abidjan (Agenzia Fides)

“Si sentono spari e le grida dei giovani sostenitori del Presidente Laurent Gbagbo, provenienti dal quartiere di Cocody, dove si trova è la residenza presidenziale” dice all’Agenzia Fides una fonte missionaria da Abidjan la capitale economica della Costa d’Avorio, dove sabato 6 novembre i sostenitori del Presidente Laurent Gbagbo hanno assalito truppe e cittadini francesi.

“La notte tra sabato 6 e domenica 7 novembre è stato il momento più terribile. Abbiamo visto e sentito gli scontri tra i dimostrati e le truppe francesi che sorvegliano la strada che conduce all’aeroporto che sono durati per parecchie ore” dice la fonte di Fides “Nelle prime ore di questa mattina la situazione sembrava relativamente tranquilla, anche se si sentivano spari sporadici e nessun europeo osava uscire di casa. I militari francesi sorvegliano l’aeroporto e due ponti strategici lungo la strada che conduce allo scalo aereo, in modo da tenere aperta una via di fuga per gli stranieri in caso di necessità”.

“La tensione rimane quindi alta, anche dopo che il Presidente Gbagbo ha rivolto un appello ai cittadini ivoriani invitandoli alla calma. Gli elicotteri dell’esercito francese sorvolano di continuo la città e le strade sono pattugliate da militari francesi affiancati da soldati ivoriani. Si tratta di uno sviluppo positivo anche se continuano i saccheggi delle case dei residenti francesi e degli altri stranieri che si sono messi sono la protezione delle truppe di Parigi” riferiscono le fonti di Fides.

Nel frattempo, rimangono isolate le zone del nord-ovest sotto controllo delle “Forze Nuove”, la guerriglia che si oppone al Presidente. “Abbiamo perso i contatti con la nostra missione a Korhogo nel nord del paese, da giovedì 4 novembre” riferisce a Fides un portavoce della procura generale dei Padri della Piccola Opera della Divina Provvidenza di Don Orione. “Attraverso canali indiretti sappiamo che i nostri missionari stanno bene ma non hanno potuto recarsi nei villaggi limitrofi per officiare la messa domenicale” afferma il portavoce.

La situazione in Costa d’Avorio è precipitata nel primo pomeriggio di sabato 6 novembre quando aerei ivoriani hanno colpito una postazione dell’esercito francese nei pressi di Bouaké, la principale città in mano alla “Forze Nuove”, provocando la morte di 9 militari francesi e di un civile statunitense. I 4mila soldati francesi presenti in Costa d’Avorio hanno quindi distrutto gli aerei e gli elicotteri dell’aviazione ivoriana al loro rientro alla base di Yamoussokro. Ad Abidjan e in altre città ivoriane, i sostenitori del Presidente hanno assaltato le posizioni dell’esercito francese e le abitazione dei residenti europei. “Si calcola che in Costa d’Avorio la comunità francese conti circa 15mila persone, mentre fino a poco tempo fa erano 25mila. Una riduzione che fa comprendere il deterioramento della situazione ivoriana degli ultimi anni” dicono le fonti di Fides.

Ieri, domenica 7 novembre, Giovanni Paolo II nel corso della preghiera dell’Angelus ha rivolto un appello alla pace in Costa d’Avorio: “Tacciano le armi, gli accordi di pace siano rispettati, si riprenda la via del dialogo. E' la voce della buona volontà, la voce della speranza, che si fa preghiera”.(L.M.)

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