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Don Bosco innamorato...

Chiedi oggi a don Bosco che ti aiuti a distinguere ciò che è essenziale da ciò che nella vita non serve perché nella vita sono poche le cose che contano davvero. E quelle che contano sono quelle che ti innamorano per sempre.


Don Bosco innamorato...

da Don Bosco

del 30 gennaio 2009

           Nei giorni scorsi mi è capitato di imbattermi, su un blog di internet, in un diario virtuale che diceva così: «Oggi piove e il cielo è grigio… come il mio cuore; oggi vorrei aver la forza di risorgere come ha fatto l’alba questa mattina, ma non ho motivi per alzarmi da questo letto. Il motore della mia vita ha fatto pochi chilometri ma è già stanco… Solo un innamoramento può cambiarmi».

         

            Mi hanno colpito le parole finali di queste righe perché anch’io nella mia vita ho fatto la stessa esperienza. Solo quando ci si innamora può cambiare una vita che ha preso una piega sbagliata. Vi è mai successo di innamoravi di qualcuno? Il cuore, batte il pensiero è sempre rivolto alla persona di cui ci si è innamorati, le fatiche diventano lievi e un senso di onnipotenza ci prende. Ma soprattutto le giornate di un innamorato sono piene di sole anche se fuori piove perché l’innamorato è colui che ha trovato un senso alla sua vita, un motivo per vivere più forte di qualsiasi difficoltà. Quando si ama davvero la vita si illumina e tutto ci sembra più semplice perché siamo fatti per amare e per essere amati.

           Don Bosco è questo che ha voluto trasmettere ai suoi ragazzi, ha voluto far capire loro che la felicità è un problema di innamoramento. Ha un motivo per vivere solo chi ha qualcuno da amare. Ha un motivo per vivere solo chi ha qualcuno che gli dice “Ti voglio bene”. Le persone tristi quindi sono quelle a cui nessuno dice “Ti voglio bene”. Don Bosco capì benissimo questo a tal punto che disse, riguardo i ragazzi che stavano in carcere: “Se questi giovani avessero un amico che si prende cura di loro…”, ovvero qualcuno che voglia loro bene, “questi giovani cambierebbero e non finirebbero più in carcere”. Questa è stata la grandezza di don Bosco: far sentire i giovani amati perché colui che è amato fa pazzie per la persona che lo ama.

           Don Bosco ci tenne a dire che il primo che ama in modo folle è Dio… sì, proprio Dio, quel Dio che a volte bestemmiamo e altre volte semplicemente mettiamo da parte o che tiriamo in ballo solo quando ci comoda. Dio è colui che ama in modo esagerato anche quando noi gli puntiamo il dito contro o quando ce la prendiamo con lui. Ricorda… che dove c’è l’amore c’è anche Dio e che mettere da parte Dio significa spazzare dalla propria vita l’esperienza dell’amore.

           Un giorno una persona mi ha detto “Ti voglio bene”. E poi ha aggiunto: “Ti voglio così bene che se un giorno ci sarà bisogno sono disposto a dare la vita per te”. Non credevo alle mie orecchie… In quel momento mi sono sentito la persona più fortunata del mondo! E lo sono davvero perché so che nella mia vita c’è almeno una persona che mi vuol così bene che è disposta a dare la vita per me! È una cosa pazzesca se ci pensate…

           E tu… hai qualcuno che ti vuole bene fino a questo punto? Gli amici, quelli veri, sono coloro che sono disposti a questo. E anche tu sei un amico vero se sei disposto a dare la vita… Volersi bene non è tanto guardarsi negli occhi davanti ad una birra fresca in un bar o fare qualche cavolata assieme, ma essere disposti a fare pazzie per la persona che si ama, quelle stesse pazzie che un innamorato compie senza pensarci tanto…

          Siamo fatti per amare così come ama Dio. Una volta mi è capitato di trovare un bigliettino per terra in una Chiesa in cui c’era scritto “Vorrei volerti bene così come ti ama Dio”. Era un bigliettino che un ragazza scriveva al suo ragazzo. È bello desiderare di amare così.

          Oggi don Bosco vi direbbe: «Non fatevi rubare il cuore. Non fatevi rubare il vostro desiderio di amare a tutti i costi, non fatevi rubare il desiderio di avere delle amicizie vere, non fatevi rubare la vostra voglia di fare della vostra vita qualcosa di unico e bello, qualcosa di grande. Ascolta quel grido che c’è dentro di te e che ti dice: “Voglio vivere davvero”». Siamo fatti per la vita, per dare la vita. Così come ha fatto don Bosco. Sei fatto per coltivare e realizzare sogni grandi. Ascolta i desideri del tuo cuore, quelli veri, quelli belli… Non farti rubare la tua capacità di sognare. Anche don Bosco ha sognato, ma soprattutto ha creduto che i sogni potevano divenire realtà.

          Don Bosco ha sognato una casa per i ragazzi che non avevano casa… e quel sogno è diventato realtà! Don Bosco ha sognato delle famiglie per i ragazzi che non avevano famiglia… e quel sogno è diventato realtà! Don Bosco ha sognato un lavoro per i giovani che non ce l’avevano… e quel sogno è diventato realtà! Don Bosco ha sognato delle scuole per i giovani che non avevano possibilità di andare a scuola… e quel sogno è diventato realtà!

          E tu che cosa sogni? Quali sono i sogni nel cassetto della tua vita, quelli che solo tu sai? Forse dovremmo sognare che le guerre finiscano, dovremmo sognare che i giovani che non trovano un senso alla loro vita lo trovino, dovremmo sognare giustizia per tutti, dovremmo sognare di aiutare chi vede violati i propri diritti umani… Insomma, dovremmo sognare di divenire persone capaci di amare sul serio, persone capaci di sporcarsi le mani… Dovremmo sognare l’amore, l’amore della nostra vita.

          Don Bosco disse che ogni giovane è capace di grandi cose e che in tutti c’è un punto positivo su cui far leva. Se don Bosco oggi ti apparisse dinanzi ti direbbe che in te ci sono grandi possibilità, grandi capacità. In tutti, in tutti voi c’è la qualità necessaria per divenire unici e capaci di cose uniche. Tutti voi siete degni di essere amati, tutti voi valete più di ogni altra cosa. Non accontentarti di una vita che non prende il volo, non accontentarti di essere come tutti, non accontentarti di avere tante cose perché non sono queste che rendono felici, non accontentarti di dire “Sono arrivato nella vita” ma impara piuttosto a distinguere ciò che conta da ciò che non conta, il bene dal male, il buio dalla luce.

          La vita infatti è come un automobile. Alcuni pezzi, come il motore, sono indispensabili, altri sono degli optional. E come l’automobile, la vita funziona solo se ci metti il carburante giusto.

           Don Bosco è un santo perché ha vissuto da innamorato cioè con passione per i giovani e la gente povera, dedito agli immigrati del tempo e alle famiglie povere.

           Chiedi oggi a don Bosco che ti aiuti a distinguere ciò che è essenziale da ciò che nella vita non serve perché nella vita sono poche le cose che contano davvero. E quelle che contano sono quelle che ti innamorano per sempre.

I.B.

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