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Don Filippo ci scrive.... n°4

Don Filippo Perin, partito a gennaio come missionario in Etiopia, ci scrive... «Anch'io, finalmente dopo vari mesi passati ad Addis Abeba immerso nello studio della lingua etiope, l'amarico, sono arrivato a Gambella. Il tempo neppure di ambientarsi e abba Angelo mi ha già mostrato alcuni fronti che potrebbero e dovrebbero essere il mio futuro lavoro pastorale».


Don Filippo ci scrive.... n°4

da MGS News

del 07 luglio 2009

Carissimi,

un saluto dall’Etiopia e più precisamente da Gambella.

 

Un saluto, penso, in mezzo a tante attività estive che sono già in corso.  Anch'io, finalmente dopo vari mesi passati ad Addis Abeba immerso nello studio della lingua etiope, l’amarico, sono arrivato a Gambella. Il tempo neppure di ambientarsi e abba Angelo mi ha già mostrato alcuni fronti che potrebbero e dovrebbero essere il mio futuro lavoro pastorale, insieme naturalmente ad altre persone che già collaborano.

 

Il primo è l’inizio della missione a Nyingnang, circa a 120 km da Gambella, villaggio Nuer, una popolazione originaria dal Sudan. Appena arrivato qui a Gambella siamo andati insieme per incontrare la piccola comunità cristiana e programmare insieme con loro i passi successivi da fare.

Abbiamo incontrato i due catechisti e il maestro e subito tanta gente del villaggio incuriosita da quelle facce bianche apparse tra di loro. Abbiamo fissato per una domenica di fine luglio l’incontro con tutta la comunità cattolica, la presentazione dei catecumeni che vogliono ricevere il battesimo, la celebrazione della S. Messa nella piccola casa fatta di legno e fango che funge da chiesa per adesso. Poi in quel giorno fisseremo gli ulteriori incontri. Sulla stessa strada che porta al villaggio ci sono anche altre due comunità che vorrebbero avere la S. Messa la domenica e crescere come comunità cattolica, il villaggio di Lia e Mata, per cui piano piano vedremo come fare.

Poi abbiamo fatto un giro attorno al terreno che ci è stato offerto per la futura chiesa. Degli operai di abba Angelo hanno già messo il recinto. Girando con abba Angelo e la gente del posto abbiamo sognato insieme, pensando al posto dove fare la Chiesa, la sistemazione dell’asilo, i due pozzi d’acqua, quelli per la verità sono già stati fatti, il mulino, l’orto comunitario, un piccolo oratorio per i ragazzi, dei campi da gioco… e altre cose che il Signore ci darà. É stato proprio un bel momento, di intesa e collaborazione con la comunità cattolica del villaggio, sono loro che insieme ad alcuni operai specializzati costruiscono e lavorano le opere della chiesa, di sogno guardando al niente che c’è adesso, ma anche di piccoli passi concreti per realizzare il sogno di Dio per questa gente.

 

Il secondo fronte in questo momento qui a Gambella è curare le vocazioni che lentamente stanno crescendo. Ecco che da settembre per chi va in Seminario Maggiore, per diventare prete ad Addis Abeba, sarà costruita una casa dove poter alloggiare e studiare, di questo si sta occupando abba Angelo, mentre c’è già una piccola struttura qui a Gambella per chi sta pensando di iniziare questo itinerario, il Seminario Minore. E proprio a questo proposito dovrei dare una mano ad abba Thomas, già incaricato l’anno scorso, per seguire il discernimento e la formazione di questi giovani, che dovrebbero essere cinque o sei quest’anno, tutti originari di qui, per cui hanno oltre modo un valore molto grande per il futuro della Prefettura.

 

Il terzo fronte è prendere visione e seguire il settore della procura, quello in pratica dove si realizzano i progetti per poi cercare dei finanziatori. Dalla realizzazione di nuove strutture, come quella di Nyingnang, al nuovo centro catechetico, al nuovo centro per il Seminario Maggiore, al mantenimento di altre, il pagamento del personale, degli operai, dell’elettricità, della benzina per gli spostamenti … insomma tutto un nuovo settore da prendere visione e da imparare. C’è già un fidato impiegato di abba Angelo, per cui la mia opera sarà di affiancamento e aiuto.

 

E al cuore di tutti questi compiti sta sempre l’incontro con la gente, con i ragazzi e i giovani, con gli adulti e i papà e le mamme di famiglia, con chi è povero, con chi soffre perché non ha lavoro, non ha da mangiare, non sa cosa fare per sè e per la sua famiglia. Al cuore di ogni attività sta sempre il fermarsi, l’ascoltare, l’accettare, il credere che non siamo solo qui per dare, ma per condividere un pezzo di strada, non è solo un dare che si effettua in una direzione, io verso il povero, ma è un reale scambio, un dare e un ricevere.

Credo che prima di tutto c’è da scoprire la ricchezza che sono e che hanno i poveri, della loro gioia, della loro stima e accoglienza che hanno verso di te, del loro spirito di sacrificio, della loro voglia di ricominciare sempre, del loro accontentarsi veramente di poco e … di tante altre realtà che se stiamo attentamente in ascolto riusciamo a scoprire.

Scoprire il dono che sono i poveri è scoprirsi meno ricchi, mancanti di qualche cosa, meno onnipotenti, ma bisognosi gli uni degli altri, meno “io ho tutto e tu niente”, ma realmente interdipendenti, più fratelli gli uni degli altri. Ogni uomo è mio fratello, diceva uno slogan qualche anno fa.

 

Percorrere strade spirituali e non solo quelle polverose di Gambella, è ciò che il Signore vuole realizzare con ciascuno di noi, sempre, dovunque ci si trovi.

É questo il mio ricordo per tutti voi in questo bel mese di luglio accaldato, soprattutto qui. 

 

Un saluto a tutti da Gambella

e a presto abba filippo.

 

 

P.S. In questa settimana sono riuscito a vedere di persona: un branco di antilopi, tantissime scimmie, di vario genere, delle faraone, un piccolo serpente, un pò di sfuggita per fortuna, uccelli e volatili a non finire, due tartarughe, una testa di un coccodrillo nel fiume, lucertole, lucertoloni colorati, molte zanzare... tutto dal vivo e in libertà, non alla zoo. Se non ci credete, venite a vedere, vi aspetto!

 

don Filippo Perin

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