Riportiamo una buonanotte del Rettor Maggiore sulla GMG, il festival della fede. "Solo stando in mezzo ai giovani si poteva capire il valore di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Faccio particolare riferimento a Madrid, anche se ho partecipato ad altre GMG, per riflettere su come queste convocazioni papali sembrino risvegliare una serie di pregiudizi nei confronti della Chiesa".
del 27 gennaio 2012 (function(d, s, id) { var js, fjs = d.getElementsByTagName(s)[0]; if (d.getElementById(id)) return; js = d.createElement(s); js.id = id; js.src = '//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1'; fjs.parentNode.insertBefore(js, fjs);}(document, 'script', 'facebook-jssdk')); 
GMG: festival della fedeDai giovani “normali” la risposta a chi vuole una Chiesa spenta          A metà agosto ho preso parte a quella che ritengo la migliore Giornata Mondiale della Gioventù, non soltanto per i due milioni di partecipanti ma, soprattutto, per il contesto in cui si è svolta e la spinta motivazionale dei presenti. Senz’altro quella giornata ha visto il maggior numero di partecipanti appartenenti all’MGS, ottomila! Vorrei sottolineare anche la presenza di più di cinquanta paesi e confratelli provenienti da tante diverse ispettorie del mondo. Desidero soffermarmi a raccontarvi quanto ho visto e percepito a Madrid.Stampa convertita          Se c’è un’espressione che può sintetizzare ciò che abbiamo vissuto dal 16 a 21 agosto, questa sarebbe: è stato un festival della fede! Sono rimasto colpito dal fatto che tutta la stampa nazionale ed internazionale, superando i pregiudizi iniziali, è stata molto onesta nel riconoscere l’importanza dell’evento per la Chiesa in Spagna. Il che è tutto dire soprattutto se a impugnare la penna è un agnostico Premio Nobel della letteratura, pubblicato dal giornale più liberale e anticristiano che ci sia, El País.Solo stando in mezzo ai giovani si poteva capire il valore di questa Giornata Mondiale della Gioventù. Faccio particolare riferimento a Madrid, anche se ho partecipato ad altre GMG, per riflettere su come queste convocazioni papali sembrino risvegliare una serie di pregiudizi nei confronti della Chiesa. Quando l’appuntamento venne fissato a Sidney si fece riaffiorare la questione riguardo alla gestione di presunti abusi sessuali contro minori da parte della Chiesa locale. Questo vespaio era stato mosso da un gruppo intenzionato non solo a dipingere negativamente l’istituzione ecclesiale, ma anche ad ostacolare la Giornata.Giovani bacchettoni o convinti?          I giovani, due milioni quest’estate, sono venuti da tutti i continenti, rappresentando tutte le razze, tutte le lingue, tutte le culture e i tutti i contesti. Qual era il profilo comune di giovani così diversi? …Questa è la prima cosa che stupisce, si tratta di giovani normalissimi! E questo non è indifferente, perché la prima cosa che i contestatori avrebbero voluto presentare erano dei ragazzi bacchettoni, pignoli, retrogradi. No! A Madrid erano giunti giovani normalissimi, di alto profilo intellettuale, universitari o già lavoratori, persone che avevano fatto due o tre Giornate Mondiali della Gioventù. Una moltitudine di gente allegra, pacifica, generosa, fatta di sognatori, entusiasti, convinti di portare speranza e futuro, convinti soprattutto di non essere consumatori. Giusto per fare un esempio: sapete quanti volontari a tempo pieno erano lì? Trentamila! Solo della Polonia, c’erano 1500 volontari che parlavano fluentemente spagnolo e altre lingue. Questi sono i giovani della GMG, ragazzi che non sono caduti nella trappola di chi voleva dipingerli con toni grigi.Essi non sono solo spettatori della storia ma protagonisti dell’attuale processo di trasformazione. Ragazzi fieri di testimoniare la loro fede in Gesù, la loro appartenenza alla Chiesa. Vi potrei leggere un’e-mail che mi è arrivata oggi da una signorina incontrata alla GMG, vi avrei invitati a leggere il suo blog per apprezzare la qualità e di riflessione di pensiero di questa giovane che dice: “Amo Gesù, amo la Chiesa anche se a volte diventa molto difficile seguire le indicazioni del Papa”. Ciò dimostra che i giovani di Madrid non sono persone acritiche, non sono persone arrivate per caso. Qual è, allora, l’elemento distintivo di questi due milioni di giovani “normali”? La fede! Certamente ci possono essere altri motivi per percorrere migliaia di chilometri. Per soffrire il caldo fino a 40°. La sete. Il vento. La pioggia. Uno stuoino come giaciglio. Abitudini diverse. Culture lontane. Ma l’energia che quei ragazzi portavano nel cuore era l’amore di Gesù verso di loro e l’amore loro verso gli altri. Per questo dico che la GMG 2011 è stata un festival della fede.Tra crisi ed opportunità          Ciò che accadeva nel mondo durante quei giorni di festa non è stato ignorato: i grossi problemi del corno dell’Africa, un occhio attento verso la primavera araba, la grave crisi finanziaria che vede in Europa quasi cinque milioni di giovani senza un lavoro! Queste questioni sono state presenti. Ma non erano l’elemento fondamentale.La spianata di Cuatro Ventos è stata una forma diversa di vedere la crisi: una opportunità,  innanzitutto per il proprio impegno, per la propria crescita e perché insieme si possono cercare soluzioni. Così ho inteso il messaggio di Benedetto XVI ai giovani che lo aspettavano. La nuova evangelizzatore di Benedetto XVI          Molti hanno parlato della differenza tra Giovanni Paolo II, iniziatore e pioniere delle GMG, e questo papa. Tanto è stato detto, perciò io non me ne occuperò oltre. Mi soffermo, invece, del loro modo di consolidare la fede dei giovani. Mentre Giovanni Paolo II era un comunicatore impareggiabile, che potrebbe provocare senza volerlo un culto alla persona, Benedetto XVI è timido. Questo papa davanti alla moltitudine sembra voler sparire perché Gesù Cristo cresca. Egli si presenta per quello che è: un grande teologo, un chiarissimo professore che sa presentare il Vangelo in una forma completamente nuova, suscitando quegli interroganti umani che possono portare alla ricerca di Dio! Ecco cos’è la nuova evangelizzazione oggi!Noi non possiamo semplicemente annunciare Gesù, se non prendiamo in considerazione  la situazione dell’uomo e della donna d’oggi. Dobbiamo interrogarci su come far vedere che già in Gesù è riuscito l’incontro di Dio con l’uomo. Comunicare che il cristianesimo, il Vangelo, è un sì all’umanità! Non una minaccia per l’umanità. Il Vangelo è un programma di felicità, di pienezza.Se voi rileggete gli interventi di Benedetto XVI dal momento dell’arrivo in Spagna all’incontro con i giovani universitari, con le religiose, con i seminaristi, la riflessione della veglia eucaristica, l’omelia dell’eucarestia finale, il saluto ai volontari, nessuno di essi è stato un  pro forma, un riempitivo semplicemente per dire qualche cosa; tutti gli interventi del papa erano stati accuratamente preparati. E questo vi dice, carissimi confratelli, che noi non possiamo sprecare l’opportunità quando abbiamo cinquecento ragazzi con noi! Dobbiamo sapere cosa dire perché non ci accada quello che diceva don Vecchi: “Non mi piace che si dica che i salesiani sono capaci di convocare migliaia di giovani e quando li hanno radunati non sanno cosa fare con loro”.Benedetto XVI non ha sprecato nessuna opportunità. La GMG di Madrid è stato un autentico festival della fede, una manifestazione della Chiesa. Per me rappresenta un esempio significativo di ciò che è la nuova evangelizzazione. Quest’ultima è tale prima di tutto se il messaggio che presentiamo è un messaggio positivo! Non possiamo continuare a rappresentare il cristianesimo e il Vangelo come una serie di proibizioni. Come l’immagini di un semaforo rosso per cui sembra che tutto sia proibito. Il Vangelo è buona novella.Don Pascual Chávez Villanueva, Cracovia 3 settembre 2011.*Trascrizione dell’audio originale non rivista dall’autore
Don Pascual Ch√°vez Villanueva
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