Vi sono uomini ‚Äì scrive il famoso scrittore irlandese C.S. Lewis ‚Äì “che erano così interessati a provare l'esistenza di Dio che non si curavano affatto di Dio stesso... come se il buon Signore non avesse niente da fare fuorché esistere. Vi sono stati alcuni che erano così occupati a diffondere il cristianesimo che non han mai rivolto un pensiero al Cristo”.
del 05 giugno 2009
Vi sono uomini – scrive il famoso scrittore irlandese C.S. Lewis – “che erano così interessati a provare l’esistenza di Dio che non si curavano affatto di Dio stesso… come se il buon Signore non avesse niente da fare fuorché esistere. Vi sono stati alcuni che erano così occupati a diffondere il cristianesimo che non han mai rivolto un pensiero al Cristo”.
 
 Parole affilatissime e degne di un grande assertore della fede come Lewis che mettono in luce il paradosso della nostra intelligenza (l’essere cioè capaci di inoltrarsi fino alla radice dei nostri pensieri e della realtà). Nel tentativo di provare l’esistenza o la non esistenza di Dio potrebbe sfuggirci l’essenziale: una realtà circostante dove «Dio è presenza»! E dunque il luogo dove poterlo cercare. Spesso diciamo (ed è vero) che possiamo incontrare Dio nel nostro cuore; ma il cuore è a tal punto vero e concreto che non possiamo pensare di spiritualizzarlo, mettendovi dentro tutto ciò che riteniamo possa esistere ma senza un riscontro nella realtà. Facciamo un esempio: io nel cuore posso conservare i sentimenti d’affetto, d’amore o d’amicizia che nutro per una persona reale e presente nella mia vita. Difficilmente parlerò al mio cuore di una realtà inesistente, frutto solo della mia immaginazione! (Se capita, è preferibile consultare un medico!!!).
 
 O Dio esiste, o Dio non esiste – ricordava Blaise Pascal – per quale delle due ipotesi vogliamo scommettere? Bisogna assumere una posizione, chiara e ben definita, che non lasci spazio al dubbio e soprattutto alla “piacevole indifferenza” verso cui solitamente ci orientiamo quando siamo chiamati a comprometterci un po’ di più!!!
 
“Vedere Dio significa tenere aperti gli occhi del cuore all’esistenza di Dio, e le orecchie del cuore alla Sua parola; tendere con tutta la propria esistenza al Dio vivente. Se il nostro cuore non percepisce e non accetta in alcun modo l’esistenza di Dio, noi cessiamo di vivere veramente, il cuore cerca invano di attingere la vita da altre fonti, mentre in realtà si distrugge, come dimostrano i tanti segni di questo nostro tempo, in cui appaiono evidenti le conseguenze tragiche dell’assenza di Dio” (Card. J. Ratzinger).
 
E’ molto bella l’immagine del Caravaggio che mette in risalto la reale presenza di Cristo Risorto nell’istante in cui Tommaso tocca il Suo costato. Gli occhi dell’Apostolo mostrano un’incredibile sorpresa… persino il costato di Cristo sembra dilatarsi per far spazio all’incredulità di Tommaso.
 
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