Dopo oltre 16 ore, Ucraina e Russia trovano un accordo

Si smetterà di sparare dalla mezzanotte di sabato 14 febbraio. Nell'accordo anche amnistia, riforma costituzionale, ritiro degli armamenti pesanti...

Dopo oltre 16 ore, Ucraina e Russia trovano un accordo

 

Dopo un incontro serrato cominciato ieri intorno alle 20 e durato circa 16 ore, Russia e Ucraina, con la mediazione di Francia e Germania, hanno trovato un accordo «su tutti i punti» a Minsk. Dalla mezzanotte di sabato 14 febbraio nel Donbass non si sparerà più, innanzitutto. Si tratta del secondo cessate il fuoco concordato tra le parti, dopo quello stabilito a settembre 2014 ma mai rispettato. Il presidente russo Vladimir Putin ha comunicato l’accordo ai cronisti riuniti nella capitale bielorussa: «Bisogna mostrare moderazione ed evitare inutili spargimenti di sangue», ha detto.

 

RITIRO ARMI PESANTI

Come confermato dal presidente ucraino Petro Poroshenko, l’accordo prevede anche il ritiro delle armi pesanti da una larga zona del Donbass estesa 50 o 70 chilometri nelle prossime due settimane. Ha anche aggiunto che tutte le parti si sono impegnate per far sì che Kiev riprenda il controllo di tutti i suoi confini con la Russia, alcuni dei quali sono attualmente nelle mani dei ribelli separatisti.

 

RIFORMA COSTITUZIONALE

Putin ha anche affermato che Kiev «entro il 2015» realizzerà una riforma costituzionale mentre entro 30 giorni il Donbass dovrà avere un nuovo status speciale, ma il grado di autonomia che avrà la regione non è stato specificato. Poroshenko, però, ha risposto che non sarà concessa alcuna autonomia all’est. Non è chiaro inoltre se i ribelli, che hanno dichiarato la loro contrarietà, abbandoneranno gli ultimi territori conquistati. Il presidente francese, François Hollande, ha però ringraziato Putin «per aver fatto pressione ai ribelli. Questo accordo – ha aggiunto – è un grande sollievo per tutta l’Europa».

 

SCAMBIO PRIGIONIERI

Tra gli altri punti dell’accordo ci sono: scambio reciproco di tutti i prigionieri entro «il 19 febbraio» e ritiro di tutte le truppe illegali (anche quelle nazionaliste di Kiev), uscita dal Paese di tutti i combattenti stranieri e mercenari, amnistia generale in molti distretti di Donetsk e Lugansk per i crimini commessi durante i combattimenti.

 

 

 

Redazione Tempi.it

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