E' venuto ad insegnarci come vivere

A Natale Gesù appare tra noi per mostrarci quale è l'essere pienamente umano, quell'uomo ideale che ogni mamma sogna quando in lei sboccia la vita e che ciascuno porta nascosto nel cuore, come la forza che lo proietta verso la piena realizzazione di sé...

E' venuto ad insegnarci come vivere

da Teologo Borèl

del 26 dicembre 2007

Tutti, grandi e piccoli, attendiamo con i nostri desideri il Natale e il tempo d'Avvento ci è offerto proprio per identificarli. Ma Dio ha per noi un dono che ad ogni Natale si rinnova nel mistero della liturgia cristiana. È il dono del Figlio di Dio che si fa uomo per noi. Il bambino che Maria mette al mondo nella grotta di Betlemme non è solo il Figlio unigenito del Padre, ma è anche l'uomo nuovo, quello che Dio da sempre ha pensato e in vista del quale ha creato l'universo. A Natale egli appare tra di noi per mostrarci quale è l'essere pienamente umano, quell'uomo ideale che ogni mamma sogna quando in lei sboccia la vita e che ciascuno porta nascosto nel cuore, come la forza che lo proietta verso la piena realizzazione di sé: «Il Figlio di Dio si è fatto uomo perché noi possiamo diventare figli di Dio».

 

Nel Bambino di Betlemme e nella sua vicenda umana emerge, passo dopo passo, quella persona ricca di umanità e di amore gratuito che tutti vorremmo essere, una persona aperta a tutti, che di tutti si prende cura, soprattutto dei deboli, dei poveri, degli umili, di coloro che non contano agli occhi del mondo; una persona che non ha nulla da spartire con il male, che s'indigna per il male che incontra, ma che vuol salvare coloro che lo commettono, che condanna il peccato, ma salva il peccatore, che tollera pazientemente le cose che non vanno come dovrebbero per dare tempo a tutti di ritrovare se stessi. L'uomo nuovo apparso in Gesù è uno che dialoga con tutti e non esclude nessuno, che lega amicizia con gli altri, ma che cerca di allargare la cerchia dei propri amici per costruire una comunità di fratelli e di sorelle; una persona che ama con amore sconfinato, fino a sacrificarsi per gli altri, per togliere le croci dalle loro spalle, che porta la propria senza farla pesare sugli altri fino a cadere sotto il suo peso, ma che non perde mai la speranza di rialzarsi e di continuare; che riesce a sopportare il silenzio di un Dio che sembra assente nel momento della grande prova, eppure continua a invocarlo con la fiducia del figlio.

 

Quest'uomo nuovo è Gesù, il dono del Natale, un dono prezioso per noi oggi in un tempo in cui rischiamo di imbarbarirci nello scontro con gli altri e nel rifiuto di parlare con chi non la pensa come noi, e di smarrire i valori autenticamente umani nella corsa al profitto e al successo. Oggi, troppo spesso e per troppa gente l'uomo ideale è quello che chiamiamo la persona 'vincente', colui o colei che supera, senza badare a spese e senza farsi troppi scrupoli, ogni ostacolo che incontra sul suo cammino, colui o colei che può vantarsi di essersi fatto da solo (ma sarà poi vero?), che riesce in ogni impresa e non conosce sconfitta di alcun genere. Questo è – lo sappiamo – un mito tanto diffuso quanto falso e, in più, una pericolosa illusione. La sapienza divina ci ricorda che l'uomo è fragile e debole, come un soffio o come l'erba del campo, che solo appoggiandosi alla parola di Dio trova la sua consistenza. Anche il Figlio fatto uomo, dono di Dio per ogni Natale, è 'carne' come noi, fragile come noi, con le nostre stesse debolezze, escluso il peccato, che conosce, come noi, la fatica di essere uomo, ma è capace di amare 'fino alla fine'. Proprio così ci mostrerà il volto del Padre suo che ama tutti senza condizione e su tutti fa cadere la pioggia e brillare il sole. Per rivelarcelo, Gesù ha accettato di morire sulla croce per amore, un amore così grande che lo ha fatto risorgere alla Vita piena ed eterna di Dio, che egli condivide con coloro che credono in Lui. Questa vita dei figli di Dio è garanzia e speranza (non consolazione a buon mercato!) per i poveri e gli oppressi, i miti e i misericordiosi, per quelli che piangono e che cercano la giustizia e la pace.

 

A Natale ci appare la Grazia di Dio, che porta la salvezza per tutti gli uomini e che 'ci insegna a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo' (Tito 2,11). Questo è ciò di cui abbiamo bisogno per non cedere alla tentazione del potere e dell'avere e alle distrazioni del consumismo natalizio, per accogliere invece il dono di Dio. Buon Natale!

Gabriele Ferrari

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