ELUANA MORIRA'. Lo ha stabilito la legge

Definitivo il decreto della Corte di Appello di Milano che autorizza a sospendere l'alimentazione artificiale che tiene in vita la ragazza. Soddisfatto il padre che dichiara: "E' la conferma che viviamo in uno stato di diritto". Ma... non ci sono “spine da staccare”, si dovrà smettere di alimentarla, di darle da bere. Accendiamo un lume su tutte le finestre...

ELUANA MORIRA'. Lo ha stabilito la legge

da Attualità

del 13 novembre 2008

Ora cosa faranno?

Non ci sono “spine da staccare”, si dovrà smettere di alimentarla, di darle da bere.

La sederanno perché non soffra troppo la fame e la sete, sicuri che se questo gesto è permesso per legge sia un gesto giusto, buono, sacro?

 

Questo vuol dire vivere in uno Stato di diritto?

 

Quale diritto, quello di smettere di alimentare una donna, quello di lasciare che la vita se ne vada piano, che si spenga come un lume acceso che ostinatamente ripete che la vita c’è.

 

Può un giudice 'spegnere il lume' arrogarsi questo diritto, può un uomo avere questo potere?

Può un giudice chiamare l’eutanasia, perché di questo si tratta, in un altro modo e renderla possibile?

 

E tutte le altre Eluane?

 

E Moira, di cui abbiamo parlato nei mesi scorsi, dovranno sperare che nessuno si rivolga alla legge?

Che il sole baci ancora il loro giovane volto, che le carezze di madri premurose solchino il loro viso, che i baci di chi le ama si posino sul loro collo incuranti di come va il mondo.

Chi sostiene la sfida delle loro famiglie?

Quel quotidiano amare, accudire, cantare, raccontare, il loro coraggioso andare controcorrente, contro chi ritiene che il custodire quelle figlie, quei figli così 'faticosi' sia gesto inutile.

 

Che ce ne facciamo di uno Stato di diritto che serve a stabilire che ci sono vite e vite, questa è una breccia nel muro che sposta il confine e domani chissà.

Qualcuno potrà dire che quando eravate sani e attivi vi lasciaste sfuggire in una conversazione che piuttosto che affrontare gli acciacchi della vecchiaia avreste preferito morire e questa dichiarazione potrebbe esservi fatale.

 

Accendiamo un lume su tutte le finestre, perché nessuno dimentichi che c’è una donna che sta morendo, lo ha stabilito la legge, infischiandosene di chi voleva prendersene cura.

Nerella Buggio

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